Shock a Fermo, il barista Marco Trobbiani aggredito da baby gang

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Shock domenica scorsa a Fermo dove il barista Marco Trobbiani aggredito da baby gang per averli ripresi: “Complimenti ai genitori”. I giovani lo hanno circondato e colpito con calci e pugni, lasciandolo a terra. Lo riporta Il Mattino.

Shock a Fermo, il barista Marco Trobbiani aggredito da baby gang

Il barista Marco Trobbiani, 60 anni, è stato brutalmente aggredito da una baby gang composta da cinque-sei ragazzi di circa 14-15 anni a Porto Sant’Elpidio. L’incidente è avvenuto domenica sera, quando i giovani lo hanno circondato e colpito con calci e pugni, lasciandolo a terra. Questo episodio ha suscitato indignazione tra i residenti, che si sono scagliati contro i genitori dei minorenni violenti, sollevando interrogativi sul ruolo della famiglia, sull’educazione e sul fenomeno del bullismo giovanile. Trobbiani, che risiede a Civitanova, si trovava davanti al suo bar in via Cesare Battisti dopo una lunga giornata di lavoro. La Questura sta indagando sull’accaduto, mentre la vittima è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Murri. A rendere la situazione ancora più grave è stato l’atteggiamento dei genitori dei ragazzi coinvolti nell’aggressione.

Una giovane, figlia di un esercente, esprime il suo malcontento su Facebook, e il suo post diventa subito virale. «Complimenti ai genitori dei ragazzi, ora comprendo perché i vostri figli si comportano da teppisti – scrive -: ho avuto modo di osservarvi e ascoltarvi, siete davvero imbarazzanti, sia voi che i vostri figli.

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Insegnate loro a rispettare le cose altrui e le persone, indipendentemente dall’età. Finché i danni avvengono nelle vostre case, va bene, ma non tollererò che aggrediscano mio padre. Dovreste vergognarvi, fate le vittime davanti alla polizia mentre mio padre è in pronto soccorso». Questo accade dopo una serie di raid nelle abitazioni e danni alle auto in sosta, con finestrini rotti e vetri infranti. Prima della violenta aggressione al barista, il gruppo aveva già colpito un passante con un pugno. Una ragazza è stata picchiata davanti a un pub, creando paura nella zona della Garbatella: è stata aggredita per uno sguardo. È scattata la caccia a una baby gang.

La dinamica

Trobbiani ha richiamato i ragazzi che stavano danneggiando il divisorio con le fioriere tra il bar e il nuovo distributore automatico di cibo e bevande. Il sindaco Massimiliano Ciarpella sta considerando un’ordinanza per chiudere il distributore, poiché non è la prima volta che si verificano episodi simili in quella zona. «La rabbia dei familiari di Marco è la mia, e penso che sia condivisa da tutta la città – afferma il sindaco –: tutti conosciamo l’impegno che lui e la sua famiglia dedicano ogni giorno al lavoro. Gli invio un abbraccio e la vicinanza della comunità. La Questura sta ricostruendo la dinamica dei fatti. Sono andato subito in Prefettura e adotterò tutte le misure necessarie per prevenire simili episodi, per quanto sia nelle mie possibilità».

La verifica

Il sindaco ha visitato il luogo: «Quello che ho osservato è desolante – dichiara -: giovani prepotenti che ignorano ogni norma di convivenza civile, sfidando apertamente qualsiasi autorità, privi di vergogna e convinti di poter agire senza conseguenze. Genitori pronti a giustificare l’indifendibile. Senza misure repressive e sanzioni più severe ed efficaci, proteggere la parte sana della società diventa ogni giorno più complicato».

Gian Vittorio Battilà e Pierpaolo Lattanzi del Laboratorio Civico avvertono che «stiamo assistendo a un preoccupante aumento della violenza, è necessario adottare misure strutturali e rafforzare la presenza sul territorio. Sette mesi fa abbiamo assistito a un omicidio in piazza Garibaldi e le risse sono diventate troppo comuni. Non si tratta solo di problemi legati all’educazione familiare, ma di vera e propria delinquenza. Queste persone sono capaci di mettere in pericolo la vita altrui. È fondamentale intervenire prima che si verifichino atti criminali; ci troviamo in una situazione di emergenza e sono richiesti interventi immediati. Solo successivamente si potrà discutere di educazione scolastica, integrazione degli immigrati e sostegno ai giovani, ma prima è indispensabile allontanare chi commette reati».



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