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Fondo Oriana Fallaci. Archivio Storico del Consiglio regionale della Toscana – © Ilaria Costanzo
La Regione Toscana, da sempre pioniera nella valorizzazione del patrimonio culturale, ha intrapreso un ambizioso progetto di digitalizzazione che riguarderà oltre 4 milioni di risorse culturali di 24 istituzioni (biblioteche, archivi, fondazioni regionali), in 19 comuni della Toscana.
Questo intervento reso possibile grazie al finanziamento di 4,5 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), unisce tecnologia avanzata e tradizione storica, e rappresenta un passo fondamentale per garantire la conservazione, l’accessibilità e la fruizione delle ricchezze artistiche e documentarie del territorio.
L’iniziativa nasce dalla volontà di rendere il patrimonio culturale toscano accessibile non solo alle comunità locali ma anche a un pubblico globale, superando i confini geografici e le barriere fisiche, attraverso l’utilizzo di strumenti digitali innovativi, assicurandone la fruibilità per le generazioni future.
“Un’iniziativa importante di sinergia tra la Regione Toscana e il Ministero della cultura – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – che ha consentito l’impegno di spesa di 4,3 milioni e che già a ottobre ha visto la partenza dei cantieri. Il lavoro di digitalizzazione del patrimonio archivistico, bibliografico e fotografico è il più significativo intervento degli ultimi anni, in termini di numerosità delle risorse digitali prodotte e di investimento. Si tratta di un contributo alle politiche di valorizzazione del patrimonio culturale che permetterà di implementare la piattaforma digitale Cultura Toscana, che si rivolge sia a un pubblico generalista, sia a studiosi, grazie ai numerosi documenti digitalizzati, alle schede di catalogazione e ai collegamenti bibliografici. Siamo di fronte a un patrimonio diffuso, che dal Gabinetto Viesseux va alla Fondazione Alinari, da La Grancia a Grosseto arriva a dieci biblioteche comunali dei principali centri di attività nei capoluoghi di provincia toscani. Tesori a disposizione di tutti che, attraverso il sito Cultura Toscana potranno consentire di alimentare ricerche, studi, approfondimenti e interessi”.
Gli archivi della Toscana: patrimonio ricchissimo di memoria storica
Tra i patrimoni della Regione Toscana che saranno digitalizzati vi sono quelli dell’Archivio della Giunta regionale, nella doppia veste di archivio corrente con sede a Firenze (Osmannoro) e storico con sede a La Grancia in provincia di Grosseto.
Il primo cantiere di digitalizzazione a partire è stato proprio l’Archivio storico de La Grancia, martedì 8 ottobre, con la realizzazione dei primi prototipi digitali relativi alle diverse tipologie di materiali, mappe, circolari, pubblicazioni, foto, per arrivare a produrre oltre 1,6 milione di risorse digitali.
Presso La Grancia sarà effettuata la digitalizzazione di materiale appartenente al Fondo Ente per la colonizzazione per la Maremma tosco-laziale (1951-1977) che testimonia la storia della riforma fondiaria in Toscana e i mutamenti della gestione dei terreni della Maremma, attraverso le opere di bonifica e di trasformazione fondiaria, di introduzione di nuove tecniche di coltivazione e allevamento, e di alfabetizzazione e professionalizzazione della popolazione costituita dalle famiglie degli assegnatari.
La digitalizzazione dell’Archivio della Giunta comprende anche il Fondo archivistico dell’Ente Mostra mercato nazionale artigianato: questa attività partirà in una seconda fase, insieme ad altri fondi come quello della Soprintendenza bibliografica per la Toscana e quello del Corpo forestale dello Stato.
Il 14 ottobre è stata invece avviata la digitalizzazione di importanti fondi archivistici di personalità della cultura del primo Novecento, legate al Futurismo e alle Avanguardie, sia di proprietà regionale e in concessione presso la Fondazione e Museo Primo Conti di Fiesole, sia di proprietà dello stesso istituto.
Il materiale, circa 890mila oggetti, è composto dai volumi del Fondo Librario Futurista, dai materiali dei Fondi Balilla Pratella, Enrico Pea e Lorenzo Viani, dalla Biblioteca di Primo Conti.
In particolare saranno digitalizzati anche taccuini e carte sciolte, manoscritti, volumi e rassegna stampa del Fondo di Giovanni Papini, documenti di grande importanza visto che proprio nel 2025 avrà inizio il lavoro di edizione critica delle Opere di Giovanni Papini.
Digitalizzare per valorizzare il patrimonio culturale
Il 24 ottobre è iniziata la digitalizzazione alla Biblioteca Labronica di Livorno, la prima di dieci biblioteche comunali diffuse in tutto il territorio toscano, dalla Biblioteca dell’Accademia delle Belle Arti di Carrara alla Chelliana di Grosseto, passando per gli Intronati di Siena e la Biblioteca comunale di Arezzo. Questa campagna di digitalizzazione si interessa dei periodici storici e di altri materiali a stampa, strumenti indispensabili per valorizzare la storia locale.
Il 19 novembre è stato avviata la campagna della Fondazione Alinari che prevede la digitalizzazione di parte del patrimonio fotografico di Alinari, in particolare 80.739 lastre di vetro e pellicole dei fondi fotografici storici Alinari e Brogi, oltre 24 registri storici Alinari.
Tra i materiali oggetto della digitalizzazione c’è un prezioso tesoro, di inestimabile valore storico, rappresentato da 170 lastre di vetro di formato extra-grande, al collodio e alla gelatina, realizzate alla fine dell’Ottocento, che, in maggioranza, riproducono opere d’arte e architetture, come per esempio il San Giorgio di Donatello in Orsanmichele, il Mosè di Michelangelo nella Basilica di San Pietro in Vincoli, il Cortile del Bargello, la Madonna del Granduca o il Colosseo
A gennaio parte l’ultimo cantiere finanziato dal Pnrr con la digitalizzazione di alcuni preziosi documenti conservati nell’Archivio contemporaneo del Gabinetto Vieusseux di Firenze, come il Fondo Mario Luzi, che contiene manoscritti e dattiloscritti originali del poeta fiorentino, e il Fondo libri di viaggio di Fiammetta Olschki, una raccolta di opere che raccontano, in varie forme, viaggi compiuti dal Cinquecento all’Ottocento.
Digitalizzazione: il progetto Carta-byte della Regione Toscana
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