Nel 2024 potrebbe finire il Credito di imposta 4.0 software

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Contributi e agevolazioni

per le imprese

 


Il 13 e il 14 dicembre sono stati presentati alla Commissione Bilancio della Camera emendamenti del Governo e dei Relatori al disegno di legge di Bilancio 2025 che potrebbero introdurre numerose novità sul piano delle agevolazioni rivolte alle imprese: dall’annunciata Ires premiale per le imprese, alle modifiche della disciplina del bonus transizione 5.0 e del bonus investimenti in beni strumentali 4.0.

Per quanto riguarda il credito d’imposta per beni strumentali 4.0, è stata proposta una modifica alla disciplina, in particolare, dell’articolo 1, commi 1051-1063 e 1065, della legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020).

Proposte di modifica al credito di imposta 4.0

Con la correzione proposta, ci otterrebbero due modifiche sostanziali:

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  1. Eliminazione del credito d’imposta per i software per il 2025: il credito spetterebbe solo agli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2024, con coda fino al 30 giugno 2025; invece, l’attuale normativa disciplina la validità del credito di imposta fino al 31 dicembre 2025, con coda fino al 30 giugno 2026.
  2. Introduzione del limite di spesa per il credito d’imposta beni strumentali materiali 4.0: per scongiurare il rischio di sforamenti di bilancio per l’accesso ai crediti di imposta del vecchio piano “4.0”, verrebbe fissato un tetto massimo di spesa pari a 2,2 miliardi di euro per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, con coda fino al 30 giugno 2026. Di conseguenza, al raggiungimento della soglia prevista, non sarà più possibile effettuare nuove richieste causa esaurimento della dotazione disponibile. Il limite non opera, nel caso in cui alla data di entrata in vigore della norma sia stato accettato l’ordine e versato l’acconto pari al 20% del costo di acquisizione.

Il Piano Transizione 4.0 ha rappresentato una forte leva per la competitività delle imprese e ha avuto un impatto significativo sull’economia italiana sia in termini di investimenti, ricavi che occupazionali. Solo nei primi tre anni di applicazione del Piano Transizione 4.0, sono stati erogati 29 miliardi di euro sotto forma di credito d’imposta alle PMI, di cui l’80% delle risorse riguarda solo gli investimenti in beni materiali 4.0.

IRES premiale per gli investimenti 4.0

È riconosciuta una riduzione dell’IRES del 4% (dal 24 al 20%) sulla dichiarazione dei redditi del periodo di imposta 2025 alle imprese che:

  1. accantonano a riserva una quota non inferiore all’80% degli utili dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 e
  2. che destinano un ammontare non inferiore al 30% degli utili accantonati, di cui al punto precedente, a investimenti per un importo non inferiore a 20.000 euro relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi 4.0 (sia A che B) e 5.0. Gli investimenti dovranno essere realizzati a decorrere dal 1° gennaio 2025 e fino alla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Qui, la proposta fa riferimento alla legge che introduce il Piano Transizione 5.0 senza effettuare specifiche; pertanto, potrebbero rientrare tutti i beni agevolati nel progetto di innovazione, quindi, anche i beni destinati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili.

Affinché le imprese possano accedere all’incentivo fiscale, dovranno essere rispettate le seguenti condizioni per il periodo di imposta 2025:

    Cessione crediti fiscali

    procedure celeri

     

  1. il numero di unità lavorative per anno (ULA) non sia diminuito rispetto alla media del triennio precedente (2022-2024);
  2. incremento occupazionale pari ad almeno l’1% del numero di lavoratori dipendenti a tempo indeterminato rispetto al 2024 e, comunque, in misura non inferiore a un lavoratore dipendente con contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  3. l’impresa non abbia fatto ricorso all’istituto della cassa integrazione guadagni nell’esercizio in corso al 31 dicembre 2024 o 2025.

Rappresentano condizioni di decadenza dell’incentivo la distribuzione, entro i due esercizi successivi, degli utili accantonati e la dismissione (e/o cedimento a terzi) dei beni entro il quinto periodo a quello in cui è stato realizzato l’investimento.

Sono escluse dall’agevolazione le imprese in liquidazione, procedura concorsuale o regimi forfettari.

Tali modifiche incentiverebbero le imprese ad operarsi per fruire del credito di imposta 5.0, che è partito a rilento a causa della complessità della misura. Proprio per agevolare le imprese ad accedere alla nuova misura, sono state proposte ulteriori modifiche a favore della semplificazione e dell’ampliamento del perimetro di cumulabilità.

Proposte di modifica al Piano Transizione 5.0

Per quanto concerne il credito di imposta 5.0, per cui si attende un maxipacchetto insieme alla Legge di Bilancio, ci sarebbero nuove proposte di modifiche da apportare per agevolare l’accesso alla misura. Vediamo di seguito quali sarebbero le novità.

  1. unificazione dei primi due scaglioni di investimento, premiando gli investimenti superiori a 2,5 milioni di euro, con un’aliquota unica per investimenti fino a 10 milioni di euro.

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per lavori di ristrutturazione

 


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Soglie investimenti 3°classe di efficienza energetica 2°classe di efficienza energetica 1°classe di efficienza energetica
Fino a 10 milioni 45% 40% 35%
Tra 10 e 50 milioni 15% 10% 5%

 

  1. semplificazione delle procedure di calcolo dei consumi energetici. Nei casi di sostituzione di un bene materiale 4.0, compreso nell’allegato A, ammortizzato da almeno 24 mesi alla data di presentazione della domanda di accesso al beneficio, è possibile evitare il calcolo della riduzione dei consumi energetici. Allo stesso modo, nei casi di progetti di innovazione realizzati tramite di una ESCo con contratto di EPC (Energy Performance Contract) e obiettivo di risparmio pari almeno al 3% o al 5%, non occorre effettuare il calcolo ma vale quanto indicato nel contratto.
  2. possibilità di cumulo con incentivi nazionali ed europei, compresi il credito di imposta ZES e ZLS, sempre nel rispetto del divieto del doppio finanziamento.
  3. maggiorazione per tutte le tipologie di moduli fotovoltaici pari al: 130%, 140% e 150%.
  4. Finanziamo agevolati

    Contributi per le imprese

     

  5. retroattività delle misure. Pertanto, se sugli investimenti ammessi dal 1° gennaio 2024 risultasse una quota differenziale maturata, questa sarà soggetta ad ulteriore comunicazione da parte dell’impresa.

 

Contattaci all’indirizzo finanza.agevolata@bdo.it per ulteriori informazioni.



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