La sfida all’acqua minerale – ItaliaOggi.it

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«L’acqua sta diventando un bene carente e quindi è fondamentale investire nella manutenzione e modernizzazione delle infrastrutture idriche, riducendo le perdite nella rete di distribuzione che, in Italia, rappresentano una quota significativa dello spreco. Parallelamente occorre promuovere una cultura del risparmio idrico, in particolare sensibilizzando cittadini e aziende sull’importanza di adottare buone pratiche quotidiane come il riutilizzo dell’acqua quando possibile e l’adozione di sistemi efficienti in grado di ottimizzare le risorse idriche»: Giulio Giampieri, laurea in ingegneria, è un profondo conoscitore delle problematiche dell’acqua e da sette anni è presidente di Culligan Italia, mille dipendenti (di cui 400 al servizio post-vendita), 220 milioni di euro di fatturato, ramo della multinazionale leader nei sistemi di filtrazione e miglioramento della qualità dell’acqua, sede nell’Illinois (Usa), 3,1 miliardi di dollari di fatturato. «C’è una specificità del mercato italiano a cui cerchiamo di rispondere – dice- adesso punteremo pure sui mini-sistemi di filtraggio, anche fai-da-te, da vendere nella grande distribuzione e destinati direttamente al consumatore finale, un mutamento strategico per altro in sintonia con la visione globale del gruppo».

Domanda. Un salto nella grande distribuzione?

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Risposta. Sì, per offrire un accesso diretto e semplice a soluzioni di filtrazione d’acqua. Tutti avranno la possibilità di renderla più buona e più sicura. Si tratta di sistemi accessibili che riducono la dipendenza dalla plastica monouso non solo nelle case ma anche negli uffici e nel settore della ristorazione-bar-alberghi, contribuendo alla trasformazione delle abitudini di consumo in ambito domestico e nel fuori casa.

D. Un guanto di sfida lanciato all’acqua minerale confezionata?

R. Più che sfida è un nostro obiettivo che si inserisce nell’ambito del rispetto dell’ambiente e della transizione green. È possibile ottenere una qualità ottimale dell’acqua senza usare plastica o utilizzare mezzi di trasporto. Del resto l’ adozione di sistemi di filtrazione è passata in Italia dal 19% al 38,6% dal 2021 al 2024, un trend che dimostra un cambiamento culturale verso abitudini di consumo più sostenibili e consapevoli. Ma l’Italia è ancora il secondo Paese al mondo, dopo il Messico, per consumo di acqua in bottiglie di plastica. Nel mondo abbiamo 150 milioni di clienti, è possibile stimare un risparmio di 40 miliardi di bottiglie di plastica monouso ogni anno. Vorremmo realizzare ulteriori progressi anche in Italia.

D. In che modo viene affrontata la transizione ecologica?

R. Il nuovo headquarter che abbiamo appena inaugurato a Bologna è il risultato di un progetto architettonico concepito con materiali e pratiche sostenibili. Quanto ai prodotti, siamo concentrati sulle valutazioni sul loro ciclo di vita, sulla circolarità dei sistemi, sulla riduzione delle emissioni di carbonio e sulla gestione sostenibile delle risorse idriche. Inoltre abbiamo brevettato degli addolcitori che migliorano la qualità dell’acqua eliminando il calcare, proteggendo tubature ed elettrodomestici, riducendo il consumo energetico e la necessità di detergenti chimici che inquinano l’ambiente. L’eccessiva durezza dell’acqua pesa in modo sostanziale sul consumo idrico e di energia in quanto la presenza di sali di carbonato di calcio e magnesio precipitati provoca un aumento del fabbisogno energetico e una perdita di efficienza degli elettrodomestici con conseguenti aumenti dei consumi. Il gruppo è anche partner di One Tree Planted e ha donato 10 alberi per ogni dipendente per una capillare azione di riforestazione mondiale. L’iniziativa, dal potente impatto ambientale a lungo termine, prevede la piantumazione di 117.940 alberi. Un albero, in media, assorbe circa 10 chilogrammi di anidride carbonica all’anno nei suoi primi 20 anni: in questo modo sarà possibile compensare complessivamente oltre un milione di chilogrammi di Co2.

D. Quali caratteristiche deve avere l’acqua per essere perfetta da bere?

R. La qualità dell’acqua non può essere data per scontata. Spesso la presenza di contaminanti invisibili, come i PFAS (composti chimici), sostanze inquinanti emergenti o metalli pesanti presenti e rilasciati dalle tubature dell’immobile può incidere sulla sua sicurezza e sul sapore. Per garantire un’acqua perfetta da bere, il primo passo è testarne le caratteristiche all’uscita dal rubinetto, così da identificare eventuali criticità e adottare le soluzioni più adeguate. Il 37% dell’acqua da bere nel mondo non è pura, a causa anche delle 10 milioni di tonnellate di plastica presenti nei nostri oceani che rovinano la qualità dell’acqua dei mari e danneggiano l’ecosistema. Da parte sua l’Agenzia europea per l’ambiente stima che l’11% della popolazione e il 17% dei territori dell’Europa siano già affetti da carenza idrica e/o problemi di contaminazione. Il consumo delle risorse idriche sta diventando quindi uno dei maggiori temi del futuro.

D. Che voto dare agli acquedotti italiani?

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R. La buona qualità degli acquedotti italiani è indiscutibile. L’Italia si distingue per il rispetto delle normative stringenti stabilite da un decreto del 2023 che regola i controlli microbiologici e chimici delle acque potabili. Queste norme garantiscono limitazioni severe su contaminanti e parametri di qualità, posizionando il nostro Paese tra i leader a livello europeo per la sicurezza e l’eccellenza dell’acqua erogata. Bisogna però fare attenzione alle problematiche lungo il percorso tra l’acquedotto e il rubinetto di casa, dovute anche all’invecchiamento delle tubature e delle infrastrutture.

D. Quali i progetti di sviluppo per i prossimi anni?

R. Il 2024 ha rappresentato un anno di svolta per Culligan in Italia, per via della cessione della divisione Commercial & Industrial e del percorso di riposizionamento del brand al consumo che ci spinge a focalizzare le nostre risorse nel mercato dei sistemi di filtrazione d’acqua ad uso domestico e per l’out of home, con focus sugli uffici e sul settore caffè-ristorazione-alberghi. Stiamo investendo sulla divisione Consumer con una strategia di crescita organica e tramite acquisizioni, per garantire una copertura nazionale del servizio di distribuzione e manutenzione dei prodotti. Questo posizionamento sarà al centro della nostra strategia anche il prossimo anno e avvia un percorso del marchio verso nuove sfide.

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