E’ morto Mario Rivelli, decano del giornalismo, il più longevo presidente dell’Aci

Lunedì 23 dicembre 2024 – Aveva 94 anni Mario Rivelli, il collega giornalista morto questo pomeriggio, 23 dicembre, a Matera.
Rivelli, capo redattore della redazione di Matera de La Gazzetta del Mezzogiorno – aveva iniziato a lavorare con alcune collaborazioni, aveva abbandonato la sua attività di insegnante nelle scuole elementari ed era diventato professionista il 24 gennaio del ’78. Era iscritto invece all’albo dei pubblicisti dal ’58.
“Si può dire – afferma in un post Emilio Paolo Oliva, che con Rivelli ha condiviso molti anni a “<“La Gazetta del Mezzogiorno” – che la redazione di Matera, aperta nel ’63, fosse nata con lui. Prima nella sede del palazzo Andrulli, in via del Corso. E poi, alcuni anni dopo, di fronte, nel palazzo dell’Ina. Il fotografo del giornale era Rosario Genovese, con il quale Mario ha lavorato fianco a fianco documentando i principali fatti di cronaca che hanno segnato per quasi trent’anni la città e la provincia.

“Abbiamo sempre lavorato da buoni amici, in armonia”, mi ripeteva da qualche tempo. Gli avevo promesso di recente di fargli vedere alcune vecchie foto che lo ritraggono insieme a mio padre e a tanti altri giornalisti materani, quasi tutti scomparsi. Non ce l’ho fatta. Il suo cuore ha ceduto prima che avvenisse questo incontro, rimandato fra l’altro da quando sembrava aver perso lucidità.

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Va via – scrive Oliva – un signore, dai modi gentili e sempre pronto alla battuta. Molti colleghi della vecchia guardia lo ricordano così. E lo ricorderanno così, ne sono certo, i tanti amici che aveva un po’ dappertutto, non solo nelle redazioni dei giornali e delle televisioni, anche nel mondo della politica e dello spettacolo.
Alcuni mesi fa mi aveva chiesto aiuto per rintracciare un indirizzo di Renzo Arbore, al quale aveva voluto inviare un oggetto appartenuto al fratello antiquario, del quale Mario era grande amico.
Lo stesso Arbore si era affidato a lui preannunciandogli l’arrivo a Matera di Mariangela Melato in occasione delle riprese del film “L’albero di Guernica” di Fernando Arrabal. Era il 1974, lo stesso anno in cui uscì nelle sale “Anno Uno” di Roberto Rossellini, protagonista Luigi Vannucchi, che interpretava Alcide De Gasperi. Mario fu una comparsa di quel film.

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Da giornalista- ricorda ancora Oliva – ha scritto numerosissimi articoli per evidenziare la carenza di collegamenti stradali nella provincia e lo stato di precarietà nel quale versava la stessa rete stradale, sollecitando a più riprese la realizzazione di progetti arenati o incompiuti. Ma sulla sicurezza delle strade ha condotto altre battaglie nella veste di presidente dell’Automobile Club Matera, carica ricoperta fino alle sue ultime ore. E sempre per l’Aci, a livello nazionale, è stato per molti anni presidente della società Progei, che cura la gestione e la valorizzazione di patrimoni immobiliari.

“Un giorno – era solito raccontarmi – comprai un bellissimo ombrello a Roma. Il titolare del negozio me lo presentò come un oggetto di lusso. Mi raccomando, precisò, teme la prima pioggia”, rideva.
Domani – conclude Oliva – le previsioni meteo annunciano precipitazioni. Mario non ha voluto rischiare di aprire quell’ombrello”.

Mario Rivelli è stato il più longevo presidente d’Italia dell’Aci. Lo ricorda Moni Bevilacqua, presidente dell’Aci di Potenza.
“Presidente dell’Ac Matera dalla fine degli Anni 60 si è distinto in ogni ambiente per la sua eleganza e signorilità.
Uomo di fine cultura, ha ricoperto incarichi di prestigio a livello nazionale, contribuendo alla crescita e lo sviluppo dell’Aci, non solo in Basilicata, sostenendo il mondo automobilistico in tutte le fasi storiche sino ad oggi. Indelebile rimarrà il suo ricordo non solo nella sua città.
Mario Rivelli è stato Presidente di Aci Progei negli anni 90. E’ stato più volte presidente del comitato regionale di Basilicata e componente del consiglio generale dell’Aci Italia”.

“Unanime il giudizio di chi ha conosciuto Mario Rivelli per la sua signorilità, il garbo, un galantuomo . Una persona per bene.
Così ho conosciuto Mario Rivelli: caro amico, prima che collega. Amico con il quale ho avuto la fortuna di condividere lunghe giornate a Nova Siri, dove lui era di casa.
Questo ha fatto crescere sempre di più la reciproca stima, il reciproco affetto.
I rapporti con Mario non si sono mai interrotti. Spesso era lui a chiamarmi, soltanto per il piacere di un saluto; per chiedere come stava la famiglia alla quale era molto legato. Gli sono stato sempre grato.
Grazie Mario. Che la terra ti sia live”.
Nino Cutro