BAGNARA CALABRA La realtà non è come la si vuol dipingere, nota stampa del Partito Democratico

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La chiusura definitiva della guardia medica di Bagnara rimane una concreta possibilità, il circolo del Partito Democratico di Bagnara Calabra ha inteso denunciare una tale eventualità
ritenendo che i criteri che si vogliono applicare sono irrazionali e non rispondono a criteri di equa amministrazione, ovviamente essendo l’attuale presidente della regione anche il
commissario della sanità abbiamo individuato l’eventuale responsabilità politica di un tale evento. Siamo sicuri che dopo la nostra presa di posizione sarà più difficile poter chiudere
la postazione di guardia medica di Bagnara Calabra, che invece nel silenzio delle forze politiche si sarebbe potuta attuare con minore problema. Lasciamo ai cittadini giudicare se
questo nostro agire a tutela dell’intera cittadinanza sia corretto oppure no, a prescindere dalle appartenenze partitiche.
Invece di stigmatizzare un problema che riguarda tutti, a prescindere dalle appartenenze politiche, il Coordinamento di Forza Italia ne ha fatto, come sempre, un motivo di polemica
sterile, mettendo in moto la solita macchina del fango e mistificando la storia a proprio vantaggio. I toni aspri in politica sono normali, ma noi abbiamo l’impressione che qualcuno
all’interno di Forza Italia sia letteralmente ossessionato da questo PD, colpevole di aver contribuito alla vittoria della lista civica Insieme per un futuro e di aver appoggiato un
programma di cambiamento della classe dirigente. Pur tuttavia, ringraziamo il Circolo di Forza Italia perché, con la sua nota, ci dà l’occasione di intervenire su altri temi di primaria importanza, afferenti il Governo della Regione.
La nota di Forza Italia afferma: “La riforma del servizio idrico e fognario tramite Arrical/Sorical e con fondi PNRR prevede una serie di interventi che serviranno a risolvere
le problematiche delle perdite idriche causate dalle vetuste reti di distribuzione”. Giusto! Ogni tanto un po’ di onestà intellettuale! Mentre non c’è correttezza quando la stessa nota attribuisce al PD, la responsabilità di aver distrutto la sanità calabrese arrivando ad imputargli di aver lasciato lui bilanci non approvati e fatture pagate due volte. Per dovere di cronaca, ricordiamo a chi legge che, nella seconda repubblica, al governo della regione si sono alternati governi di centrodestra e governi di centrosinistra, per cui le responsabilità quanto meno vanno divise. In più
aggiungiamo che gli unici presidenti che hanno ricoperto anche l’incarico di commissario alla sanità sono stati del centrodestra (Scopelliti e Occhiuto). E per quanto riguarda la questione delle doppie fatturazioni, oltre a vari funzionari, non è stato forse condannato un ex consigliere regionale del Popolo delle libertà, stretto parente di un attuale consigliere regionale del centrodestra? Oltre al Direttore generale dell’ASP nominato all’epoca in quota centrodestra.
Addirittura, secondo la nota di Forza Italia, sembra che anche la collocazione all’ultimo posto nella classificadel Sole 24 Ore della provincia di Reggio Calabria, sia da imputare al
sindaco Falcomatà e, di conseguenza alPD. Probabilmente nelle scuole di formazione politica di Forza Italia non viene insegnato che non bisogna fermarsi alla notizia finale, ma
analizzare i fattori che l’hanno determinata. La classifica, infatti, si basa su diversi indicatori: ricchezza e consumi, affari e lavoro, giustizia e sicurezza,demografia e società, ambiente e servizi, cultura e tempo libero. Le peggiori performance rispetto all’anno precedente si registrano in giustizia, sicurezza e demografia. Questo dimostra che l’analisi dei risultati è complessa e coinvolge vari livelli di governo. Attribuire tutte le responsabilità al sindaco è la solita lettura strumentale e propagandistica. Inoltre, pensare di rilanciare il turismo e l’economia calabrese spendendo tre milioni di euro per ospitare la serata RAI dell’ultimo giorno dell’anno, non ci sembra la strada più utile allo scopo. Quali sono stati i benefici, in termine di incremento turistico per Crotone
che l’anno scorso ha ospitato lo stesso spettacolo Rai?
La logica dei grandi eventi produce sicuramente risultati immediati che, tuttavia, non giustificano gli ingenti investimenti. Il turismo non si rilancia con operazioni di facciata, ma offrendo servizi all’altezza degli standard europei, migliorando le infrastrutture e investendo nell’alta velocità, invece di tagliare i fondi già stanziati. Solo così, unendo tutto ciò alla naturale ospitalità dei
calabresi, sarà possibile progettare operazioni di marketing realmente efficaci. Eventi spot, finanziariamente onerosi, (vedi pista di ghiaccio nella piazza della stazione centrale di Milano) non rappresentano soluzioni. Bisogna puntare su progetti duraturi e mirati. Anche sul tanto decantato successo nel settore del trasporto aereo, è importante che i calabresi sappiano che, con l’abolizione dell’addizionale sul trasporto aereo, è stato erogato a favore di Rayaner un incentivo di ben tredici milioni di euro. Vedremo nel tempo se troveranno riscontro le affermazioni dell’assessore al ramo in commissione bilancio, secondo cui questa misura porterà a un incremento del PIL della Calabria dell’1,5%. Ad oggi, sappiamo solo che, nonostante le richieste di chiarimenti da parte dell’opposizione, questo dato non è mai stato supportato da un’adeguata analisi costi-benefici.
Mentre è già tangibile che chi ha deciso di recarsi in Calabria durante il periodo natalizio, rispetto allo scorso anno, si è trovato a dover pagare tariffe più elevate per treni, aerei e
persino autobus. In pratica, si è riusciti a sovvertire un principio fondamentale dell’economia:all’aumentare dell’offerta, invece di una riduzione dei prezzi, abbiamo assistito a un loro aumento. Qualcuno potrebbe ironicamente definirlo un”miracolo calabrese”. Peccato che, dopo un così generoso incentivo ai vettori aerei, non si è pensato di prendere accordi, come fatto dalla Regione Sicilia, per garantire tariffe agevolate ai cittadini calabresi. Un’iniziativa del genere non solo sarebbe stata utile per sostenere la mobilità, ma avrebbe rappresentato un atto concreto di attenzione nei confronti dei bisogni della popolazione. Inoltre, riteniamo doveroso sottolineare la decisione di stanziare 75 milioni di euro per l’acquisto di azioni della Sacal, l’ente di gestione aeroportuale. Si tratta di risorse distolte dai fondi di coesione. Questo solleva interrogativi legittimi: si tratta forse del tentativo di creare un nuovo carrozzone clientelare con soldi pubblici? È un dubbio che non nasce dalla nostra fantasia, ma dalle dichiarazioni emerse durante i lavori della commissione bilancio del consiglio regionale, in cui persino alcuni settori dell’attuale maggioranza hanno
manifestato perplessità in modo chiaro e inequivocabile.
Dulcis in fundo, affrontiamo il tema della gestione dei rifiuti. I tanto criticati contratti, definiti “strapagati” e attribuiti alla giunta Oliverio, sono stati realmente stipulati da quest’ultima o
da chi l’ha preceduta? Se oggi si afferma che tali sprechi sono stati tagliati dalla giunta Occhiuto, Come mai, secondo il rapporto ISPRA sui rifiuti urbani, la Calabria continua a essere, insieme a Campania e Lombardia, tra le regioni che esportano il maggior numero di rifiuti, con costi elevatissimi per i cittadini? Perché la spesa media della tassa sui rifiuti per ogni singolo cittadino calabrese è di 348 euro, contro una media nazionale di 329 euro? Infine, poniamo un’altra domanda cruciale: come mai ARRICAL, l’ente voluto dall’attuale giunta regionale per la gestione integrata dell’idrico e della raccolta differenziata, costituito ormai da due anni, non è ancora riuscito a far partire il progetto del termovalorizzatore di Gioia Tauro? Insomma è evidente che non si possono solo decantare i successi. Ai calabresi tutti, ma soprattutto ai propri elettori, bisogna dire la verità e fornire risposte concrete e trasparenti. Cari amici, come potete vedere, la realtà è ben diversa da quella virtuale che alcuni cercano di dipingere.
Per perseguire realmente il bene comune, è necessario abbandonare la maglietta del tifoso e affrontare le questioni con obiettività. Uno dei maggiori limiti della politica calabrese, è quello di guardare sempre e solo all’oggi, ignorando il domani. A ciò si aggiunge una radicata dipendenza dal clientelismo e dall’assistenzialismo, una mentalità dalla quale neppure l’attuale giunta regionale, come le precedenti, sembra riuscire a emanciparsi. Come interpretare, altrimenti, l’incremento delle spese per le strutture regionali, salite a 58 milioni di euro per una popolazione di 1.800.000 abitanti, mentre la Toscana, con 3.600.000 abitanti, ne spende appena 30? In conclusione, pur nella legittima contrapposizione politica, auspichiamo che su temi di vitale importanza come quello dell’autonomia differenziata, si possano trovare punti di accordo. Questo argomento è cruciale per il futuro di Bagnara, della Calabria, del Meridione e per l’unità del nostro Paese. È un’occasione per mettere da parte le divisioni e lavorare per il bene delle future generazioni.

Il Circolo di Bagnara Calabra del Partito Democratico.



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