Immatricolazioni auto, Italia calo del 10,8%

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Secondo le associazioni di settore è urgente la necessità, entro i prossimi sei mesi, di un piano europeo di salvataggio dell’industria , con un percorso razionale verso la transizione e gli obiettivi di decarbonizzazione.

Immatricolazioni auto: Fonte ACEA

La crisi dell’auto non frena. Anzi. Nel mese di novembre le immatricolazioni auto sono scese dell’1,9% rispetto allo stesso mese del 2023, per un totale di 1.055.319 unità, secondo i dati da ACEA, l’associazione europea dei costruttori, nella totalità dei paesi europei. A guidare la classifica negativa la Francia con un forte calo del 12,7%, seguita dall’Italia (-10,8%), mentre il mercato tedesco ha ristagnato leggermente (0,5%). Sul complessivo degli 11 mesi, i volumi immatricolati raggiungono 11.876.655 unità, lo 0,4% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo 9,7 milioni di unità.

Immatricolazioni auto, male anche auto elettriche ed ibride

La quota di mercato delle auto elettriche a batteria a novembre 2024 è scesa al 15% dal 16,3% dell’anno scorso, -5,4% dall’inizio dell’anno, anche le immatricolazioni di ibride plug-in sono diminuite dell’8,8%, mentre la quota di mercato per questa tipologia di veicoli ha raggiunto il 7,6% il mese scorso, con un calo di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

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Il calo a livello europeo è stato causato principalmente da una significativa diminuzione delle immatricolazioni in Germania (-21,8%) e Francia (-24,4%). Ne è derivato un volume di mercato da inizio anno inferiore del 5,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, con una quota di mercato totale ora al 13,4%. Le immatricolazioni di auto ibride plug-in sono diminuite dell’8,8% il mese scorso, dopo i cali significativi in ​​Francia (-19,6%), Belgio (-61,4%) e Italia (-31,4%).

Auto a benzina e diesel: tutto in picchiata

Il periodo buio dell’automotive non risparmia neanche i motori endotermici. Infatti anche le vendite di auto a benzina sono diminuite del 7,8%, con cali in tutti e quattro i principali mercati. Sempre alla Francia il calo più ripido, con immatricolazioni -31,5%, seguita dall’Italia con un calo del 12,3%. Sebbene più modesti, anche Germania e Spagna hanno registrato cali (rispettivamente -5,4% e -2,3%). Con 266.115 nuove auto immatricolate il mese scorso, la quota di mercato per la benzina è scesa al 30,6%, in calo rispetto al 32,5% dello stesso mese dell’anno scorso.
Il mercato delle auto diesel è diminuito del 15,3%, con una quota di mercato del 10,6% lo scorso novembre.

La ricetta di Von der Leyen per tutelare l’industria

La presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen interviene a commento dei numeri negativi diffusi da ACEA, annunciando una serie di misure di intervento a partire dal nuovo anno: “L’industria automobilistica è un orgoglio europeo ed è fondamentale per la prosperità dell’Europa. Promuove l’innovazione, sostiene milioni di posti di lavoro ed è il più grande investitore privato in ricerca e sviluppo…Dobbiamo sostenere questo settore nella transizione profonda e dirompente che ci aspetta. E dobbiamo garantire che il futuro dell’auto rimanga saldamente radicato in Europa. Questo è il motivo per cui ho chiesto un dialogo strategico sul futuro dell’industria automobilistica europea”.

Il commento di ANFIA sulla crisi del settore

Dopo un mese di ottobre pressoché stabile (+0,1%), a novembre il mercato europeo dell’Auto si contrae nuovamente”, afferma Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, commentando i dati rilasciati da ACEA: “La complessità dell’attuale scenario impone interventi mirati e concreti per salvaguardare la competitività dell’industria automotive europea“, aggiunge Vavassori, per cui “per questo, diamo pieno sostegno alle azioni strategiche delineate dal non-paper proposto dal governo italiano e ribadiamo l’improrogabile necessità di definire, nei prossimi mesi, un piano europeo per la transizione del settore, focalizzato su R&D, rinnovo del parco veicolare e supporto alle aziende e ai lavoratori in questa sfidante fase di epocale trasformazione“.



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