Il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, ha inaugurato oggi al Cairo il vertice degli otto Paesi in via di sviluppo, noto anche come D8, dell’Organizzazione per la cooperazione economica che comprende Egitto, Bangladesh, Indonesia, Iran, Malesia, Nigeria, Pakistan e Turchia.
Il vertice ha come slogan “Investire nei giovani e sostenere le piccole e medie imprese: verso un modello dell’economia di domani” e si svolge alla presenza di numerosi leader di Paesi in via di sviluppo e organizzazioni regionali e internazionali. In apertura dei lavori, il presidente dell’Egitto ha sottolineato l’attenzione del vertice sugli investimenti nei giovani e sul sostegno alle piccole e medie imprese.
“Il mondo e la regione del Medio Oriente in particolare sono testimoni di sfide e crisi senza precedenti, occupate da conflitti e guerre. In prima linea prevalgono anche il protezionismo economico e commerciale e i doppi standard”, ha affermato Al Sisi. Il presidente egiziano ha denunciato “la continuazione della guerra israeliana contro il popolo palestinese a dispetto delle risoluzioni di legittimità internazionale e il pericolo che il conflitto si estenda ad altri Paesi, come è successo con il Libano e fino alla Siria”. “La Siria è esposta ad attacchi alla sua sovranità e integrità territoriale, con le potenziali conseguenze di un’escalation e di una conflagrazione nella regione, che colpiranno tutti, politicamente ed economicamente”, ha affermato Al Sisi.
“I Paesi in via di sviluppo si trovano ad affrontare gravi sfide che ostacolano la realizzazione delle aspirazioni dei loro popoli verso la prosperità e lo sviluppo”, ha affermato Al Sisi, sottolineando “la mancanza di finanziamenti, il peggioramento del debito, l’espansione del divario digitale e della conoscenza e gli alti tassi di povertà, fame e disoccupazione, soprattutto tra i giovani”. Il capo dello Stato egiziano ha chiesto sforzi concertati per rafforzare la cooperazione congiunta e attuare progetti e iniziative congiunte in vari campi, in particolare: comunicazioni e tecnologia dell’informazione, economia digitale, applicazioni di intelligenza artificiale, agricoltura, industrie manifatturiere ed energie nuove e rinnovabili, soprattutto idrogeno verde, oltre a sostenere e sviluppare progetti piccoli e medi. Al Sisi ha chiesto lo scambio di esperienze di successo per raggiungere gli obiettivi di sviluppo.
Al Sisi ha annunciato il lancio di una “rete per i direttori degli istituti e delle accademie diplomatiche” per rafforzare la cooperazione tra loro e sviluppare le capacità dei quadri diplomatici, e il lancio di un concorso elettronico per gli studenti dell’istruzione pre-universitaria negli Stati membri nei settori della scienza, dell’ingegneria e delle tecnologie applicate. Inoltre, il presidente egiziano ha annunciato il lancio di una “rete per la cooperazione tra think tank economici” negli Stati membri per scambiare idee e visioni e avviare riunioni periodiche dei ministri della Sanità. Infine, Al Sisi ha annunciato l’intenzione dell’Egitto di ratificare l’accordo commerciale preferenziale dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc).
Presente al vertice anche il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, per il quale per sostenere le piccole e medie imprese (Pmi), “bisognerebbe sfruttare maggiormente le opportunità esistenti all’interno del D8”. Erdogan ha sottolineato che “sarebbe utile organizzare programmi informativi per le Pmi in vari campi, dal commercio agli investimenti, dallo sviluppo rurale all’agricoltura, dal turismo all’energia e ai trasporti”. “È necessario sviluppare programmi che possano dare un contributo significativo al commercio tra i nostri Paesi”, ha aggiunto Erdogan. Sul tema internazionale, Erdogan ha detto che di fronte alle crescenti crisi e guerre nella regione del Medio Oriente, “le istituzioni responsabili di garantire la sicurezza e la stabilità globale non adempiono ai loro doveri”. “Vediamo che non solo il sistema politico, ma anche l’ordine economico, le cui fondamenta sono state poste dopo la Seconda guerra mondiale, ha subito gravi ripercussioni”, ha affermato Erdogan, aggiungendo che “le istituzioni economiche globali non sono state in grado di adattarsi alle realtà attuali”.
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha chiesto “una cooperazione congiunta tra gli Stati membri” dell’Organizzazione per la cooperazione economica D8. “Dobbiamo riconsiderare le relazioni commerciali, superare le differenze e concentrarci sugli investimenti nei giovani nei Paesi islamici”, ha affermato Pezeshkian, auspicando che “grazie alla saggia gestione del vertice da parte del presidente Al Sisi (il capo dello Stato egiziano), saremo in grado di far avanzare il nostro gruppo”. Il presidente iraniano ha sottolineato l’importanza di adottare misure per tenere il passo con gli sviluppi globali in vari campi. Pezeshkian ha affermato che Israele “ha usato la fame come strumento di guerra nella Striscia di Gaza e sta commettendo un genocidio”. Pezeshkian ha inoltre invocato “la necessità di unità contro l’aggressione sionista (di Israele) che cerca di diffondere l’instabilità nella regione attraverso i massacri”.
Nel corso dell’evento è stata adottata una Dichiarazione finale che sottolinea come le misure adottate per combattere il cambiamento climatico, comprese quelle unilaterali, non devono costituire un mezzo di discriminazione arbitraria o ingiustificata o una restrizione mascherata al commercio internazionale. Inoltre, i Paesi del D8 chiedono di allocare finanziamenti adeguati e accessibili dai Paesi sviluppati a quelli in via di sviluppo, per una giusta transizione energetica, in linea con comuni principi di responsabilità ma differenziate e rispettive capacità, sottolineando che i nuovi modelli di sviluppo industriale associati a questa transizione richiederebbero enormi investimenti in infrastrutture esistenti e nuove.
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