Cresce il valore aggiunto del territorio di Cesena e Forlì, ma in salita c’è anche l’inflazione

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A 2024 quasi finito l’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna ha diffuso i dati aggiornati relativi al territorio. Il periodo è davvero complesso, caratterizzato da elevate tensioni geopolitiche, e le principali fonti rilevano come l’economia italiana sia tutta in rallentamento.

«Dopo due anni brillanti post Covid, il 2024 è stato un anno con diffuse criticità, ma per Forlì-Cesena si chiude comunque con un segno positivo – commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna – Nei nostri territori le imprese sono resilienti, solide e basate sull’economia reale, ma si trovano sempre più coinvolte dalla frammentazione geopolitica. In questo contesto, è essenziale che le imprese riescano ad aumentare il valore delle produzioni e quindi la produttività, e per riuscire a farlo devono investire in modo deciso in termini di innovazione e nuove tecnologie».

I numeri di Forlì-Cesena

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Contributi per le imprese

 

A fine 2024 il sistema economico della provincia ha fatto rilevare diffusi indicatori in terreno negativo e alcuni in terreno positivo: sostanziale stabilità delle sedi di impresa e localizzazioni, con livelli comunque elevati di imprenditorialità; diminuzione delle start-up innovative; problematiche strutturali e congiunturali nel settore agricolo, aggravate dalle intense piogge autunnali e dai fenomeni alluvionali di settembre.

In calo il volume d’affari nelle Costruzioni, in buona parte dovuto alla rimodulazione e alla riduzione del Superbonus. Sostanzialmente stabili le vendite del Commercio al dettaglio, in un contesto strutturalmente difficile; aumento delle esportazioni; incremento degli arrivi e delle presenze turistiche (rispetto ad un difficile 2023); stabilità per la struttura anagrafica dell’Artigianato.

Aumenti e cali

Secondo gli Scenari Prometeia, aggiornati ad ottobre 2024, le previsioni indicano però nel corso dell’anno un andamento in recupero del valore aggiunto, pur in calo rispetto alle precedenti stime di luglio, che dovrebbe attestarsi intorno all’1,1% (+1,1% anche per Emilia-Romagna, +1,0% per l’Italia).

Stabile anche il numero delle imprese artigiane (11.389 al 30/09/2024) mentre si riduce significativamente il numero delle imprese cooperative (432 al 30/09/2024 per un -7,1% annuo).

Le start-up innovative risultano 45 (dati al 25/11/2024), in sensibile diminuzione annua (-23,7%); la maggior parte delle stesse (39 unità) opera nel macrosettore dei Servizi.

In merito all’andamento dei principali settori, la consistenza delle imprese agricole attive (5.833 unità) è in flessione del 2,1% rispetto al 31/10/2023. Le imprese del comparto pesca e acquacoltura, al 31 ottobre 2024, sono 88, in calo tendenziale (-2,2%). Nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, nel periodo gennaio-settembre 2024, si rileva un incremento delle quantità commercializzate (+7,8% sui primi nove mesi del 2023) ed una crescita del valore del pescato (+30,5%), che risulta pari a 5,6 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera al terzo trimestre 2024, rilevano dati negativi per la produzione (-5,3% sul terzo trimestre 2023), il fatturato (-8,1%) e gli ordini interni (-11%), associati ad un ridimensionamento della domanda estera (-4,8%).

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Nel settore edile (5.630 unità a fine ottobre 2024) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+1,7%); in calo, invece, rispetto al terzo trimestre 2023, il relativo volume d’affari nel terzo trimestre dell’anno in corso (-0,7%), in buona parte dovuto alla rimodulazione e riduzione del Superbonus fiscale.

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite, nel terzo trimestre 2024, in termini tendenziali, risultano sostanzialmente stabili (-0,2%), con una variazione positiva dei prodotti alimentari (+1,4%) e negativa del comparto non alimentare (-0,6%).

Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” risultano in calo annuo dell’1,6% (881 unità al 31/10/2024).

In tutto questo contesto si inserisce il discorso relativo all’inflazione sul territorio, misurata dall’indice Istat Nic (prezzi al consumo per l’intera collettività). Sulla base di tale indice, la variazione tendenziale media per il capoluogo di Forlì (estendibile alla intera provincia di Forlì-Cesena) nel periodo gennaio-ottobre 2024 è stata pari a +0,5%.



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