Perugia, rapina in tabaccheria: fermato trentenne

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Una rapina a mano armata in una tabaccheria di Perugia si è conclusa con il fermo di un cittadino marocchino di trent’anni, individuato dalle forze dell’ordine come il presunto responsabile del crimine. L’uomo, noto alle autorità per precedenti episodi di reati contro il patrimonio, è ora sotto indagine per una lunga lista di accuse che includono furto, rapina, porto abusivo di arma da fuoco in luogo pubblico e utilizzo illecito di carte di credito.

L’episodio ha acceso i riflettori sulla sicurezza nella zona, già colpita recentemente da episodi simili, e ha dato il via a un’indagine serrata da parte della squadra mobile della polizia di Stato, con il coordinamento delle procure di Perugia e Spoleto.

L’assalto all’esercizio e la fuga con il bottino

L’episodio risale allo scorso novembre, quando il trentenne armato di pistola ha fatto irruzione in una tabaccheria di Perugia. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti l’uomo avrebbe percosso violentemente il titolare dell’esercizio commerciale, impossessandosi di 150 euro in contanti prima di dileguarsi nel capoluogo umbro. La violenza e la rapidità dell’azione hanno messo in allarme la comunità locale, come sempre accade in questi casi. Spingendo le autorità a intensificare le indagini per identificare il colpevole.

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La squadra mobile della polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Perugia, ha quindi rapidamente raccolto elementi decisivi che hanno permesso di risalire al presunto autore della rapina. Gli indizi in mano agli inquirenti non solo lo collegano all’episodio in tabaccheria, ma anche a una serie di altri crimini commessi nello stesso periodo.

Nel corso delle indagini è infatti emerso che, sempre lo stesso giorno, il trentenne avrebbe messo a segno un altro furto, questa volta a Foligno. In questa occasione l’uomo si sarebbe introdotto nell’ufficio di una dipendente delle Ferrovie dello Stato, rubandole la borsa contenente effetti personali e una carta bancomat. Poco dopo, la carta sarebbe stata utilizzata per effettuare acquisti non autorizzati. Episodio che aggrava ulteriormente il quadro accusatorio del rapinatore.

Grazie alla collaborazione tra la Procura di Perugia e quella di Spoleto gli investigatori hanno potuto collegare il sospettato a una serie di reati, delineando un profilo criminale complesso e organizzato. Le prove raccolte convincono infine le autorità a disporre il fermo del trentenne, ritenuto un pericolo per la comunità.

Rapina alla tabaccheria di Perugia: gli sviluppi

Il sospettato della rapina alla tabaccheria di Perugia è stato rintracciato dagli agenti della squadra mobile in compagnia di un uomo italiano di 45 anni. Durante le perquisizioni effettuate nei rispettivi domicili, gli investigatori hanno scoperto nuovi elementi che hanno arricchito l’inchiesta. In particolare, nell’abitazione del 45enne sono stati rinvenuti circa 20 grammi di cocaina, due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Il cittadino italiano è stato così arrestato in flagranza di reato e posto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. Anche in questo caso la competenza territoriale è passata alla Procura di Spoleto, dato il luogo del ritrovamento della droga.

Ma il fermo del trentenne non rappresenta solo la conclusione di un’indagine complessa. È anche l’inizio di un approfondimento investigativo che potrebbe portare alla luce ulteriori crimini. Gli inquirenti stanno infatti analizzando eventuali collegamenti tra il sospettato e altre azioni criminali avvenute in Umbria negli ultimi mesi.

La vicenda ha suscitato grande attenzione a Perugia e Foligno, due città colpite da episodi che hanno scosso il senso di sicurezza della popolazione. Le autorità sottolineano come il lavoro congiunto delle procure e della squadra mobile sia stato fondamentale per garantire una risposta rapida e efficace. Le forze dell’ordine dimostrano una presenza costante sul territorio, ma il caso solleva interrogativi sulla necessità di maggiori misure preventive per contrastare la criminalità.Per ora, l’indagine prosegue, con l’obiettivo di assicurare i responsabili alla giustizia e restituire serenità ai cittadini.



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