Giunta Proietti – La situazione politica in Umbria si fa sempre più complessa, con la nuova governatrice Stefania Proietti che, in un colpo di scena, rivendica il diritto di decidere sulle deleghe della giunta regionale. La riunione programmata per sabato pomeriggio con i leader della coalizione di centrosinistra è stata annullata all’ultimo momento, generando malcontento all’interno del Patto avanti. Tra le varie ipotesi in campo, si profila la figura di Donatella Donetti, proposta come direttore generale per la sanità – come scrive Alessandro Antonini su Il Corriere dell’Umbria -, un ruolo che il presidente della commissione sanità al Senato, Franco Zaffini, aveva suggerito per l’ospedale di Perugia.
Proietti ha mantenuto in gran parte intatti i nomi concordati nelle settimane precedenti, confermando Tommaso Bori e Simona Meloni per il Partito Democratico e Thomas De Luca per il Movimento 5 Stelle. Tuttavia, ha espresso riserve sulla delega alla sanità, un tema delicato che ha sollevato pressioni dall’ala ex democristiana del centrosinistra. La posizione di Bori, visto come espressione della “trazione sinistra” del PD, è stata contestata, poiché si teme che possa avere troppo potere nel settore.
Il cambio di rotta avvenuto da parte di Proietti non è ben visto dal partito umbro, che ha già concordato l’assegnazione delle deleghe con la segretaria nazionale Elly Schlein. La governatrice, da parte sua, sembra intenzionata a centralizzare il controllo sulla sanità, una decisione senza precedenti in Italia. Un compromesso possibile potrebbe consistere nel suddividere le responsabilità, mantenendo la programmazione sotto il suo diretto controllo e affidando la gestione a un tecnico competente come Donetti.
Intanto, la figura di De Luca suscita preoccupazione nel mondo imprenditoriale, in particolare a Terni. Nonostante il sostegno di Giuseppe Conte, che ha sostenuto il ruolo del Movimento 5 Stelle nel bloccare il termovalorizzatore e nel delineare la strategia ambientale, le altre deleghe, come sviluppo economico e programmazione PNRR, rischiano di apparire come meri “contentini” per placare le tensioni interne.
Il Patto avanti continua a esercitare pressioni su Proietti, desideroso di far valere le proprie istanze. Sabato scorso, Bori ha partecipato all’assemblea nazionale del PD, dove ha esposto le problematiche riscontrate. Diverse figure politiche, non solo del PD ma anche di M5S e Sinistra Italiana, hanno mostrato incredulità per la situazione attuale. A complicare ulteriormente il quadro, Proietti ha scelto di unirsi al gruppo consiliare della sua lista, Umbria Domani, che con un modesto 4,7% di consenso avrà un peso significativo nelle decisioni future.
Proietti, per uscire dall’angolo, potrebbe giocare sulle deleghe. Se Meloni ottiene agricoltura, l’ambiente o le infrastrutture potrebbero andare ad AVS. Tra i nomi emersi, spiccano l’ingegner Federico Santi, esperto in entrambi i settori, e personalità come Claudio Santi e Grazia Francescato, che potrebbero sorprendere. Anche Fabio Barcaioli di Sinistra Italiana resta in gioco, ma l’alleanza tra i segretari sembra essersi affievolita.
Inoltre, si sta discutendo della lista di Proietti, che, ispirata dalla portavoce Anna Mossuto, ha visto rinvigorirsi il nome del prof. Luca Ferrucci per lo sviluppo economico. Tuttavia, il veto dell’ateneo e di altri partiti potrebbe ostacolarne l’ascesa. Un’altra opzione è l’inserimento di Bianca Maria Tagliaferri nella giunta come assessore alla scuola, con la possibile sostituzione di Ottavio Oriano Anastasi, primo dei non eletti.
Il varo della giunta è atteso tra domenica e lunedì, ma se le difficoltà persistono, è plausibile che la conclusione si raggiunga all’ultimo momento, proprio prima del consiglio di giovedì. Proietti è nota per le sue decisioni in extremis, aumentando l’incertezza in un contesto già delicato.
Intanto, in attesa di sviluppi, i neo consiglieri regionali del PD si sono riuniti a Perugia per discutere la situazione. Sebbene le intenzioni rimangano chiare con la conferma di Bori e Meloni come assessori, l’intero schema dipende dalle scelte della governatrice. Proietti, che continua a svolgere anche il ruolo di sindaco, ha rilasciato dichiarazioni vaghe sul dialogo con le forze politiche, lasciando aperte molte questioni.
L’attesa cresce, e con essa le tensioni all’interno della giunta. La sanità rimane un punto cruciale, con Bori in cima alla lista per la delega, ma Proietti potrebbe decidere di trattenere a sé il controllo, reinterpretando il suo impegno con la frase “sulla sanità ci metto la faccia”. È anche possibile che la governatrice decida di affidare la gestione del bilancio a Meloni – come ricorda Federico Fabrizi su Il Messaggero di oggi, che potrebbe essere più adatta per altre aree come turismo e agricoltura.
Le questioni relative ai trasporti e alle infrastrutture richiedono un’attenta negoziazione con Trenitalia e il mondo dei pendolari, mentre il fronte delle relazioni con le imprese rimane critico. Il professor Luca Fiorucci, con il suo background in economia, potrebbe assumere un ruolo chiave per lo sviluppo economico, affiancato da Carlo Ottone.
Nonostante le divergenze, i segretari dei partiti hanno ribadito a Proietti la necessità di politiche innovative e di un cambiamento rispetto al passato, puntando a un riconoscimento del lavoro svolto dal Patto avanti. La pressione continua a crescere, mentre la governatrice si trova a dover navigare in un contesto politico particolarmente difficile, dove ogni scelta potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul suo governo, ma anche sul futuro politico dell’Umbria.
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