Mercato delle aste, andamento contrastante e residenziale in affanno — idealista/news

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Il 2024 ha visto un significativo rallentamento del mercato delle aste immobiliari in Italia, con 114.746 nuovi avvisi pubblicati, in calo del 23% rispetto ai 149.474 del 2023. Lo rivela l’Osservatorio BRICK di Berry Srl, punto di riferimento per l’analisi del settore immobiliare, che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale avanzati per monitorare e analizzare i dati del Portale delle Vendite Pubbliche.

Il calo non riguarda solo il numero delle aste, ma anche il valore complessivo delle offerte minime, che si attesta a circa 19,6 miliardi di euro, in contrazione del 20% rispetto ai 24,6 miliardi registrati l’anno precedente. Tuttavia, la base d’asta media a livello nazionale segna un incremento del 4%, raggiungendo i 170.469 euro.

Un mercato in contrazione

Il responsabile dell’Osservatorio, Chai Botta, sottolinea: «Il 2024 conferma la complessità del mercato delle aste immobiliari in Italia. Nonostante il calo generalizzato del numero di aste, il valore medio degli immobili registra un incremento, evidenziando come il mattone rimanga un asset importante per famiglie e investitori. Tuttavia, le dinamiche variano notevolmente tra regioni, città e tipologie di immobili».

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Ad esempio, Roma si conferma leader con 4.643 aste pubblicate (+14%), ma il valore medio delle basi d’asta nella capitale subisce un calo del 22%, riflettendo forse una saturazione del mercato. Al contrario, Milano registra il maggiore incremento nel numero di aste (+94%), con un leggero aumento del valore medio (+2%).

Comparto residenziale in difficoltà

Il segmento residenziale, che rappresenta il 53% del totale delle aste (54% nel 2023), ha visto una contrazione significativa: oltre 20.000 avvisi in meno (-25%). Anche le altre categorie immobiliari seguono un trend simile:

  • Commerciale: 19% del totale (-24%).
  • Industriale: 3% del totale (-26%).
  • Altro: 24% del totale (-18%).

Questa riduzione nel comparto residenziale riflette l’incertezza economica globale, che rende le famiglie più prudenti nell’utilizzare la propria casa come garanzia economica.

Le Regioni e le Città in primo piano

A livello regionale, la Lombardia si conferma al primo posto con 14.341 aste pubblicate (-29%), seguita dal Lazio (13.083, -15%) e dalla Sicilia (12.780, -26%). Tra le città, Roma si distingue con 4.643 aste, seguita da Milano (1.456, +94%), Palermo (1.018, +15%) e Napoli (923, -14%). La Valle d’Aosta, invece, è fanalino di coda con solo 112 aste pubblicate (-41%).

Anche il valore medio degli immobili varia notevolmente a seconda della regione. La Sardegna guida la classifica con una base d’asta media di 311.513 euro (+66%), seguita dal Trentino-Alto Adige (293.929 euro, +9%) e dalla Toscana (225.252 euro, +4%). Al contrario, le basi d’asta più basse si registrano in Calabria (97.736 euro, -2%) e Molise (106.417 euro, +4%).

Modalità di asta: sempre più digitale

Il mercato italiano delle aste immobiliari abbraccia sempre di più le modalità digitali. Le aste asincrone telematiche rappresentano il 39% del totale, seguite dalle aste sincrone miste (32%). Questo trend indica una crescente preferenza per modalità che consentono maggiore flessibilità e accesso da remoto.



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