Il Nuovo Codice, non fa sconti a nessuno: fermato anche Babbo Natale – News

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Da Nord a Sud: il Nuovo Codice della Strada colpisce tutti

Viterbo

I primi ad essere stati sanzionati all’alba del Nuovo Codice sono due cittadini di Viterbo. Fermati poco dopo la mezzanotte, sono risultati avere un tasso alcolemico superiore al 2%.

In base alle nuove disposizioni, rischiano una pena detentiva da sei mesi a un anno, una multa da 1.500 a 6.000 euro e la sospensione della patente per un periodo compreso tra uno e due anni.

Napoli

Scendiamo ora al Sud, a Napoli, dove le multe – ben 6 – sono state fatte a conducenti che stavano utilizzando lo smartphone mentre erano alla guida.

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Roma: com’è andato il primo weekend 

Nel primo weekend romano, almeno da quanto si apprende, sono state ritirate 10 patenti: cinque per guida con stato alcolemico più alto di quello consentito (con tanto di denuncia in Procura perché in stato di ubriachezza).

Le zone più controllate sono state quelle della cosiddetta movida, ovvero quelle con una forte presenza di locali, ma anche le strade ad altro scorrimento, lungo le quali sono stati allestiti posti di blocco per verificare le condizioni dei conducenti.

Ma in questi primi giorni di nuovo Codice della Strada a Roma, c’è stato anche spazio per oltre 1.000 multe. La maggior parte delle multe sono state per chi è stato trovato a guidare oltre il limite di velocità (da 173 a 694 euro per chi superi più di 10 chilometri oltre i limiti, da 220 a 880 se avviene in un centro abitato, e in questo caso si aggiunge anche la sospensione della patente da 15 a 30 giorni).
Ma ci sono state anche sanzioni per sosta in doppia fila e agli incroci.
Infine, giro di vite anche per chi viene trovato col cellulare in mano alla guida. La conseguenza? Multa da 250 a 1.000  euro che, in caso di recidiva, raggiunge anche i 1.400 euro, con sospensione della patente fino a tre mesi e decurtazione da 8 a 10 punti.

VASCO ROSSI CONTRO SALVINI: “IL NUOVO CODICE DELLA STRADA NON SALVA NESSUNA VITA!”. IL DIBATTITO COMPLETO


Fermato anche Babbo Natale

In provincia di Padova, nel paese di Montegrotto, le nuove regole del Codice della Strada hanno addirittura fermato Babbo Natale. Com’è stato possibile? Andiamo per ordine. Nella cittadina, già da qualche giorno, genitori e bambini di una scuola locale si aggirano suonando alle case portando la buona novella. Una tradizione che va avanti da molto tempo nella zona ma, il 15 dicembre, è stata interrotta da una pattuglia dei carabinieri che ha fermato il risciò a motore (per l’occasione adibito a slitta) condotto da Babbo Natale che aveva il compito di seguire bambini e genitori.

Cos’è successo

I due agenti, dopo aver fatto scendere il conducente, hanno rilevato una serie di violazioni del mezzo, che non era dotato né di targa né di luci. Il viaggio della slitta di Babbo Natale, dunque, si è bruscamente interrotto e in pochi minuti la notizia ha fatto il giro del paese, tanto che alcuni genitori si sono recati sul posto per chiedere spiegazioni.

Non c’è stato nulla da fare. La slitta è tornata alla scuola, scortata dalla gazzella dei carabinieri, anche se non è stata emessa alcuna multa. Secondo alcuni quotidiani locali, infatti, il mezzo risulta avere tutti i nulla osta rilasciati dal Comando della polizia di Montegrotto, in accordo con il Comune, per circolare sulle strade del paese: non si spiega dunque il gesto dei due agenti.


Firenze, in monopattino senza casco: multa da 50€

Andiamo ora a Firenze, dove hanno ricevuto un verbale di 50 euro alcune persone che giravano con il monopattino elettrico senza casco. Su questa questione, Assosharing ha espresso la sua disapprovazione, dicendo che sono regole “inapplicabili” e che “l’obbligo assoluto del casco, indipendentemente dall’età dell’utilizzatore e dalla potenza) del monopattino appare una misura, unica in Europa, nella quale non si ravvisa una proporzione tra mezzi e fini, né tra costi e benefici, e rende estremamente difficile l’utilizzo dei monopattini in sharing, che contribuiscono grandemente al decongestionamento urbano. Poiché la struttura del mezzo rende molto problematica la messa a disposizione di un casco come avviene per le moto in sharing, la conseguenza sarebbe di fatto l’impossibilità di utilizzo per la stragrande maggioranza degli utenti”

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Secondo il Codacons “l’inasprimento delle sanzioni rischia di trasformarsi in una stangata per pochi, se non sarà accompagnato da un reale incremento dei controlli lungo le strade.”

BOSCH: “PIÙ SICUREZZA, STESSO DIVERTIMENTO: IL FUTURO DELLA GUIDA IN MOTO”



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