Dai bonus della Manovra alle nuove promesse sull’IRPEF per il 2025: si riparte

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Il 2025 si apre con l’attesa per l’attuazione dei nuovi bonus messi in campo dalla Manovra, ma anche con nuove promesse sull’IRPEF: le principali notizie nella settimana dal 6 al 12 gennaio

Mentre parte il contatore per l’attuazione dei nuovi bonus previsti dalla Legge di Bilancio 2025, dalla premier Giorgia Meloni arrivano nuove promesse sul taglio IRPEF per il ceto medio.

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Nel frattempo alcune novità della riforma fiscale già approvate lo scorso anno sono diventate concrete dal 1° gennaio. L’Agenzia delle Entrate Riscossione, ad esempio, fa il punto sulla nuova rateizzazione delle cartelle.

Una panoramica sulle principali notizie nella settimana dal 6 al 12 gennaio.

Attesa per i bonus della Manovra

Con l’arrivo del nuovo anno è entrata in vigore la Legge di Bilancio approvata dal Parlamento. Alcune novità, come il nuovo taglio del cuneo fiscale e contributivo, sono pronte all’uso e sono immediatamente applicabili. Altre, invece, necessitano di un ulteriore passaggio con il coinvolgimento di enti e ministeri competenti.

In particolare per quanto riguarda gli aiuti destinati alle famiglie, dal bonus elettrodomestici alla carta dedicata a te, dovranno essere stabiliti una serie di dettagli operativi.

Bonus famiglie Legge di Bilancio 2025 Provvedimento attuativo Tempi di approvazione Natura del bonus
Bonus elettrodomestici Decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze 60 giorni dal 1° gennaio 2025 Accesso diretto con contributo fino al 30 per cento del costo (max 100 o 200 euro)
Bonus nascita (Istruzioni INPS) Accesso diretto con assegno una tantum pari a 1.000 euro
Bonus mense scolastiche Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di con certo con i Ministri dell’istruzione e del merito e dell’economia e delle finanze Contributi comunali da definire
Bonus sport e attività ricreative Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri o dell’Autorità politica de legata in materia di sport, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro del lavoro e delle politiche so ciali 60 giorni dal 1° gennaio 2025 Contributi alle associazioni e alle società del Terzo settore e dello sport per le prestazioni erogate

Dalla rateizzazione delle cartelle agli avvisi bonari: le novità del 2025

Ma non è solo la Legge di Bilancio a portare delle novità per il 2025, come dimostrano gli ultimi documenti pubblicati dall’Agenzia delle Entrate e dall’AdER.

Nuove regole da quest’anno sono previste per la rateizzazione delle cartelle, così come per i versamenti relativi alla dichiarazione di successione. O, ancora, per i tempi da rispettare in caso di ricezione di avvisi bonari: il periodo a disposizione per regolarizzare la propria posizione raddoppia e passa da 30 a 60 giorni.

Sul portale AdER ha preso vita un nuovo servizio online dedicato proprio al nuovo calcolo delle rate da pagare per mettersi in regola, mentre con la risoluzione numero 2 del 2025 sono state aggiornate le istruzioni da seguire per le somme da pagare in relazione alle nuove dichiarazioni di successione.

Anche il 2025 è l’anno della riforma fiscale: decisivi i prossimi mesi

Sono tutte novità che sono state messe in cantiere lo scorso anno nell’ambito dei lavori della riforma fiscale che, come sottolineato dalla premier durante la conferenza stampa di inizio anno seguita in diretta dalla redazione nella mattinata del 9 gennaio, resta una priorità anche per il 2025.

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La tabella di marcia prevista dalla legge delega, infatti, si avvia al termine e questi dodici mesi che arriveranno sono decisivi.

“Puntiamo a chiudere tutti i testi unici in materia tributaria. Se riusciamo puntiamo a chiudere anche il codice tributario che era un obiettivo di Ezio Vanoni”, ha affermato richiamando i lavori di circa 70 anni fa.

Entro il 29 agosto dovranno essere adottati i decreti legislativi per modificare il sistema tributario, entro fine anno i Testi Unici. A partire dall’ultimo decreto attuativo si avranno, poi, altri due anni per modificare, integrare, correggere quanto disposto.

Fino a questo momento, però, il cantiere procede a due velocità: mentre si procede spediti con l’approvazione dei testi nei diversi Consigli dei Ministri, più lenta è l’attuazione delle disposizioni.

Nel complesso più della metà delle misure che richiedono la definizione di istruzioni, dettagli e criteri restano congelate, nonostante dallo scorso agosto ci sia stato uno sprint importante.


Anche il 2025 è l’anno della riforma fiscale: decisivi i prossimi mesi

Ed è sempre nella stessa occasione che la presidente Meloni ha fatto nuove promesse per il 2025.

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Va dato un segnale al ceto medio, ha detto. Segnale che fino a questo momento, ha ammesso, non è stato dato.

Il riferimento è all’ulteriore revisione dell’IRPEF in cantiere già per quest’anno ma accantonata a causa dei risultati ottenuti con il concordato preventivo, non adeguati ad operare un taglio rilevante.

Le prime stime indicano incassi sotto i due miliardi, mentre per estendere il secondo scaglione fine a 65.000 euro o per ridurre la seconda aliquota dal 35 al 33 per cento servirebbero 2,5 miliardi.

Si riparte, quindi, dalle intenzioni dichiarate anche lo scorso anno, ma resta in ogni caso da sciogliere il nodo delle risorse.

2025 con partenza in salita per le pensioni

Accanto alle promesse, infine, non mancano le partenze burrascose. È il caso della previdenza al centro dell’attenzione per l’incremento dell’età di accesso alla pensione a 67 anni e tre mesi prospettato dal simulatore INPS per il 2027.

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A lanciare l’allarme è stata la CGIL. L’Istituto, poi, ha smentito l’applicazione dei nuovi requisiti ma ha subito messo in stand by il simulatore delle pensione, all’origine della vicenda, per aggiornarlo.

La questione, in ogni caso, non risulta chiusa con la correzione dell’applicativo. Come ha riportato l’ANSA sabato 11 gennaio, Alberto Bagnai, presidente della commissione di controllo sull’attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, chiederà “ai rappresentanti dei gruppi di valutare l’opportunità di audire l’INPS in merito alla singolare vicenda del software di simulazione che forniva risultati non conformi alle normative in vigore”.

Sulla vicenda, quindi, non mancheranno gli sviluppi. Dal Fisco al Lavoro, l’appuntamento è sempre sulle pagine di Informazione Fiscale, tutti i giorni per le notizie quotidiane e ogni settimana per una sintesi dei fatti principali.





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