MATTEO RENZI * INTERVISTA A CORRIERE SERA (15/12): «LEGGE DI BILANCIO E NORME AD PERSONAM» (DOMANDE E RISPOSTE E LINK)

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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La mia intervista al Corriere della Sera di oggi a proposito di centro, Legge di Bilancio e norme ad personam. Domani Enews, mercoledì intervento in Senato sulle comunicazioni di Giorgia Meloni. Buona domenica amici.

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Matteo Renzi

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https://www.matteorenzi.it/renzi_una_legge_contro_di_me_un_esproprio_ad_personam_il_nostro_3_decisivo

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Intervista a Matteo Renzi per «Il Corriere della sera» del 15-12-2024 

di Maria Teresa Meli

ROMA

Matteo Renzi, nella manovra c’è una norma che secondo alcuni è contro di lei, sulle sue conferenze all’estero. Come se lo spiega?

«Perché sono rientrato nel centrosinistra. E Meloni ha paura che il nostro 2-3% sia decisivo per la sconfitta della destra. E allora colpisce un avversario con una legge ad personam, una cosa mai vista in 70 anni di storia repubblicana. Mi colpisce il silenzio dei liberali del centrodestra. Fosse stato ancora vivo Silvio Berlusconi si sarebbe alzato in Senato dicendo che questa è una norma comunista. Ma Berlusconi non c’è più e i suoi eredi politici tacciono».

In realtà, la norma riguarda tutti i parlamentari che hanno business all’estero, non solo lei.

«Non prendiamoci in giro. Se avessero detto: da oggi chi fa il parlamentare può fare solo quello, avrei capito. Ma in Parlamento ci sono colleghi che dichiarano milioni di euro e che non vengono toccati. Sa perché? Perché sono del centrodestra. Le attività come le conferenze all’estero invece le faccio solo io. Tutti sanno che questa è una norma ad personam. La cosa più incredibile è che per la prima volta si sancisce il diritto dello Stato di tassare al 100% il lavoro di un cittadino. Loro dicono: i soldi fatturati dalla persona fisica Renzi, entro un mese li prende lo Stato. Un esproprio. E anche un precedente. Perché oggi il governo di destra lo fa a me, domani il governo di sinistra potrebbe farlo ad altri. La norma è una norma sovietica, la deriva anti opposizione è una deriva sudamericana, ma la reazione sarà… Fiorentina».

Cioè farà polemica dura?

«No. Seguirò il messaggio più bello scritto da un fiorentino: “Non ragioniam di loro ma guarda e passa”. La Meloni vorrebbe buttarmi fuori dal Parlamento. Dopo che ci hanno inutilmente provato i giudici e i grillini, ora tocca a lei. Spiacente ma resto qui. E aspetto la premier mercoledì in Aula per intervenire sull’Europa».

La attaccherà su questa norma?

«Macché. Parleremo di Europa. E chiederò alla premier con che faccia spende centinaia di milioni per un centro migranti in Albania dove i nostri agenti vanno nelle saune con le giornaliste albanesi. Non è colpa dei poliziotti ma riportiamoli a casa. E mettiamoli alla Stazione di Milano, sulle strade di Napoli, nella periferia di Roma».

Ormai però i centri sono stati costruiti. E il governo ha detto che tirerà dritto.

«Ormai i centri ci sono ma tutti sappiamo che sono inutili. E allora ho fatto una proposta semplice. Trasformiamoli in carceri per i detenuti albanesi che oggi sono in Italia. Non sprechiamo i soldi, riduciamo il sovraffollamento, riportiamo i nostri agenti a casa. Ci dicono di no solo perché lo abbiamo proposto noi?».

Venendo al dibattito sul centro: Ernesto Maria Ruffini può essere la persona giusta per guidarlo?

«Finalmente è chiaro che senza un centro, la sinistra non vince. Quanto ai nomi: vengono tutti dall’esperienza riformista del mio governo. Mi fa piacere. Prima però capiamo che fare. Io voglio abbassare le tasse, non la patrimoniale. Io voglio lottare contro il crimine non giustificare chi occupa le case. Io voglio gas e nucleare, non un ambientalismo ideologico. Decidiamo che fare e poi scegliamo chi guida le danze. Io non sono interessato a questo molo: voglio dare una mano a costruire una leadership, non chiedo spazi per me».

Ma lei vuole un leader per il centro o per Palazzo Chigi? Insomma, un federatore alla Prodi…

«Sogno un centro attrattivo per fare la differenza alle elezioni. Quanto al candidato premier, tocca al Pd decidere. Schlein è la segretaria e ha vinto le primarie. Molti di quelli che giocano al totonomi non hanno un voto. Il Pd deciderà se fare primarie di coalizione o affermare il principio che il segretario è il candidato. Ora questo dibattito è puro chiacchiericcio: concentriamoci sulla legge di Bilancio. Dovevano aiutare le famiglie e hanno aiutato solo quelle dei ministri non parlamentari. Nella legge di Bilancio del 2023 hanno aiutato lo staff di Lollobrigida, nella legge di Bilancio del 2024 hanno dato l’indennità a Brunetta, nella legge di Bilancio del 2025 hanno raddoppiato lo stipendio di Giuli. Magari in quella del 2026 trovano due spiccioli per le famiglie italiane».

Giorgia Meloni potrebbe anticipare le elezioni all’anno prossimo?

«No. È così preoccupata di perdere le elezioni che ha paura persino di me. Lei rimane lì, inchiodata alla sua comunicazione da influencer. A un certo punto accadrà quello che accade a molti influencer: qualcosa svelerà la verità sulla sua narrazione costruita a tavolino. Per lei sarà come per il pandoro della Ferragni, ma sono cose che non mi interessano: io voglio occuparmi degli universitari che non hanno soldi per l’affitto a Milano, delle coppie che non fanno figli perché non hanno soldi, del prezzo del gas mai così alto. Io, insomma, voglio fare politica».