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Dall’Agenzia delle Entrate arrivano le istruzioni sul calcolo delle sanzioni dovute in caso di avvisi bonari: con le ultime novità approvate, fondamentale è la data delle violazioni

Per gli avvisi bonari emessi dal 2025 i contribuenti hanno il doppio del tempo per mettersi in regola, 60 giorni anziché 30. Ma le novità riguardano anche le sanzioni per effetto delle modifiche introdotte dal decreto legislativo n. 87 del 2024 di attuazione della riforma fiscale.

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Nella guida sulle comunicazioni di irregolarità, aggiornata a inizio gennaio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha riepilogato le istruzioni da seguire per il calcolo, tenendo conto della data in cui sono state commesse le violazioni.

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Avvisi bonari: dalle Entrate le istruzioni sul calcolo delle sanzioni

Quando si ricevono degli avvisi bonari in seguito a controlli automatici o formali sulle dichiarazioni inviate è possibile fornire nuovi elementi all’Amministrazione finanziaria per documentare la propria posizione o riconoscere gli errori e mettersi in regola pagando l’imposta dovuta, gli interessi e la sanzione ridotta.

Tipologia di comunicazione AdE Scadenza Somme da versare
Comunicazioni relative ai controlli automatici Entro 60 giorni dal ricevimento della prima comunicazione o di quella definitiva emessa a seguito della eventuale rideterminazione delle somme a debito in sede di autotutela (90 per gli avvisi inviati agli intermediari)* Imposta dovuta, interessi e sanzione ridotta a 1/3 di quella ordinariamente prevista nei casi di omesso e tardivo versamento di imposte
Comunicazioni relative ai controlli formali Entro 60 giorni dal ricevimento della prima comunicazione* Pagamento dell’imposta dovuta, dei relativi interessi e della sanzione ridotta a 2/3 di quella ordinaria

*Per le comunicazioni elaborate prima del 2025, il termine entro cui effettuare il pagamento è di 30 giorni dalla data di ricevimento per effetto delle novità previste dal decreto legislativo n. 108 del 2024.

Agenzia delle Entrate – Comunicazioni sui controlli delle dichiarazioni
Guida aggiornata a gennaio 2025

Per il calcolo delle sanzioni è fondamentale individuare quando sono state commesse le violazioni.

La data spartiacque è il 1° settembre 2024 che ha segnato l’introduzione delle novità previste dal decreto legislativo n. 87/2024 sulla riduzione delle sanzioni applicabili in caso di omesso o tardivo pagamento di imposte dal 30 al 25 per cento.

Avvisi bonari: dalle Entrate le istruzioni sul calcolo delle sanzioni

Dal momento che i destinatari e le destinatarie degli avvisi bonari accedono beneficiano di una riduzione, i valori di riferimento cambiano perché cambia la base di partenza su cui calcolare le somme dovute.

Per le violazioni commesse a partire dal 1° settembre 2024 la riduzione si applica a una sanzione pari al 25 per cento. Mentre per quelle antecedenti al valore del 30 per cento.

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Di conseguenza gli importi devono essere calcolati come descritto in tabella.

Tipo di comunicazioni Sanzioni violazioni dal 1° settembre 2024 Sanzioni violazioni prima del 1° settembre 2024
Comunicazione relativa agli esiti del controllo automatico 8,33 per cento dell’imposta

(sanzione ordinaria del 25 per cento ridotta a 1/3)
10 per cento dell’imposta

(sanzione ordinaria del 30 per cento ridotta a 1/3)
Comunicazione relativa agli esiti del controllo formale 16,67 per cento dell’imposta

(sanzione ordinaria del 25 per cento ridotta a 2/3)
20 per cento dell’imposta

(sanzione ordinaria del 30 per cento ridotta a 2/3)

La sanzione di riferimento, specifica inoltre l’Agenzia delle Entrate, “è ridotta alla metà (12,50 per cento) se il versamento è effettuato con un ritardo non superiore a 90 giorni”. Mentre entro i 15 giorni la sanzione è ulteriormente ridotta a un quindicesimo per ciascun giorno di ritardo.

Anche per questa regola, quindi, la data del 1° settembre risulta rilevante.




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