Cani
23 Dicembre 2024
La Scuola Cani Guida di Scandicci addestra labrador per prevenire crisi ipoglicemiche nei più piccoli. Il progetto, finanziato dalla Regione, punta a diventare un modello nazionale
di Redazione Vet33
In Toscana, un’iniziativa all’avanguardia sta trasformando la vita di bambini affetti da diabete. Alla Scuola Cani Guida di Scandicci un gruppo di labrador viene addestrato per rilevare con il fiuto l’arrivo di crisi ipoglicemiche e avvertire i genitori dei bambini diabetici. Finanziato con 250.000 euro dalla Regione, il progetto ha già visto Lea, il primo labrador consegnato, prevenire una crisi in un giovane paziente. Con altri quattro cani pronti per essere consegnati, la Toscana si candida a fare da apripista nazionale in questo innovativo approccio alla salute e al benessere.
Cani da allerta per diabete
È un progetto innovativo quello che si sta concretizzando in Toscana, “con tutte le carte per diventare capofila ed apripista a livello nazionale”, spiega la Regione che lo ha finanziato. Varata un anno fa alla Scuola Cani guida di Scandicci, in provincia di Firenze, l’iniziativa coinvolge anche l’Ospedale pediatrico Meyer, l’Ufficio di igiene urbana veterinaria dell’Asl Toscana centro e il Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali (Iaa).
Lea, un cane labrador color cioccolato, è stato consegnato al centro da poco, e altri quattro – Fata, Fiaba, Fiore e Futura – lo saranno a febbraio, dopo aver completato il loro corso di addestramento.
Il primo intervento
Lea, labrador di due anni e mezzo, fin dai primi giorni di attività ha dato prova delle proprie capacità, avvertendo nell’aria la molecola che preannuncia l’arrivo di una crisi ipoglicemica e avvisando quindi il ragazzo diabetico e la propria istruttrice.
“L’intera materia dei cani da assistenza, compresi i cani guida, non ha una regolamentazione a livello nazionale – sottolinea il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – e questo rappresenta un grave limite per la standardizzazione dell’istruzione e dell’impiego di questi cani. Questo progetto – aggiunge – ha l’ambizione di fare da apripista per arrivare ad approvare linee guida nazionali”.
“Abbiamo voluto utilizzare le risorse assegnate puntando sulle competenze di una struttura d’eccellenza, unica al mondo come struttura pubblica, come la nostra Scuola cani guida – sottolinea l’Assessore alle politiche sociali Serena Spinelli – e sull’alleanza che si è creata con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer, per quanto riguarda la parte tecnica e scientifica”.
La Scuola cani guida ha sede a Scandicci dal 1979 ed è l’unica scuola pubblica del genere di tutta Europa. Nata nel 1929 a opera dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, è la più antica al mondo assieme alla statunitense Seeing eye.
Il progetto, partito concretamente nel dicembre 2023, è un’attività nuova per la Scuola, che si affianca al consueto addestramento e consegna di cani per non vedenti di tutta Italia, ma anche di cani di ausilio per disabili motori e agli Iaa nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie della Toscana, con progetti in ospedali, Rsa e centri per disabili.
La formazione del personale per l’addestramento dei cani da allerta medica è stata possibile grazie alla collaborazione del reparto di diabetologia dell’Azienda ospedaliero universitaria Meyer che, grazie anche all’aiuto delle famiglie con minori diabetici che fanno riferimento allo stesso reparto, ha fornito le provette con i tamponi, indispensabili per esercitare il fiuto dei cani. Sempre la diabetologia del Meyer si è occupata di individuare le famiglie disponibili ad accogliere uno dei cani da allerta in supporto ai propri figli.
“Ogni anno le nuove diagnosi di diabete crescono del 3,6% – spiega Sonia Toni, responsabile della Diabetologia pediatrica del Meyer – e la Toscana non fa eccezione. Nella nostra regione annualmente si registrano circa cento nuove diagnosi di diabete di tipo 1 e una decina di nuove diagnosi di diabete di tipo 2. Fa riflettere il fatto che qualche decennio fa il tipo 2 nei bambini non esisteva”.
“Il progetto toscano, che ha l’ulteriore valore di essere tutto pubblico, ha permesso di mettere a terra un modello di filiera esportabile” sottolinea Laura Contralbrigo del Centro di referenza nazionale per gli Iaa.
“Come Meyer siamo orgogliosi di partecipare a un progetto che sicuramente permetterà di migliorare la qualità della vita di tanti bambini e adolescenti e delle loro famiglie, tra cui vogliamo ringraziare quanti hanno accettato di far parte di questo percorso” dichiara Lorenzo Pescini, direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria.
“Con l’impiego dei cani da allerta medica – continua l’Assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – vogliamo potenziare ulteriormente gli interventi tesi a migliorare la qualità della vita dei pazienti, in particolare i più piccoli e i loro familiari, riducendo i costi sociali della patologia”.
L’addestramento dei cani
L’addestramento inizia a due mesi di vita, per allenare il loro fiuto a carpire le variazioni nella concentrazione di alcuni composti organici volatili prodotti da una persona in prossimità di uno stato di crisi da diabete e istruirli, quando accade, a dare l’allarme con un segnale convenzionale prestabilito. In questo modo, gli animali garantiranno un doppio aiuto: un’evidente funzione “salvavita” ma anche un accrescimento del livello di autonomia e indipendenza della persona.
CITATI: EUGENIO GIANI, LAURA CONTRALBRIGO, LORENZO PESCINI, SERENA SPINELLI, SIMONE BEZZINI, SONIA TONI
TAG: DIABETE, IAA, INTERVENTI ASSISTITI CON ANIMALI, LABRADOR, REGIONE TOSCANA, SCUOLA CANI GUIDA
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