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A Modena terza tappa del progetto
“1, Avenue Schuman-VIA Emilia”
Gli eurodeputati Bonaccini e Cavedagna interrogati dagli studenti
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Modena – Hanno chiesto come poter partecipare e “contare” di più nell’Unione europea. Ma anche perché i titoli di studio conseguiti in Italia non sono validi negli altri Stati membri. Incalzando poi con domande sulle politiche messe in campo per le persone affette da autismo, sul rispetto dei diritti dei migranti, sulla transizione energetica, la guerra in Ucraina e perfino sui sottili equilibri che regolano i rapporti tra partiti e Paesi nelle istituzioni Ue. Sono gli studenti dell’istituto Barozzi di Modena (preparati dalle docenti Giuseppina Chiurchiù e Marilena Vaccari) che, insieme ai rappresentanti del “Consiglio comunale dei ragazzi” dell’istituto comprensivo San Prospero Medolla (guidati dalla professoressa Alessandra De Vitis), un’attivista di “Mediterranea” e una ventina di giovani modenesi in Servizio civile, hanno “bombardato” con i loro interrogativi gli eurodeputati Stefano Binaccini e Stefano Cavedagna.
Il confronto, di oltre un’ora, si è svolto oggi nella sala del Consiglio della Provincia di Modena nell’ambito del terzo appuntamento del progetto “1, avenue Schuman, via Emilia”, realizzato dalla Provincia di Parma in collaborazione con Upi Emilia-Romagna. Un’iniziativa finanziata dalla Regione con i fondi della legge regionale 16 del 2008 per la promozione della cittadinanza europea che, nelle scorse settimane, ha visto due eventi analoghi a Parma e Reggio Emilia e che il prossimo 20 dicembre ritornerà nella città ducale per tirare le somme dell’esperienza. Anche se appartenenti a schieramenti politici antitetici tra Bonaccini e Cavedagna è emersa nel dibattito una convergenza di posizioni sulla difesa dei prodotti Made in Italy, ad esempio dai dazi Usa, sulla necessità di attuare la transizione energetica ma “con equilibrio” e sul sostegno all’Ucraina, senza però alimentare escalation del conflitto bellico.
Secondo Bonaccini, poi, le sfide principali dell’Ue per i giovani riguardano “l’orientamento al lavoro, quello allo studio, e il tema dell’integrazione che passa anche dalla cittadinanza, da dare con tempi non infiniti come è oggi a chi nasce in Italia”. Per l’ex presidente della Regione, inoltre, “dobbiamo cercare di far comunicare sempre di più le comunità e i cittadini, ma dimostrare anche che a maggioranza si può decidere, abolendo il potere di veto di un singolo Stato”. Cavedagna ammette che “in Europa manca il coinvolgimento dei giovani perchè, nel prendere decisioni sulle politiche giovanili, non esitono delle realtà che ne rappresentino le istanze. Su questo bisogna fare di più”.
Lo stesso eurodeputato si impegnerà di persona in un campo che tocca molto da vicino le nuove generazioni. “Nella commissione in cui sarò, che si occupa di intelligenza artificiale e di tutto il mercato digitale, ci stiamo occupando delle scelte per la tutela del singolo, ad esempio sulle pubblicità nelle piattaforme digitali. Così come stiamo cercando di come tutelare i minori e i dati nella rete”, spiega. Sul tema dei migranti l’esponente di Fratelli d’Italia difende invece l’azione del Governo: “Secondo i dati dell’Agenzia europea Frontex sono diminuite del 65% le partenze di immigrati che non hanno diritto all’asilo, perché le pratiche vengono fatte sulla costa”. Infine, per quanto riguarda gli autistici “non ci sono norme europee, ma il tema sarà affrontato nella commissione Sanità che nascerà prima di Natale”, conclude Cavedagna. Ad aprire i lavori della giornata il presidente della Provincia di Modena Fabio Braglia dicendo: “Oggi portiamo l’Europa in provincia a Modena e da qui cerchiamo di promuoverla perché la consideriamo importantissima per mettere a terra progetti centrali per le nostre comunità come su welfare e lavoro”. Sono intervenuti anche Barbara Usberti (Provincia di Parma) Luca Sparnacci (Upi Emilia-Romagna) e Elisabetta Olivastri (ufficio Europe Direct di Modena).
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