Banca d’Italia: ancora in calo a ottobre i prestiti ai privati

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Le banche italiane possiedono, al mese di ottobre, titoli di Stato per un totale di 357,97 miliardi di euro, in lieve calo rispetto ai 360,94 miliardi di settembre. La maggior parte del portafoglio è rappresentata dai BTP (259,92 miliardi), seguiti dai CCT (81,19 miliardi) e dai BOT (6,54 miliardi).

I tassi di mercato si stanno allineando progressivamente al nuovo percorso espansivo avviato dalla Bce che, per la quarta volta quest’anno, ha tagliato (lo scorso 12 dicembre) i saggi di riferimento di 25 punti base, portando al 3% quelli sui depositi presso lo sportello ufficiale, al 3,15% quelli sulle operazioni di rifinanziamento principale e al 3,40% quelli sulle operazioni di rifinanziamento marginale. Grazie a un’inflazione tornata apparentemente sotto controllo e – soprattutto – davanti a una crescita economica che sta chiaramente rallentando, l’Eurotower ha dato un forte sostegno alle famiglie e alle imprese. Nonostante questo, però, i prestiti al settore privato sono ancora in calo.

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Infatti, come segnala Banca d’Italia nel suo tradizionale rapporto mensile ‘‘Banche e Moneta: serie nazionali’’, nel mese di ottobre i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata concordata nell’ambito dello SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali), hanno ampliato la correzione già evidente in settembre: sono diminuiti complessivamente dell’1,1% sui dodici mesi, rispetto al -0,9 per cento registrato nel mese precedente. Sempre in flessione, ma più contenuto, il trend registrato dai prestiti concessi alle famiglie, che si sono ridotti dello 0,2 per cento (-0,4 per cento in settembre), mentre quelli alle società non finanziarie sono calati del 3,1% (-2,4% nel mese precedente).

Bce: ci saranno ulteriori tagli dei tassi

L’orizzonte resta comunque favorevole affinché il trend ribassista dei tassi si confermi nei prossimi mesi, considerato che la stessa Presidente della Bce, Christine Lagarde, ha ammesso che l’attuale posizione di politica monetaria dell’Istituto è restrittiva ma – con l’eventuale supporto dei dati che arriveranno – “prevediamo di ridurre ulteriormente i tassi”. A questo punto, i mercati finanziari hanno iniziato a scommettere su un taglio di altri 50 punti base entro il primo trimestre del 2025, poi mettono in conto una pausa fino alla prossima estate. In generale, per il prossimo anno incorporano tagli complessivi tra i 100 e i 125 punti base. Quadro, dunque, che lascia ben sperare per il mercato del credito.

I tassi sui mutui scendono al 3,74%

Tornando al report di Via Nazionale, ad ottobre i depositi del settore privato sono aumentati del 2,5% (0,5% a settembre), mentre la raccolta obbligazionaria è salita del 9,5% (10,6 a settembre). Come accennato, nel frattempo è sceso anche il costo dei mutui. Ad ottobre i tassi applicati ai prestiti erogati alle famiglie per l’acquisto di case comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, TAEG) si sono collocati al 3,74 per cento (3,82 per cento in settembre). La quota di questi prestiti, con periodo di determinazione iniziale del tasso fino a 1 anno, è stata del 6 per cento (7 per cento nel mese precedente).

Lieve limatura anche per il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo, che si è collocato al 10,42 per cento rispetto al 10,47 per cento registrato nel mese precedente. I tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 4,73 per cento (4,90 nel mese di settembre), quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,21 per cento, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 4,42 per cento. Contestualmente, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,96 per cento (0,99 per cento nel mese precedente).

I titoli di Stato nei portafogli delle banche

Per quanto riguarda i titoli in portafoglio emessi dai residenti in Italia (diversi da azioni e partecipazioni), le banche italiane a fine ottobre possedevano titoli di Stato italiani per un ammontare di 357,97 miliardi di euro, in aumento dai 360,94 miliardi del mese precedente. Si conferma che buona parte di tale portafoglio, secondo i dati (provvisori) resi noti da Banca d’Italia, è rappresentato dai BTP: nel mese sono saliti a 259,92 miliardi dai 257,25 miliardi del mese precedente. Al secondo posto della classifica ci sono i CCT (81,19 miliardi contro 84,96 miliardi del mese precedente) e poi i BOT (6,54 miliardi contro 8,06.



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