Affitti lunghi introvabili nel Fermano, nuovo appello ai sindaci: «Agevolazioni sull’Imu»

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FERMO Incentivi, sgravi, politiche condivise tra Comuni, interventi per sistemare il patrimonio immobiliare non utilizzabile, tentativi di ridurre la corsa sfrenata alle case vacanze. L’emergenza abitativa si fa sentire un po’ ovunque.

Gli aiuti

Partiamo dal problema sociale. Cioé delle persone che vivono in affitto ma non riescono a sostenere da soli le spese del canone. Importante in primis su questo fronte ricordare l’intervento voluto dall’amministrazione comune di Fermo guidata dal sindaco Paolo Calcinaro a favore delle persone e delle famiglie a basso reddito residenti che abitano in una casa in affitto. In mancanza delle risorse economiche statali che negli anni scorsi erano consolidate ma che nel 2024 sono venute a mancare, l’amministrazione con risorse proprie ha messo sul piatto 70mila euro. Fondi che verranno erogati alle famiglie che hanno fatto richiesta di contributo per gli affitti. Le domande sono scadute a dicembre, le richieste arrivate sono circa 200. Un numero importante che testimonia come il problema degli affitti sia sentito. Ma non è solo un problema di persone che hanno bisogno di aiuti per pagare il canone di affitto. 

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Il fronte

Il grosso problema che si sta affrontando anche nel Fermano è quello della mancanza di alloggi per affitti di lungo periodo. Dalle strategie già in campo a quelle attuabili, le organizzazioni di categoria di inquilini e proprietari immobiliari si fanno sentire, riflettono sulla situazione, propongono soluzioni. 

Il tavolo

Renzo Paccapelo di Confabitare Fermo rilancia il tavolo avviato tempo fa con l’ex prefetto Rocchegiani. «Si era avviato un discorso per elaborare misure condivise sull’emergenza abitativa, poi con il cambio di Prefetto non è stato portato avanti – ricorda Paccapelo – Noi ribadiamo la proposta di incentivare la mobilità, perché le locazioni sono bloccate e vanno favorite. Spesso manca la disponibilità a spostarsi, anche di pochi chilometri, per trovare soluzioni nei Comuni limitrofi a quello in cui si vorrebbe abitare. Va di certo preso atto di una tendenza incontrovertibile, spesso vediamo la preferenza per affitti semestrali o solo per l’estate, è difficile che chi realizza un B&B torni indietro, è diffusa anche la diffidenza ad affittare per periodi lunghi, alimentata dal falso mito che non si riesca a tornare in possesso del bene in caso di morosità. Ciò premesso, si può fare di più per rimettere sul mercato un certo numero di abitazioni. Si può avviare un tavolo condiviso tra enti locali, magari coordinato dalla Prefettura, o dall’Anci. Si possono proporre agli istituti di credito dei fondi per la garanzia sugli affitti, meglio se gli enti locali integrano con risorse proprie. Si possono costituire fondi o consorzi pubblico-privati tra pubblico, banche, imprese edili, per favorire la ristrutturazione del patrimonio inutilizzato. La Francia lo sta facendo e funziona».

 
L’opportunità

Il presidente dell’Asppi (associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari) Sandro Serena, centra l’attenzione sulle opportunità esistenti. «I contratti a canone concordato, con la cedolare secca e l’Irpef al 10%, stanno funzionando molto bene, sono richiesti, è auspicabile che si prosegua su una politica di stimoli fiscali a favore dei proprietari di immobili, perché se gli enti pubblici hanno carenza di abitazioni, vanno stimolati i privati. Altro tema è tentare di contenere la corsa continua verso la ricettività turistica, dalle case vacanze ai B&B. La mia speranza è che si lasci il turismo agli operatori del settore e che le case tornino prevalentemente alla naturale destinazione abitativa, la gente non può restare senza un tetto, è una priorità assoluta».

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Le riduzioni Imu per gli affitti di lungo periodo, o l’esenzione, come previsto dal comune di Porto Sant’Elpidio, vengono visti favorevolmente. Per Serena dell’Asppi «è molto positivo ci siano enti che spingono in questa direzione, è una politica che abbiamo sempre caldeggiato parlando coi Comuni. Azzerare l’Imu produce un risparmio medio intorno ai 3-400 euro, che chiaramente si moltiplica se ripetuto negli anni successivi». Favorevole anche Paccapelo di Confabitare: «Bene la linea introdotta da Porto Sant’Elpidio, ma per renderla più efficace, come ho consigliato al sindaco Ciarpella, più che l’esenzione per tutti opterei per una progressività. Uno sconto Imu sui contratti a canone concordato è già previsto per legge. Troverei logico proporre una riduzione crescente in base alla durata del contratto, ad esempio 35% per 3 anni+2, 70% per 4 anni, esenzione al 100% per i contratti 5+2». 





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