Ebbene, a breve vi saranno significative novità per tutti i soggetti registrati con codice Ateco. Infatti l’odierna versione della classificazione Ateco 2007 – Aggiornamento 2022 sarà presto archiviata, per far posto al nuovo assetto, in vigore dal primo gennaio 2025.
A sviluppare la nuova classificazione è stato l‘Istat, completando un’articolata operazione di revisione svolta con la collaborazione di altri enti istituzionali (come l’Agenzia delle Entrate o le Camere di Commercio) e sotto il coordinamento dello stesso Istituto nazionale di statistica, in qualità di responsabile della classificazione delle attività economiche svolte.
Il perché della novità Ateco va rintracciato nell’adeguamento alla classificazione europea di riferimento. Infatti, come spiega l’Agenzia delle Entrate, l’impulso alla revisione è scaturito dal Regolamento delegato UE 2023/137 della Commissione, di modifica del Regolamento (CE) n. 1893/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio. L’aggiornamento in oggetto ha mirato a rappresentare il quadro delle attività economiche con più accuratezza e a configurare una riclassificazione, coerente con le necessità operative e corrispondente alle normative europee.
Il nuovo assetto sarà di riferimento per tutti gli adempimenti statistici, fiscali e amministrativi. In termini pratici, tutti i soggetti con partita Iva dovranno utilizzare i codici attività – indicati nella nuova classificazione Ateco 2025 – negli atti e nelle dichiarazioni da presentare all’Agenzia delle Entrate, salva diversa indicazione riportata nelle istruzioni dei modelli fiscali.
Rimarchiamo che, per imprese e professionisti, l’aggiornamento non implica l’obbligo di presentare una dichiarazione di variazione dati ad hoc. Tuttavia è opportuno precisare che saranno introdotte modifiche sia nella struttura dei codici Ateco, sia nei rispettivi titoli e contenuti. Come facilmente intuibile, il cambiamento avrà un impatto sostanziale su tutti i soggetti coinvolti, imponendo una verifica accurata dei nuovi codici da parte delle imprese e dei professionisti. Se necessario, occorrerà comunicare eventuali variazioni agli enti competenti (come le Entrate o l’Inps), per assicurare una corretta e chiara classificazione delle attività economiche.
La novità codici Ateco mira altresì a ridurre il carico amministrativo per gli operatori economici, semplificando la gestione dei dati statistici e fiscali. Inoltre, come accennato sopra, gli strumenti digitali – tra cui anche l’app “Impresa Italia” – faciliteranno la consultazione e l’adeguamento ai nuovi codici in tempi brevi. I soggetti interessati saranno informati dell’effettivo cambiamento, attraverso i servizi della propria Camera di Commercio, che si occuperà peraltro di aggiornare automaticamente i codici delle imprese.
Al contempo, per agevolare la fase di transizione e di implementazione operativa, le amministrazioni che useranno la nuova codifica potranno contare su una sorta di “finestra”: infatti le novità Ateco saranno ufficialmente operative tre mesi dopo l’entrata in vigore, ossia dal 1° aprile prossimo. E, transitoriamente, le visure camerali riporteranno sia i vecchi codici che quelli nuovi, assicurando trasparenza e continuità nel passaggio al nuovo sistema.
Per tempo l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione di tutti i contribuenti la modulistica, aggiornata alla luce della nuova classificazione per le distinte attività , mentre l’Istat e il sistema camerale si occuperanno del processo di ricodifica completa dei rispettivi registri di unità economiche. Non a caso, onde semplificare il processo di transizione, le istituzioni hanno definito una tabella operativa di riclassificazione tra le due versioni Ateco 2007 – Aggiornamento 2022 e Ateco 2025, che sarà disponibile a tutti gli utenti nei primi mesi del prossimo anno sul sito web ufficiale Istat. In sostanza, dal primo aprile, imprese e liberi professionisti potranno controllare – ed eventualmente confermare o modificare – le proposte di ricodifica, utilizzando strumenti ad hoc.
Concludendo, rimarchiamo che, dal punto di vista fiscale, i nuovi codici Ateco dovranno essere utilizzati dagli operatori economici per le dichiarazioni Iva e altri atti fiscali, a partire dal primo aprile 2025.
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