Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Auto, l’Europa (forse) ci ripensa: Bruxelles ora discute di multe ed emissioni

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Con il nuovo “Dialogo strategico” la Commissione inventa un tavolo per riunire costruttori, sindacati e politica: si parla di guida autonoma e intelligenza artificiale, ma la partita vera è sulla modifica delle “regole verdi” che rischiano di affondare l’industria

Gianluigi Giannetti

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Bruxelles torna ad occuparsi di automobili, questa la notizia. Il dubbio che si nasconde dietro la nota ufficiale è se lo farà proponendo soluzioni che si occupino di abbassare i prezzi ed eliminare multe o divieti. Al tavolo del dibattimento ci saranno i costruttori e le aziende che si occupano di componentistica, i sindacati e naturalmente la politica, cioè i rappresentanti dei Paesi che hanno fabbriche, operai e interessi nel settore. “L’industria automobilistica è un orgoglio europeo ed è fondamentale per la prosperità dell’Europa. Guida l’innovazione, sostiene milioni di posti di lavoro ed è il più grande investitore privato in ricerca e sviluppo” ricorda la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che però non esce ancora dalla retorica dei grandi temi globali, lasciando alla nota ufficiale l’obbligo di citare gli argomenti, a volte fumosi, tra cui “stimolare l’innovazione e la digitalizzazione basate sui dati, affidarsi con lungimiranza all’intelligenza artificiale e alla guida autonoma”. Nelle pieghe dell’elenco si nasconde però il vero assist che molti in Europa attendevano da mesi. Il Dialogo strategico si occuperà anche di “Semplificare e modernizzare il quadro normativo“, ed è qui che si arriva al punto. Bruxelles per la prima volta da cinque anni a questa parte ammette per iscritto l’ipotesi di modificare le norme che riguardano le multe legate alle emissioni di CO2 da imporre ai costruttori automobilistici, oltre naturalmente al bando alla vendita di vetture a motore a combustione a partire dal 1° gennaio 2035, almeno in via di principio. Bruxelles finalmente si muove, con motivazioni che hanno poco a che fare con la retorica, questo però va detto.

La commissione europea tiene a precisare che gli incontri del “Dialogo strategico” produrranno “una serie di raccomandazioni che aiuteranno a costruire una strategia olistica dell’Ue per il settore” e che “Il Consiglio e il Parlamento europeo saranno strettamente coinvolti nel processo e regolarmente informati e consultati sul dialogo”. La sostanza sta però altrove, come dimostrano le parole del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che aggiunge ufficialmente anche la Germania nella lista che già comprende Italia, Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia e Polonia. Ormai un fronte che punta a cambiare la normativa chiamata “Corporate Average Fuel Economy” (percorrenza media aziendale, ndr), abbreviato in un più amichevole Cafe, ma traducibile nell’obbligo imposto a tutti i costruttori automobilistici di commercializzare modelli che consumino meno carburante, misurando il risultato in minori emissioni di CO2. “Nella difficile situazione in cui si trova l’industria automobilistica, in molti casi a livello mondiale, ma soprattutto in Europa, non ha senso gravarla ora con ulteriori multe per non aver raggiunto risultati nel prossimo anno. Questo deve essere deciso adesso, presto. Ed è per questo che la Commissione dovrebbe trovare un modo affinché le multe, se necessario, non incidano sulla liquidità finanziaria delle aziende, che ora devono investire nell’elettromobilità, in prodotti e veicoli moderni”. Olaf Scholz si riferisce naturalmente all’emergenza che scatta dal 1° gennaio 2025, data dalla quale i costruttori possono vedersi imporre una multa di 95 euro per ogni grammo oltre i 95 previsti come limite massimo, da moltiplicarsi per la somma complessiva delle vetture vendute nell’anno. Secondo gli analisti finanziari della banca Barclays, le case auto rischiano di pagare complessivamente oltre 10 miliardi di euro in multe per il solo 2025. Salvo che il “Dialogo strategico”, dietro le quinte, porti a utilizzare rapidamente l’unica via d’uscita possibile a cui si riferisce cancelliere tedesco Olaf Scholz, cioè sospendere tutto chiamando in causa l’articolo 122 comma 1 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea. 


Conto e carta

difficile da pignorare

 




Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link