Quando Mort Garson, un artista visionario prima ancora che un musicista, compose nel 1976 Mother Earth’s Plantasia, il pensiero e le intenzioni che voleva trasmettere al suo pubblico di affezionati era ben chiaro sin dal sottotitolo: Warm earth music for plants and the people who love them. Una calda musica terrestre per le piante e per chi le ama. In pratica, un vero e proprio concept ambientalista ante litteram volto a farle crescere “più sane e più forti”, accompagnato – all’epoca – addirittura da un piccolo manuale del perfetto giardiniere, oggi cult e quindi introvabile, scritto da due botanici e illustrato da un’altra ‘star’ del settore come Marvin Rubin. Un artista attento, curioso e sempre originale come Marcantonio– scenografo, scultore e tra gli art designer italiani più apprezzati – non ci ha dato nessuna guida per comprendere al meglio Micro Macro, la sua installazione scelta per la prima edizione di Pulsee Winter Lights, Luminarie d’artista, nel centro di Pescasseroli, ma ha voluto quell’album cult per farcela apprezzare al meglio in un pot-pourri emozionale fatto di luci e di colori e – ovviamente – di (quella) musica.
Siamo stati per qualche giorno nel paesino simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo e Molise, un’oasi sempre verde che d’inverno, nonostante gli sfasamenti climatici, continua a dipingersi anche di bianco. Nel 2018, per la prima edizione di ArteParco – il bel progetto culturale creato dal pr Paride Vitale che ogni estate porta un’opera d’arte inedita nel paesaggio unico ed incontaminato delle Foreste Vetuste, Patrimonio Unesco – Marcantonio realizzò la scultura Animale – Vegetale (Il Cuore), subito vandalizzata, ma poi fatta prontamente ricostruire con materiali più resistenti. Oggi accoglie i visitatori del parco insieme alle altre opere realizzate negli anni da Matteo Fato, Alessandro Pavoner, Sissi, Valerio Berruti (il prossimo anno protagonista della grande mostra che gli dedicherà Milano a Palazzo Reale), l’Accademia Aracne e Megx in un vero e proprio percorso artistico en plein air.
Questa volta, il pr milanese dalle mille idee che ha portato Pescasseroli al centro dell’attenzione mediatica e turistica, consigliandolo nel suo libro D’amore e D’Abruzzo (Cairo editore, ventimila copie vendute in pochi mesi, presto un programma tv), facendone riconoscere ed apprezzare gli odori grazie a Parco 1923 (la linea di profumi creata con il socio Ugo Maria Morosi) e promuovendo Un mondo a parte (il film di Riccardo Milani campione d’incassi girato proprio lì) – ha voluto osare ancora di più, regalando al suo paesino natio un altro appuntamento in inverno, coinvolgendo ancora una volta l’artista originario di Ravenna.
Quello che ne è venuto fuori è proprio Micro Macro, l’installazione al centro della manifestazione Pulsee Winter Lights, Luminarie d’artista nata con la volontà di trasformare le strade di Pescasseroli in un vero e proprio museo a cielo aperto. Le installazioni luminose site-specific di Marcantonio la accenderanno fino a febbraio del prossimo anno, permettendo così di leggere (e di vivere) i vicoli e le stradine del paese con uno sguardo nuovo, esplorando tematiche differenti che vanno dalla cultura alla storia, dal risparmio energetico (grazie a Pulsee Luce e Gas, sostenitore dell’evento insieme al Comune di Pescasseroli) fino al territorio, mantenendo però sempre un forte legame con l’atmosfera natalizia tipica della stagione invernale. Siamo stati in via valle del Fiume, il piccolo vicolo che che ospita quelle luminarie che volutamente, senza un ordine preciso, sbucano a sorpresa da una parete, da una porta o da una finestra, amplificano al meglio quella riflessione sul rapporto uomo-natura, grazie a interventi che dialogano direttamente con le architetture del paese e la sua collettività fatta di abitanti e tanti turisti.
“Se al centro dell’opera Animale – Vegetale (Il Cuore) c’era l’immagine di un cuore anatomico – ci ha spiegato Marcantonio – in questo caso ogni luminaria viene immaginata come una cellula colorata, come parte di un unico organismo vivente. “Riflettendo sul rapporto tra uomo e natura, ho voluto dedicare la mia installazione a quell’elemento biologico che ci accomuna tutti, animali e vegetali, la più piccola unità vivente: la cellula. Il nostro corpo è composto da cellule allo stesso modo in cui la nostra società si compone di noi individui: i miei microrganismi luminosi diventano così i nuovi abitanti del centro storico di Pescasseroli, che entrano ed escono dagli edifici proprio come facciamo noi, trasformando le vie della città in un sistema circolatorio urbano. Le nostre cellule stanno al nostro corpo come noi stiamo alla nostra società – ha aggiunto – e in questa similitudine capiamo la nostra responsabilità, quanto ognuno di noi, nel bene e nel male, può fare la differenza”. A farla, in questo caso, è proprio il progetto stesso, “nato con l’intento di unire espressione artistica e sostenibilità”, ha aggiunto Alicia Lubrani, Amministratore Delegato di Pulsee Luce e Gas e Chief Marketing Officer di Axpo Italia. Tutta la CO2 derivante dal consumo energetico necessario ad alimentare le luminarie sarà infatti compensata da Pulsee Luce e Gas per mezzo di Garanzie d’Origine, un’occasione preziosa per richiamare l’attenzione sulla centralità dei temi energetici e della sostenibilità ambientale al contempo aumentando la responsabilità sociale d’impresa e l’attenzione al benessere collettivo.
Ha una laurea in Legge, ma fa il giornalista e dal 2012 scrive per Il Foglio, dove si occupa delle pagine culturali, tra libri, arte, ritratti a personaggi conosciuti o ancora da scoprire ed eventi raccontati nella sua ironica ma veritiera rubrica settimanale, “Odo Romani Far Festa”. Ha fatto l’aiuto regista e scritto “La lucida follia”, il docu-film dedicato a Marco Ferreri nel ventennale dalla scomparsa, vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento come Miglior Documentario. Quando non è in viaggio, vive a Roma. Lo trovate su Instagram (@gifantasia) e su Twitter (GiFantasia).
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