Puglia: approvato documento finanza regionale, crescita Pil maggiore che in resto Sud

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Al 1° gennaio 2024, la Puglia conta 3.890.250 residenti (erano 3.901.852 all’1.1.2023), pari al 6,6% della popolazione italiana (pari a 58.989.749 abitanti). Il Pil pro capite nel 2022 ammonta a 21.589,0 euro, a fronte dei 21.653,1 euro del Mezzogiorno e 32.983,5 euro dell’Italia. L’economia pugliese ha registrato una crescita più dinamica rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno con il tasso del +5% di Pil nel 2022 (dopo il +8,2% del 2021), fra i più alti fra le regioni italiane, a fronte del +3,7% del dato italiano. Sono alcuni dei dati contenuti nel Documento di Economia e finanza regionale – Defr 2025-2027 votato oggi a maggioranza dal consiglio regionale della Puglia con 30 voti a favore 8 contrari ed un astenuto in riferimento al quadro economico. La Nota di aggiornamento del Defr (Nadefr) rientra fra gli strumenti della programmazione regionale per garantire la necessaria coerenza con gli aggiornamenti della finanza pubblica nazionale. Per il 2024, in linea con le dinamiche economiche nazionali (minore domanda globale, calo dell’inflazione ma con prezzi più alti rispetto al periodo prepandemico), si stima una crescita del Pil pugliese del +0,8% uguale al tasso di crescita di Mezzogiorno e Italia.

Il valore del prodotto interno lordo pro capite pugliese è pressoché in linea con il dato del Mezzogiorno; mentre emerge il rilevante divario esistente fra Mezzogiorno e il resto del Paese: a fronte di un Pil del Mezzogiorno pari a 21.653 euro il Pil pro capite italiano risulta pari a 32.984 euro. Con 84,2 miliardi di euro circa la Puglia si colloca al nono posto fra le regioni italiane per valore aggiunto e in terza posizione fra le regioni del Mezzogiorno dopo Campania e Sicilia. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, in Puglia, il tasso di disoccupazione totale nel II trimestre del 2024 è pari al 10,1%, ridotto del -1,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 pari al 11,9% e rispetto al trimestre precedente del -1,3%. Esaminando la dinamica temporale trimestrale dal II trimestre 2023 al II trimestre 2024, si assiste ad una discesa della disoccupazione in tutti i territori negli ultimi trimestri. La variazione tendenziale pugliese è la più favorevole rispetto ai territori confrontati.

La sintesi del posizionamento della Puglia rileva che la Puglia in 103 indicatori su 175 (pari al 59%) presenta valori “migliori” del Mezzogiorno; in 68 indicatori su 198 presenta valori migliori rispetto all’Italia (pari al 34%). La Puglia si colloca molto bene in alcune aree chiave dello sviluppo sostenibile, in particolare in azioni riferite al cambiamento climatico e alla riduzione del gas serra (Goal 13), nella gestione delle risorse marine e relativi ecosistemi (Goal 14), nello sforzo per la riduzione delle disuguaglianze sociali ed economiche (Goal 10), nella possibilità di accesso all’acqua potabile e alle strutture igieniche nella regione (Goal 6), nei progressi rilevanti nell’offrire un’istruzione di qualità alla sua popolazione (Goal 4). Rispetto ai dati italiani emerge che la Puglia ha maggiori difficoltà nel promuovere una crescita economica sostenibile e creare opportunità di lavoro dignitoso per la sua popolazione (Goal 8), nell’innovazione e nello sviluppo di infrastrutture moderne e sostenibili (Goal 9), nel fornire un’istruzione di alta qualità alla popolazione (Goal 4), nella promozione della giustizia e della costruzione di istituzioni solide (Goal 16), da ultimo nello stabilire partenariati efficaci con altri attori, come organizzazioni internazionali o altre regioni italiane per sostenere gli altri obiettivi di sviluppo sostenibile (Goal 17).

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Nella relazione di accompagnamento al provvedimento è riportato che la Regione Puglia con la legge del 31 ottobre 2019 è stata la prima e ancora unica regione italiana ad aver inserito con legge gli indicatori di sviluppo sostenibile nella programmazione economica finanziaria. Uno degli obiettivi cardine al centro delle attuali politiche di programmazione è la promozione e la valutazione del progresso della società, non soltanto dal punto di vista economico ma anche sociale ed ambientale, al fine di incidere quanto più possibile sulla qualità della vita delle persone e sull’ambiente migliorando il loro benessere.



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