Consumi elettricità risalgono nel 2024, domanda +2%

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Riduzione dei prezzi per flessione quotazioni gas e Co2

Di Redazione |

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ROMA, 08 GEN – Nel 2024 i consumi elettrici italiani
sono tornati a salire per la prima volta dal 2021 e addirittura
dal 2018 se si esclude il rimbalzo post-pandemico. Lo fa sapere
Staffetta quotidiana sulla base dei dati preliminari disponibili
aggiungendo che la maggiore domanda non si è nel contempo
tradotta in un aumento dei prezzi che, pur restando su livelli
elevati, si sono ridotti beneficiando della flessione delle
quotazioni di gas e Co2 e della maggiore offerta di
idroelettrico e solare.
Più nel dettaglio, secondo i dati preliminari di Terna, la
domanda di energia elettrica nel 2024 è aumentata di un 2% circa
(310 TWh), in un contesto caratterizzato da una decisa ripresa
dell’offerta da rinnovabili (+14% circa). Queste ultime, sotto
la spinta di un rimbalzo dell’idroelettrico (+30% a oltre 52
TWh) e del solare (+20% a 36 TWh circa), hanno quasi eguagliato
le fossili (-6%) coprendo un 41% circa dei consumi contro poco
più del 42% delle non rinnovabili.
Il gas naturale si è confermato prima fonte, ancorché in calo
marginale (-2,4% a quasi 94 TWh), in caduta libera invece il
carbone (-71% a 3,5 TWh). In calo del 4% il gas di raffineria a
4,9 TWh mentre le altre fossili sono in ripresa dell’11% circa.
Tra le rinnovabili, hanno segnato il passo l’eolico (-6% circa)
e le biomasse (-10% circa). Stabile l’import netto a 51 TWh
circa (-0,5%) a coprire intorno al 16% dei consumi.
Passando ai prezzi, secondo i dati Gme nel 2024, il Pun medio
si è ridotto del 14,7% a 108,52 euro/Mwh (-40,1% la Francia a
58,02 euro, -17,5% la Germania a 78,51 euro), anche per effetto
della maggiore offerta rinnovabile, ma principalmente per la
contrazione delle quotazioni del gas.
Il Psv italiano secondo le rilevazioni di Alba Soluzioni ha
ceduto un 13,4% a 36,4 euro/Mwh medi (-15,5% a 34,4 euro il Ttf
olandese day ahead). Ha aiutato anche una decisa frenata (-20%)
dei prezzi dei permessi Ets.
Sono in aumento nel contempo i differenziali di prezzo a
sfavore dell’Italia, sia sull’energia elettrica (da +30,4 a
+50,5 euro/Mwh il Pun rispetto al baseload francese) che sul gas
(da +1,3 a +2 euro/Mwh circa il Psv rispetto al Ttf).

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