Catastrofi naturali, la Ue al lavoro per ridurre l’impatto delle calamità

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EIOPA e BCE propongono un possibile approccio a livello UE per ridurre il divario di protezione assicurativa per le catastrofi naturali, basandosi sulle strutture nazionali e dell’UE esistenti. Per il Parlamento europeo i fondi sviluppo regionale finanzieranno ripresa dopo calamità

L’obiettivo principale è quello di ridurre l’impatto economico delle catastrofi naturali nell’Ue. Complici anche i cambiamenti climatici, le calamità che stanno colpendo i paesi europei sono sempre più sotto gli occhi di tutti e stanno creando disagi e costi enormi all’intera Europa.

IL LAVORO DI EIOPA E BCE

Per questo l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) e la Banca centrale europea (BCE) hanno pubblicato un documento congiunto con una proposta volta a ridurre l’impatto economico delle catastrofi naturali nell’Ue. Il documento si basa sulle opzioni politiche presentate in un documento di discussione congiunto BCE-EIOPA del 2023 che sosteneva un approccio a gradini all’assicurazione contro le catastrofi naturali che coinvolgesse sia il settore privato che quello pubblico.

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COSA PREVEDE LA PROPOSTA EUROPEA: DUE PILASTRI COMPLEMENTARI UNO SCHEMA DI RIASSICURAZIONE PUBBLICO-PRIVATO E UN FONDO UE PER IL FINANZIAMENTO PUBBLICO

La proposta mira a proteggere le persone, le aziende e i governi dalle perdite catastrofali, mitigando così anche i rischi associati alla stabilità macroeconomica e finanziaria nell’Unione europea. E lo fa incentivando la mitigazione del rischio e l’adattamento e chiarendo la divisione delle responsabilità tra il settore privato e quello pubblico.

Sulla base delle strutture nazionali e dell’Ue esistenti, la BCE e l’EIOPA propongono una possibile soluzione a livello europeo composta da due pilastri complementari:

Uno schema di riassicurazione pubblico-privato dell’Ue per aumentare la copertura assicurativa per il rischio di catastrofe naturale. Mettendo in comune rischi e pericoli privati in tutta l’UE, questo schema sfrutterebbe le economie di scala e diversificherebbe la copertura di rischi elevati a livello europeo. Sarebbe finanziato da premi basati sul rischio da (ri)assicuratori o schemi assicurativi nazionali.

Un fondo Ue per il finanziamento pubblico delle catastrofi per rafforzare la gestione del rischio pubblico delle catastrofi negli Stati membri. Finanziato dai contributi degli Stati membri, questo fondo aiuterebbe a ricostruire le infrastrutture pubbliche in seguito a catastrofi naturali, a condizione che gli Stati membri abbiano implementato misure di mitigazione del rischio concordate prima dell’evento per ridurre al minimo il rischio morale.

Poiché le catastrofi naturali diventano più frequenti e gravi, si prevede che l’assicurazione diventerà meno accessibile e il divario di protezione assicurativa, già considerevole, probabilmente si allargherà ulteriormente. Allo stesso tempo, il documento mostra che i sistemi assicurativi nazionali pubblico-privati stanno aiutando a ridurre il divario di protezione assicurativa in diversi paesi. Esamina come questi sistemi utilizzino fondi privati e pubblici per farlo.

PARLAMENTO EUROPEO: FONDI SVILUPPO REGIONALE FINANZIERANNO RIPRESA DOPO CALAMITÀ

Intanto, il Parlamento europeo ha deciso nelle scorse ore che i fondi per lo sviluppo regionale europei potranno essere utilizzati in modo più flessibile per la ricostruzione dopo calamità naturali. Il via libera a due nuove leggi che avranno effetto per tutte le calamità verificatesi dopo il 1° gennaio 2024 riguardano la Regional Emergency Support to Reconstruction (“RESTORE”) che consente ai paesi dell’Ue di incanalare più facilmente i fondi europei di sviluppo regionale (FESR) e i fondi di coesione verso la ricostruzione post-catastrofe. Di conseguenza, il FESR dell’UE potrebbe finanziare progetti di recupero fino al 95% del loro costo totale. Per fornire liquidità rapida a chi ne ha bisogno, verrebbe reso disponibile anche un prefinanziamento aggiuntivo fino al 25% dell’importo totale. La proposta consentirebbe un uso più flessibile dei fondi del Fondo sociale europeo Plus per finanziare programmi di lavoro a breve termine, supportare l’accesso all’assistenza sanitaria e fornire beni di prima necessità.

La flessibilità si applicherebbe ai disastri del 2024 o del 2025. Nel 2025, si prevede che le modifiche proposte mobiliteranno 3 miliardi di euro di finanziamenti anticipando i pagamenti per il periodo 2025-2027.

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I paesi dell’UE con denaro non speso dai programmi di sviluppo rurale potranno accelerare l’uso di questo denaro per compensare le perdite di agricoltori, silvicoltori e PMI attive in questi settori che hanno subito la distruzione di almeno il 30% del loro potenziale produttivo. Questo denaro sarà versato in somme forfettarie e sarà interamente coperto dai fondi dell’UE. I pagamenti ai beneficiari saranno effettuati entro la fine del 2025.

 



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