Mogoro
Progetto premiato per l’innovazione e la valorizzazione del Semidano, vitigno simbolo della Sardegna
Un bambino curioso, una vigna come terreno di gioco e un territorio, quello di Mogoro, ricco di storia e tradizioni. Ruggero Ariu, giovane enologo e fondatore della cantina Vini Ariu – Il Filare di Mogoro, ha trasformato proprio quei primi passi tra i filari in un progetto che racconta la Sardegna, la famiglia e il futuro. E recentemente, è stato premiato dal Distretto rurale del Giudicato di Arborea con i Rural Awards 2024 per il suo spirito di innovazione e per la valorizzazione del vitigno locale: il Semidano.
“Fin da bambino passavo i pomeriggi in vigna, non tutti, ma quasi. All’inizio era quasi un gioco”, raccontato Ariu, rievocando i pomeriggi trascorsi accanto ai nonni agricoltori, ma soprattutto a uno zio viticoltore. “Era un mondo che mi affascinava. Chiedevo sempre perché si fa così? E la risposta, spesso un semplice si faede aicci (si fa così), non mi bastava. È stata proprio questa curiosità a spingermi a studiare Agraria”.
Il percorso si è delineato progressivamente, grazie anche all’incoraggiamento di una professoressa delle superiori. Ma la passione per il vino è nata prima, influenzata anche dal padre, rappresentante di vini, che gli ha fatto conoscere tutto ciò che ruotava attorno al prodotto. “A 15-16 anni avevo già deciso: sarei diventato enologo”, ricorda Ruggero Ariu. “Il mondo, in qualche modo, mi stava guidando verso questa professione”.
Da lì il passo successivo: la nascita di Vini Ariu – Il Filare di Mogoro, un progetto che unisce radici e innovazione.
La simbologia del tessuto, profondamente legata a Mogoro, è diventata parte integrante della cantina: “In questi elementi di Mogoro e di casa mia ho costituito il fondamento per la mia cantina”. Ruggero Ariu non ha semplicemente scelto di fare il vino, ma di intrecciare, come un tessitore, storie, tradizioni e sapori in un progetto che racconta un’intera comunità: la sua.
Un percorso radicato nel territorio
Il progetto della cantina Vini Ariu nasce a Mogoro, paese che coniuga la tradizione vinicola con l’arte della tessitura, due patrimoni che si incontrano in ogni dettaglio della cantina. Le etichette dei vini Ariu sono decorate con un motivo floreale che richiama i tappeti e gli arazzi creati dalle tessitrici di Mogoro. Questi manufatti, arricchiti da colori accesi e caldi, impreziositi con l’oro, erano tradizionalmente destinati alle occasioni di festa: momenti di convivialità in cui il vino era immancabile protagonista.
Il legame tra queste due arti, quella del vino e quella della tessitura, si riflette anche nel logo della cantina, ispirato alla tecnica dei Pibiones, una delle più antiche e conosciute della tradizione sarda. La parola Pibiones racchiude in sé un doppio significato: in sardo indica sia gli acini d’uva, sia i caratteristici punti bombati e tondeggianti che decorano i tappeti e gli arazzi tipici di Mogoro. Questo simbolo, oggi reinterpretato, è diventato il segno di riconoscimento dei Vini Ariu.
Centrale nel progetto è anche la figura femminile, rappresentata sulle etichette da una donna sarda, omaggio alle tessitrici e alla madre dell’enologo, fonte di ispirazione per Ariu. “Le donne, storicamente, sono state le custodi del matriarcato in Sardegna e dell’arte della tessitura. Mia madre, in particolare”. Questo filo conduttore tra vino e tessuto è il fondamento della cantina di Ruggero Ariu.
Unendo tradizione e innovazione, Vini Ariu – Il Filare di Mogoro racconta, attraverso i suoi prodotti, un territorio ricco di storia e cultura, valorizzando simboli e significati profondamente radicati nell’identità del paese.
I vini: tra territorio e modernità
Nel 2021, in piena pandemia, arriva la svolta. “Sono sempre stato convinto che nei momenti di crisi si nascondano elementi positivi per far rinascere qualcosa,” sottolinea Ruggero Ariu. Forte di questa convinzione e sostenuto dai fondi europei, l’enologo si lancia nel suo progetto imprenditoriale: a maggio nasce fisicamente la Cantina Vini Ariu, in via Sa Struvina a Mogoro, che include la produzione, il punto vendita e gli uffici. Un elemento distintivo della cantina sono i tappeti e gli arazzi di Mogoro, che arricchiscono gli spazi e sottolineano il forte legame con il luogo di origine.
Il vino simbolo è Filo Unico, un monovitigno di Semidano. “Delicato e profumato, con sentori di fiori bianchi e una lunga persistenza al palato, grazie alla sapidità e alla freschezza acida,” spiega l’enologo. Questo vino rappresenta l’essenza del legame con la tradizione locale.
C’è poi L’Intrecciato Bianco, un blend di Semidano, Vermentino e Chardonnay, concepito per un pubblico moderno ma rispettoso delle radici territoriali. “È un vino voluminoso e morbido, con una parte aromatica ricca e potente, tendente a sentori quasi dolci,” aggiunge Ariu. Questo prodotto ha ottenuto la medaglia d’oro al concorso Wine and Sardinia, confermando l’eccellenza del progetto.
La gamma si completa con L’Intrecciato Rosso, un blend di Bovale e Cannonau. “È il fratello del bianco, con una personalità distinta: aromi di frutti rossi e spezie, e tannini vellutati, maturi e setosi,” racconta l’enologo.
La parola chiave per Ruggero Ariu è una sola: equilibrio. “Ogni vino deve essere godibile e bilanciato nelle sue caratteristiche organolettiche, pur mantenendo una forte identità”.
Dietro i successi della cantina Vini Ariu ci sono due fattori imprescindibili: la qualità delle uve, che esprimono tutta la ricchezza del territorio, e le competenze delle persone che vi lavorano.
Dalla vigna alla cantina: una visione artigianale
Prima di intraprendere la sua avventura imprenditoriale, Ruggero Ariu ha accumulato un decennio di esperienza come enologo in diverse cantine, affiancando colleghi da cui ha appreso i segreti del mestiere. “Consiglio a tutti di fare pratica sul campo,” sottolinea Ariu, mettendo in evidenza l’importanza della formazione pratica.
La sua carriera è iniziata con un’importante esperienza come dipendente. “Fin dall’università ho collaborato con la cantina di Mogoro, dove ho stretto legami con Enzio Biondo e Daniele Manca, dai quali ho imparato moltissimo. Inizialmente facevo l’operaio e, con il tempo, sono arrivato a fare analisi in laboratorio. Una palestra fondamentale, che consiglio a tutti di abbinare alla formazione teorica,” racconta Ruggero Ariu.
Successivamente, ha trascorso dieci anni come enologo e direttore nella cantina sociale di Monserrato, per poi proseguire la sua carriera alla cantina Contini di Cabras, dove ha avuto l’opportunità di confrontarsi con altri esperti e affinare la sua professione.
Con questa solida base tecnica, Ariu ha deciso di integrare anche una formazione manageriale, conseguendo un master in gestione aziendale vitivinicola. “Ho sempre avuto un’indole ingegneristica. L’insoddisfazione per la condizione di dipendente e il desiderio di creare qualcosa di mio mi hanno spinto ad aprire l’azienda,” spiega l’enologo, mettendo in luce l’intuizione che lo ha motivato a fare il grande passo e a dare inizio alla sua carriera da imprenditore.
Oggi, la cantina Vini Ariu non è solo un luogo di produzione, ma anche uno spazio di incontro.
Eventi e collaborazioni: il vino come esperienza
Il racconto dei Vini Ariu si sviluppa anche attraverso eventi e degustazioni, occasioni in cui Ruggero Ariu accoglie personalmente gli ospiti.
Uno degli appuntamenti più attesi è l’apericena natalizia, che si terrà il 20 dicembre. Un evento, l’apericena, che si ripete anche in estate, quando la cantina si apre al pubblico, trasformandosi in un luogo di convivialità e scoperta.
Quest’anno, venerdì 20 dicembre, la Cantina Ariu apre le porte ad amici e appassionati per l’evento Natale in Cantina, un’occasione perfetta per gustare i nostri vini in buona compagnia, accompagnati dalla musica del dj Andrea Camedda.
Durante la serata, non mancheranno i gustosi panini alla vitella arrosto e una novità imperdibile: la presentazione di un nuovo vino.
Inoltre, Vini Ariu collabora regolarmente con altre realtà del territorio isolano, seguendo la strategia delle moderne cantine. Periodicamente, la cantina è protagonista di degustazioni durante le quali l’enologo, che è anche delegato provinciale di ONAV, guida gli ospiti alla scoperta dei suoi vini. “Questi eventi servono a farci conoscere, apprezzare e a raccontare il nostro modo di pensare e agire,” conclude Ruggero Ariu.
Progetti futuri: crescere con il territorio
Lo sguardo di Ruggero Ariu è rivolto al futuro, con l’obiettivo di far crescere l’azienda e di creare a Mogoro una realtà vitivinicola che porti lavoro e valorizzi le competenze locali. “La qualità della vita dei miei collaboratori e il benessere nei luoghi di lavoro sono aspetti fondamentali. Voglio costruire un’azienda che restituisca valore al territorio”.
Tra vino e tessitura, tradizione e modernità, i Vini Ariu continueranno a intrecciare storie e sapori, raccontando il territorio del Parte Montis con ogni calice.
Martedì, 17 dicembre 2024
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