Schema di finanziamento dal bilancio statale per i programmi sociali

Lo schema di finanziamento dal bilancio statale per i comuni che saranno dichiarati vincitori dopo il completamento delle domande per progetti di edilizia sociale, prevede la distribuzione dei fondi in base al livello di reddito pro capite nel 2023.

Nel documento “Progetti di investimento da finanziare con il bilancio dello Stato nel 2025-2026” si stabilisce che i limiti del finanziamento del bilancio dello Stato per i programmi sociali dipenderanno dal livello di reddito pro capite di ciascun comune, per il 2023.

Lo schema di finanziamento prevede che per il reddito pro capite delle unità locali inferiori a 2,000 ALL il finanziamento a carico del bilancio statale possa arrivare fino al 100%.

Per le unità locali il cui reddito pro capite è compreso tra 2,001 e 4,000 ALL, il finanziamento dal bilancio statale per i progetti abitativi sarà dell’80%.

Per i comuni il cui reddito pro capite varia da 4,001 a 6,000 ALL il finanziamento sarà del 70%. Per i comuni con reddito compreso tra 6,001 e 8,000 ALL pro capite il finanziamento sarà fino al 60%.

Fino al 50% del finanziamento dal bilancio statale sarà destinato a quei comuni che risulteranno un reddito pro capite nel 2023 superiore a ALL 8,001.

“Saranno dichiarati vincitori i progetti che raccoglieranno il massimo dei punti. Se alcuni progetti vengono dichiarati vincitori e i fondi sono insufficienti, il metodo di distribuzione dei fondi verrà rivisto per trovare il modo più ottimale”, si cita il documento.

Dai Comuni il dossier di domanda, con la documentazione richiesta a seconda della tipologia di progetto, verrà ufficialmente presentato alla Direzione Casa. La scadenza per la presentazione dei file di domanda sarà fino al 31 gennaio 2025.

Nel documento “Progetti di investimento che saranno finanziati dal bilancio dello Stato negli anni 2025-2026” si stabilisce inoltre che la documentazione, facente parte del Fascicolo di domanda, che accompagnerà la richiesta di fondi, sarà sottoposta a esame e valutazione alla Commissione di Valutazione dei Progetti del MEKI (qualsiasi altra documentazione che non faccia parte del dossier di domanda non sarà presa in considerazione per il punteggio);

La pratica completa del progetto, con la documentazione progettuale richiesta secondo il capitolato, viene archiviata ed inventariata esclusivamente presso il Comune. Il File Progetto Completo contiene la documentazione del File Applicativo e tutta l’altra documentazione richiesta al punto 2.3.3 per ciascuna categoria/tipologia di programma.

Oltre ad essi, i Comuni devono presentare anche la documentazione tecnico-economica e giuridica, che dovrà essere redatta da specialisti del settore e approvata dal titolare. I preventivi vengono elaborati nel sistema integrato, riferito alla VKM n. 216/2023. Le tabelle riassuntive delle informazioni devono essere approvate dal Titolare (su tutte le pagine o munite di sigillo). La tabella dovrà essere inviata anche in formato excel all’indirizzo [email protected];

Il comune è responsabile della gestione dell’intero ciclo del progetto, compreso il fascicolo completo del progetto, la progettazione del progetto e la sua attuazione secondo la KTZ in vigore, il corretto calcolo del budget nel sistema integrato di cui alla VKM n. 216/2023, dall’attuazione della procedura di appalto, alla supervisione, all’approvazione e fino alla consegna dell’oggetto (Certificato e Modulo di Valutazione).

La durata del programma dei lavori per la realizzazione del contratto dovrebbe essere prevista tenendo conto del valore del progetto e delle scadenze per la riuscita realizzazione dei fondi entro un anno di bilancio, facendo riferimento alle disposizioni della legislazione edilizia e del Bilancio Legge. Il termine per la realizzazione delle opere per oggetti di valore inferiore a 20 milioni di ALL non deve superare i 4 mesi.

I progetti finanziabili in base alla tipologia di programma, alle voci di budget dei lavori e ai limiti massimi di finanziamento consentiti riguarderanno progetti quali: per l’edilizia sociale in affitto, acquisto dal mercato; edilizia sociale in affitto, adeguamento dell’edificio esistente; appartamento sociale in affitto, nuova costruzione; miglioramento degli alloggi esistenti per le comunità povere e svantaggiate; miglioramento delle infrastrutture soprattutto nelle aree informali che sono in fase di legalizzazione; ricoveri temporanei, acquisto e montaggio (di container, tende, ecc.) e ricoveri temporanei, adeguamento delle strutture esistenti.

Le categorie beneficiarie dell’edilizia sociale in totale saranno 16, tra cui famiglie monoparentali, famiglie con più di 4 figli, immigrati rimpatriati, famiglie rimaste senza casa a causa della liberazione degli alloggi agli ex proprietari, lavoratori migranti e richiedenti asilo, le famiglie dei poliziotti caduti in servizio, ecc./ D.Azo