caos multe. Mancano i decreti per casco, targa e assicurazione

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Sembra una scena del film “Vacanze Romane”, ma al posto della storica Vespa c’è un monopattino elettrico: a bordo una coppia di turisti sfreccia tra le strade della Capitale, stretta in una passeggiata romantica, senza casco.

Ma non siamo più negli anni ’50 e, da poche ore (lo scorso 14 dicembre, ndr), è entrato in vigore il nuovo Codice della Strada, che impone regole severe per chi guida, anche i tanto amati monopattini elettrici. Il casco è ora obbligatorio, così come lo saranno, a breve la targa e l’assicurazione.

Monopattini, caos multe: Napoli le fa, Roma no

Tanti i turisti e i romani che ancora non ne sono a conoscenza, “graziati” però dal fatto che mancano i decreti attuativi, quindi per ora anche se c’è la nuova legge, su questi punti non è applicabile. In poche parole: chi non rispetta, almeno in monopattino, le nuove norme non può essere sanzionato – ad eccezione del divieto di andare in due e del limite di velocità a 50 chilometri orari. In teoria e non in tutte le città. A Milano, ad esempio, ieri sono stati multati 15 conducenti: 13 per l’assenza del casco e due per il trasporto di passeggeri. Anche a Napoli e Firenze sono fioccate sanzioni nei confronti di sei conducenti nel capoluogo toscano, sabato, perché circolavano senza casco e di uno a Napoli. La multa da pagare è stata di 50 euro a testa.

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LA NORMA

Se il divieto di andare in due sul monopattino elettrico e il limite di velocità sono due aspetti che non hanno bisogno di decreti attuativi, non vale lo stesso ad esempio per l’utilizzo del casco. Non c’è infatti ancora una norma che stabilisca quale tipologia debba essere utilizzata. È questo il motivo per cui nella Capitale le forze dell’ordine non applicano le sanzioni previste. «Le multe elevate per la mancanza di casco potranno essere contestate e attraverso dei ricorsi si formerà un orientamento a riguardo», spiega l’avvocato civilista Andrea Cadamuro. Infatti, sulla maggior parte dei cambiamenti introdotti dal nuovo Codice, «come accade per l’articolo che riguarda il contrassegno identificativo – aggiunge l’avvocato Cadamuro – vengono descritte le specifiche del contrassegno che devono rispettare le modalità previste con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il ministro dell’Economia e delle finanze, ma si tratta di un decreto che attualmente non esiste e che il governo ha tempo di varare entro 12 mesi. Di qui l’impossibilità, per il momento, di elevare sanzioni».

LE STORIE

Intanto in giro per la Capitale ieri c’erano turisti e romani che non avevano idea dell’entrata in vigore del nuovo Codice. A Corso Trieste Benjamin, 26enne tedesco in Erasmus, si è detto «sorpreso. Non avevo idea che il casco fosse obbligatorio». In via del Tritone anche Medina e Dea, due infermiere svizzere in vacanza a Roma, hanno mostrato incredulità: «Non sapevamo nulla. Abbiamo preso il monopattino per due giorni di fila, siamo passate davanti ai vigili senza problemi». Poi un’osservazione: «Sarebbe meglio poter noleggiare anche il casco».

Cristallo, romano di 35 anni, utilizza il monopattino della zia per fare compere. Lui come altri non si trova d’accordo su queste nuove regole: «Va bene per i bambini il casco. Non credo che cambierà qualcosa. Non sapevo che fosse obbligatorio, figuriamoci sapere che ci sarà pure la targa e l’assicurazione. A questo punto, mi chiedo: posso guidarlo io se è di mia zia?». Domande che riflettono il disorientamento nel mondo dei monopattini elettrici. Le proteste non si limitano ai cittadini, ma arrivano anche dalle società di sharing (a noleggio). «Stiamo assistendo al caos totale» afferma Luigi Gabriele, portavoce dell’Alleanza per la mobilità sostenibile. «I servizi di assistenza sono intasati dalle richieste di clienti che non sanno se possono circolare senza casco, e chiedono se i monopattini a noleggio sono in regola con le norme che prevedono targa e assicurazione».

LA POLEMICA VIP

Le nuove regole del codice della strada sono entrate prepotentemente anche nel mondo vip. Due grandi della musica italiana si sono schierati: uno a favore uno contro. Il primo a parlare è stato il rocker Vasco Rossi. Il cantautore di Zocca in un reel sui suoi social ha ironizzato sulla norma che riguarda l’utilizzo della cannabis; «Il ministro Salvini ha fatto in modo, per il vostro bene, che se avete fumato una canna anche una settimana prima e venite fermati potete essere arrestati e vi viene ritirata la patente per tre anni». Pronta la risposta del vicepremier: «Lo adoro come cantante. Tutti i tipi di droga fanno male. Vorrei che non si confrontasse con me, ma con i parenti di qualcuno che è morto coinvolto in un incidente».

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E il battibecco è diventato virale: «La tua nuova legge non salva nessuna vita – ha detto il cantante – Vorrei ti confrontassi tu con tutti quelli che, senza patente, perderanno il lavoro». Tra i due litiganti interviene in maniera pilatesca Al Bano Carrisi, giustificando le norme di Salvini: «Chi ha stabilito queste regole lo ha fatto per la salute del sociale. Se ci sono errori, è giusto che vengano corretti. Vediamo che effetto farà questa severità per le strade e per la salute dei giovani», ha dichiarato l’ugola di Cellino San Marco.

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