12 gol, 5 assist e una stagione da sotto età: il talento classe 2010 conquista anche la Rapp!

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L’ispirazione ti accende, la motivazione ti fa bruciare. Ebbene sì, la motivazione però nel caso del gioiellino classe 2010 del Sedriano fa bruciare che cosa in particolare? Le tappe. Perchè Simone Bollani da sotto età nella sua avventura calcistica, prima dell’incoronazione avvenuta con la convocazione in Rappresentativa della Regione Lombardia Under 15, è abituato a fare sempre quel passettino in più, che rende l’esperienza calcistica ancora più sostanziosa e soddisfacente. Gioca con i 2009 praticamente da sempre, e non ha mai risentito dello stacco importante che ne concerne. Il talentino di Rosate non lascia nulla al caso e vuole andare avanti a stupire senza sosta, con la sua tecnica immane e la potenza indecifrabile.

LA FAME DI VOLER MIGLIORARE SEMPRE

Le caratteristiche spiccate di Bollani non sono passate inosservate da parte del Tecnico del Sedriano, Paolo Portaluppi, il quale anche se nel ruolo di allenatore, si è dimostrato molto duttile nei quadri calcistici, perché si è trasformato per una giornata da talent scout, sotto le vesti di simil-osservatore. Proprio l’attuale allenatore dei gialloblù di Bollani, ha presenziato in tribuna durante il torneo storico di Rosate, “Il Maggio Rosatese” rimanendo letteralmente spaesato davanti alla qualità del gioiellino e non ha resistito alla tentazione di volerlo a tutti i costi in rosa. «La prima volta in cui l’ho visto, stava disputando una partita tra 2009 e personalmente ho avuto la notizia della sua vera data di nascita, scoprendolo dalla carta d’Identità». Un grande punto a favore per Simone, perchè sia per quanto riguarda la maturità e la sua statura, anche con i documenti sotto mano, faresti fatica a dedurre l’anno di nascita reale.

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La sua voglia immane di applicarsi e quella di metterci tutto lui stesso per le cause sedrianesi non ha fatto nascere dubbi nella testa di Portaluppi, il quale lo ha consacrato pienamente all’interno del progetto: «Lui ha sempre avuto una grandissima voglia di imparare, fa mille domande sfoggiando la sua curiosità nel voler migliorare in continuazione. Simone inoltre, è un ragazzo che fa gruppo in maniera esponenziale, per un possibile nuovo arrivato nello spogliatoio, non farebbe mai caso che sia proprio lui il ragazzo con un anno in meno degli altri». La sua forza più grande è sicuramente la fame nel cercare sempre di crescere a dismisura. In questo ultimo anno e mezzo di avventura al Sedriano, la sua abnegazione lo sta premiando in un modo pazzesco, attuando grandi passi da gigante e anche il tecnico ammette i progressi del diamante in fase di sgrezzamento della capolista: «In questo anno e mezzo è migliorato sotto tanti aspetti, sicuramente tecnicamente, sviluppando anche un grande senso della posizione, sa stare in campo giocando con gli altri nei movimenti con e senza palla, anche a livello tattico e sono molto contento per lui».

GLI STIMOLI DELLA RAPPRESENTATIVA

La sua voglia di giocare senza tregua e mettersi in mostra, è palese sin dall’ultimo anno alla Rosatese, squadra della sua città in cui ha svolto tutta la trafila sin dai primi calci, dove ha saputo alternarsi tra l’ultimo anno di Esordienti e i 2009 dell’Under 14 provinciale. Uno stacco importante ma che il ragazzo di Rosate non ha sentito minimamente, giocando il Sabato con l’Under 14 e la domenica con i suoi coetanei a 9 in un momento galattico stracolmo di vittorie rotonde e severe. Questa sua nuova avventura con la rappresentativa di Dino Carrieri lo stimola a livelli altissimi e si definisce carico a pallettoni per dimostrare il suo grande valore, anche rappresentando la sua regione nella terra sicula: «Per me è una bella esperienza, vogliamo fare bene insieme ai miei compagni rappresentando la nostra regione con orgoglio puntando in alto». Come si sarà trovato meglio? Al primo raduno o al secondo?: «Forse il livello è stato più alto al primo raduno, ma al secondo mi sono sentito più libero e anche il Mister mi ha fatto i complimenti per la bella prestazione, secondo me giocando come sapevo ho fatto molto meglio proprio nella seconda occasione». «Sono contentissimo e non vedo l’ora di scendere in campo mercoledì 8 gennaio contro il Como». 

La sua squadra del cuore è il Milan, e da tifoso sfegatato si riconosce in tante leggende della storia rossonera, che stima e ammira, da Kakà ai tempi delle glorie inizio anni 2000 fino al presente con Reijnders passando per altri idoli al di fuori della sua fede smisurata: «Devo ammettere che il Loftus-Cheek dello scorso anno mi assomigliava molto per caratteristiche e per come gioco, anche se la mia principale fonte d’ispirazione del Milan odierno è senza dubbio Reijnders per il grande tasso tecnico che possiede. Il mio giocatore preferito in assoluto però è sicuramente Kakà, anche se purtroppo non ho avuto la fortuna di poterlo ammirare, invece per quello che sono riuscito a vedere con i miei occhi senz’altro ti direi Toni Kroos». La sua punizione fatata di potenza contro la Caronnese ha scolpito la vittoria nella roccia per i suoi, nella penultima giornata pre-sosta natalizia. I suoi numeri che parlano di 12 gol e 5 assist in 15 presenze da mezz’ala, si raccontano da soli e lasciano intendere l’apporto e il miglioramento che il classe 2010 del Sedriano abbia maturato. Di certo non vuole placarsi e siamo pronti a raccontare nuove pagine di calcio dilettantistico, scritte da lui stesso in prima persona con la sua fantasia.





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