“Lesiva dei principi democratici, va abolita subito”

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ANCI Puglia si fa portavoce di una forte presa di posizione contro la norma che impone a Sindaci e Presidenti di Provincia di dimettersi con largo anticipo rispetto alla scadenza del loro mandato per potersi candidare alle elezioni regionali. Con una nota indirizzata alle Segreterie politiche della regione, l’associazione dei Comuni pugliesi denuncia quella che definisce “una misura ingiusta, discriminatoria e lesiva dei principi democratici”, chiedendone l’immediata revisione.

L’appello, firmato dalla Presidente Fiorenza Pascazio, dal Vicepresidente Vicario Michele Sperti e dai Vicepresidenti Noè Andreano, Giovanna Bruno, Onofrio Di Cillo e Luciana Laera, si rivolge in modo trasversale a tutte le forze politiche rappresentate nel Consiglio regionale della Puglia, richiamandole a un’assunzione di responsabilità per correggere una norma considerata profondamente iniqua.

Una norma approvata senza trasparenza
Secondo ANCI Puglia, la norma sull’incandidabilità dei Sindaci è stata introdotta in modo opaco, tramite un emendamento approvato in fase di bilancio con voto segreto, senza alcun dibattito pubblico e in netto contrasto con i principi di trasparenza e partecipazione democratica.

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“La disposizione – si legge nella nota – crea una evidente disparità rispetto ad altre categorie di cittadini eleggibili, penalizzando gravemente gli amministratori locali e limitando il loro diritto costituzionale a candidarsi”.

In particolare, il vincolo di dimissioni anticipate obbliga Sindaci e Presidenti di Provincia a lasciare l’incarico ben prima delle elezioni regionali, senza alcuna garanzia di essere inseriti nelle liste elettorali. Questo comporta un duplice danno: da un lato per gli amministratori, costretti a rinunciare al proprio mandato senza certezze sul futuro politico, dall’altro per le comunità da loro guidate, che si ritrovano prive di un punto di riferimento a causa di una decisione dettata non dalla volontà popolare, ma da un vincolo normativo ritenuto arbitrario.

Un principio di uguaglianza violato
ANCI Puglia sottolinea come questa norma rappresenti una palese violazione del principio costituzionale di uguaglianza e del diritto democratico di accesso alle cariche elettive. “Il diritto di voto e di candidatura – si legge nel documento – è un diritto sacrosanto e inviolabile. Limitare queste prerogative crea una frattura nei principi fondamentali della nostra democrazia, riducendo le possibilità di scelta degli elettori e penalizzando un’intera categoria di amministratori locali”.

L’associazione evidenzia inoltre come il provvedimento abbia un impatto sproporzionato proprio sui Sindaci, figure spesso più vicine ai cittadini, con un ruolo centrale nella gestione dei territori.

La richiesta di ANCI: intervenire subito
La richiesta avanzata da ANCI è chiara: abrogare immediatamente questa norma. L’associazione invita le Segreterie politiche a sollecitare i propri rappresentanti in Consiglio regionale affinché si proceda a una revisione del testo. “Occorre un atto di responsabilità per ripristinare l’equità e garantire la piena partecipazione democratica – prosegue la nota – evitando che questa battaglia debba arrivare nelle sedi giurisdizionali”.

ANCI si appella alla sensibilità politica e istituzionale dei partiti, chiedendo loro di adottare iniziative concrete e tempestive. La speranza è che la politica si dimostri pronta a rimediare a una situazione che, secondo l’associazione, non solo discrimina ingiustamente i Sindaci, ma mina la fiducia dei cittadini nel sistema democratico.

Una battaglia che unisce oltre le divisioni politiche
Uno degli aspetti più significativi di questo appello è la sua natura trasversale. L’intervento di ANCI Puglia, infatti, non si limita a rappresentare una sola parte politica, ma riflette un consenso unanime tra i Sindaci pugliesi, indipendentemente dagli schieramenti.

“Questa non è una questione di destra o sinistra – conclude il documento – ma di rispetto dei principi fondamentali su cui si basa la nostra democrazia”.

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Nel panorama politico regionale, l’appello di ANCI Puglia rappresenta una chiara chiamata all’azione per superare divisioni e lavorare insieme per garantire l’equità e i diritti democratici di tutti i cittadini, amministratori locali compresi. La speranza è che la risposta delle istituzioni regionali sia altrettanto rapida e decisa.



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