Francia, il nuovo governo a guida Bayrou: Retailleau confermato agli Interni

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È il quarto esecutivo in appena un anno. In tutto, i ministri nominati sono 34

Come da tradizione, il segretario generale dell’Eliseo, Alexis Kohler, ha annunciato i componenti del governo francese, presieduto dal primo ministro, Francois Bayrou. In tutto, i ministri nominati sono 34: 17 uomini e 17 donne. Un esecutivo, dunque, perfettamente paritario. Il primo Consiglio dei ministri è stato fissato per il 3 gennaio alle ore 10.

Designato il 13 dicembre scorso, il neopremier Bayrou si era impegnato a formare la nuova squadra prima di Natale. Prima degli annunci, il capo del governo, 73 anni, si è recato all’unità interministeriale di crisi, a due passi dall’Eliseo, per fare il punto sulla situazione a Mayotte.

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È il quarto governo della Francia in appena un anno.

I componenti

Bruno Retailleau, incarnazione dell’ala più a destra dei Républicains, è stato confermato ministro dell’Interno della Francia nel nuovo governo di Francois Bayrou.

Jean-Noel Barrot è stato, invece, confermato ministro degli Esteri. Eric Lombard, direttore generale della Cassa dei depositi e prestiti, è stato nominato ministro dell’Economia. L’ex prima ministra francese, Elisabeth Borne, è stata nominata ministra dell’Istruzione. Alla Giustizia, Gérald Darmanin.

La lista completa

  • Bruno Retailleau, Ministro degli Interni
  • Élisabeth Borne, Ministro aggiunto dell’Istruzione nazionale, dell’istruzione superiore, della ricerca e degli affari digitali
  • Gérald Darmanin, Ministro di Stato, Guardasigilli, incaricato della Giustizia
  • Éric Lombard, ministro dell’Economia e delle Finanze
  • Catherine Vautrin, Ministro del Lavoro, della Salute, della Solidarietà e della Famiglia
  • Manuel Valls, ministro aggiunto per i territori d’oltremare
  • François Rebsamen, ministro incaricato degli enti locali e della pianificazione territoriale
  • Sébastien Lecornu, Ministro delle Forze Armate
  • Jean-Noël Barrot, Ministro dell’Europa e degli Affari Esteri
  • Laurent Marcangeli, Ministro dell’Azione Pubblica, della Funzione Pubblica e della Semplificazione
  • Rachida Dati, Ministro della Cultura
  • Annie Genevard, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare
  • Marie Barsacq, Ministro dello Sport, della Gioventù e della Vita Comunitaria

I ministri delegati

  • Aurore Bergé, Ministro incaricato dell’Uguaglianza e della lotta contro la discriminazione 
  • Yannick Neuder, Ministro della Salute e dell’Accesso alle cure
  • Françoise Gatel, Ministro delegato alla Ruralità
  • Amélie de Montchalin, ministro responsabile dei conti pubblici
  • Véronique Louwagie, Ministro delegato al Commercio, all’Artigianato, all’Economia sociale e solidale
  • Nathalie Delattre, Ministro delegato al Turismo
  • Valérie Létard, Responsabile dell’edilizia abitativa
  • Benjamin Haddad, ministro degli Affari europei
  • Charlotte Parmentier-Lecocq, Ministro responsabile dell’Autonomia e della Disabilità
  • Marc Ferracci, ministro dell’Industria
  • Clara Chappaz, Ministro delegato all’Intelligenza artificiale e alle tecnologie digitali
  • Patricia Mirallès, Ministro delegato alla Memoria e ai Veterani
  • Philippe Tabarot, Ministro responsabile dei Trasporti
  • Juliette Méadel, Ministro della Città
  • Laurent Saint-Martin, ministro responsabile del commercio estero e dei francesi all’estero

 

Chi ha deciso di non partecipare

Xavier Bertrand ha annunciato che non entrerà nel nuovo governo del premier Bayrou, formato a suo parere “con l’avvallo di Marine Pe Pen”. In una nota, diffusa poco prima dall’annuncio del nuovo esecutivo, l’ex ministro e governatore della regione Hauts-de-France, incarnazione della destra moderata francese ed acerrimo rivale del Rassemblement National (RN), annuncia il suo rifiuto di partecipare “ad un governo della Francia formato con l’avvallo di Marine Le Pen”. “Il premier mi ha informato stamattina, contrariamente a quanto propostomi ieri, che non era più in grado di affidarmi la responsabilità del ministero della Giustizia a causa dell’opposizione del Rassemblement National“. Di qui, la decisione di Xavier Bertrand di rifiutare l’ingresso nel governo con un incarico diverso da quello di Guardasigilli.

La scelta di Bayrou

Bayrou è stato nominato da Emmanuel Macron al termine di complesse consultazioni per trovare un successore all’ex premier, Michel Barnier, il cui governo è stato sfiduciato il 4 dicembre dall’inconsueta unione tra i deputati del Rassemblement National (estrema destra) e della France Insoumise (estrema sinistra), dopo soli 3 mesi a Matignon.

Coetaneo di Barnier ma meno a destra politicamente, il centrista Bayrou è il sesto capo del governo dalla prima elezione di Macron all’Eliseo, nel 2017 e il quarto per il solo 2024. Segno, quest’ultimo, di un’instabilità politica che la Francia non viveva da decenni. Come per Barnier, anche per Bayrou la strada è incerta e piena di incognite, con un’Assemblea nazionale (equivalente parigino della Camera dei deputati) perfettamente spaccata in tre blocchi senza maggioranza (alleanza di sinistra, macroniani e centristi, estrema destra). Bayrou ha sempre espresso l’auspicio di formare una squadra ridotta e aperta a personalità di peso scelte con spirito bipartisan.

I ministri avranno soprattutto il compito di preparare con urgenza la legge di bilancio 2025, tema su cui andato a sbattere il precedente governo Barnier. Bayrou comincia il suo mandato con un indice di popolarità estremamente basso: il 66% dei connazionali già si dice deluso dal suo operato.

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Il commento di Bayrou

Alla domanda sul perché Emmanuel Macron non l’avesse voluto prima, Franois Bayrou ha risposto: “Perché non pensava che fossi la persona migliore per questo incarico. A dire la verità, ho sempre pensato che mi avrebbero chiesto di ricoprire questa carica solo se le cose andavano male”.

Bayrou ha poi difeso i risultati del capo di Stato: “Pochi presidenti della Repubblica hanno dovuto affrontare tante cadute e drammi”, ha detto, citando i “gilets jaunes”, il Covid, la guerra in Ucraina, l’inflazione…, e ha celebrato il calo della disoccupazione e l’aumento del numero di imprese create.

La reazione dei socialisti…

Non è un governo, è una provocazione. La destra estrema al potere sotto sorveglianza dell’estrema destra”: lo scrive in un messaggio pubblicato su X il segretario socialista, Olivier Faure, dopo l’annuncio della nuova squadra ministeriale a Parigi.

… e di Bardella

François Bayrou “ha messo insieme la coalizione degli sconfitti”: lo ha dichiarato Jordan Bardella, leader del Rassemblement national, in reazione alla composizione del nuovo governo svelata nel tardo pomeriggio. “Per fortuna il ridicolo non uccide. Ahimè, ai francesi non è stato risparmiato nulla“, ha reagito Bardella su X, promettendo che nel 2025 “più che mai, il Rn sarà presente per difendere e proteggere i nostri compatrioti, mentre aspettiamo un’alternativa”.

 





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