Lavoro, in calo del 13% le assunzione in provincia di Lucca. Solo il 28% dei posti è riservato giovani under 30

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Il rallentamento dell’economia, che colpisce in particolare il comparto industriale, porta a una contrazione del 6% nella domanda di lavoro da parte delle imprese con dipendenti delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa nel mese di dicembre 2024. Le richieste si attestano a circa 5.000 unità, con una diminuzione di 330 rispetto allo stesso periodo del 2023.

A Lucca, la domanda di lavoro cala sia nell’industria manifatturiera sia nei servizi, con riduzioni significative nel commercio e nel turismo. A Pisa, il manifatturiero segna una flessione, mentre le costruzioni rimangono stabili e i servizi – esclusi quelli turistici – mostrano una crescita. A Massa-Carrara, invece, si registrano segnali positivi sia nel manifatturiero sia nelle costruzioni, mentre i servizi, pur complessivamente in crescita, evidenziano criticità nell’alloggio e nella ristorazione. Questi i dati, relativi al mese di dicembre 2024, provenienti dal Sistema informativo Excelsior, un’indagine condotta da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali elaborati dalla Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest e dall’Istituto Studi e Ricerche (ISR) su un campione di oltre 2.500 imprese con dipendenti delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa.

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“I dati delineano un quadro complesso, fatto di luci e ombre. – commenta Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest – Mentre a Lucca e Pisa il manifatturiero evidenzia una contrazione della domanda di lavoro, Massa-Carrara emerge come un esempio di resilienza, con segnali di crescita nell’industria e nelle costruzioni. È indispensabile sostenere le imprese e promuovere politiche attive per il lavoro, soprattutto alla luce delle sfide poste dalla transizione ecologica e digitale, che richiedono approcci innovativi e una visione strategica per il futuro. Su questi fronti, come Camera, confermiamo il nostro impegno anche per il 2025.”

Le imprese lucchesi programmano di assumere 2.020 lavoratori a dicembre, con una diminuzione di 310 unità (-13%) rispetto all’anno scorso. Il 35% delle assunzioni è previsto nell’industria, in calo del 20% a causa del rallentamento di alcuni spezzoni del comparto, mentre il 65% è atteso nei servizi, dove la contrazione si ferma al 9%. Il 67% delle assunzioni richiede un’esperienza pregressa, valore che si accentua per il personale laureato (190 unità), dove quasi nove assunzioni su dieci necessitano di esperienza, soprattutto nella professione (55%). L’indirizzo di laurea più richiesto è quello economico, dove la necessità di aver già svolto un’attività lavorativa arriva all’85%, mentre l’insegnamento e formazione raggiunge il 94% e per l’ingegneria industriale il 92%. Tra i grandi gruppi professionali la quota maggiore di entrate, 850 unità, è prevista per impiegati, professioni commerciali e nei servizi, con una richiesta di esperienza del 72% (49% nel settore, 23% nella professione). Tra le professioni si segnalano valori elevati per gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (75%), ma soprattutto per operatori della cura estetica (86%) e professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (84%).

La domanda di lavoro in provincia di Lucca a dicembre 2024

Le imprese lucchesi con dipendenti programmano di assumere 2.020 lavoratori a dicembre, un valore in forte calo rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, con una diminuzione di 310 unità (-13%). Al contrario, a dicembre 2023 si era registrato un aumento di circa 320 unità (+16%). Resta ancora elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro a dicembre, con le imprese che prevedono difficoltà nel reperimento dei profili desiderati per il 50% delle entrate in programma, un valore inferiore di due punti rispetto a dicembre 2023. Tra i motivi dichiarati dalle imprese il più indicato è la mancanza di candidati (29%), in calo di due punti percentuali rispetto a dodici mesi fa, seguito dalla preparazione inadeguata con il 18%, in aumento invece di tre punti. A dicembre il 29% dei contratti proposti dalle imprese lucchesi è stabile, a tempo indeterminato (23%) o di apprendistato (6%), mentre il rimanente 71% delle entrate è previsto con rapporti di lavoro a termine: a tempo determinato il 52%, in somministrazione l’8% e con altri contratti l’11%. Le imprese lucchesi riservano ai giovani con meno di 30 anni il 28% dei posti.

Lavoratori in entrata per settore
Delle 2.020 assunzioni programmate a dicembre dalle imprese lucchesi, il 35% (710) è previsto nell’industria, mentre il restante 65% (1.310 unità) è atteso nei servizi. La domanda di lavoro delle imprese industriali registra una decisa diminuzione (-180 unità; -20%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, dovuta sia alla contrazione dell’industria manifatturiera e public utilities (560 entrate) che segna un -20% (-140 unità), che risente di alcune criticità del comparto, sia al calo delle costruzioni (-17%; -30 unità) che si fermano a 150 entrate confermando il progressivo esaurirsi degli interventi agevolati. Diminuiscono anche le opportunità di impiego programmate a dicembre dalle imprese dei servizi, in calo di 130 unità rispetto a un anno fa (-9%). All’interno del comparto, calano le richieste prevenienti dai servizi di alloggio e ristorazione (390 entrate; -32%) e dal commercio (350 unità; -8%), una dinamica in linea con il rallentamento dell’attività economia osservato negli ultimi trimestri e che può aver indotto le famiglie a contrarre la spesa per consumi. Registrano invece valori in crescita rispetto all’anno precedente sia i servizi alle persone (240 entrate), in deciso aumento (+26%), sia il comparto dei servizi alle imprese (340 entrate; +10%),

Esperienza richiesta per titolo di studio
Le assunzioni programmate, suddivise per titoli di studio, sono influenzate dalle dinamiche negative che interessano specifici comparti dei servizi e dell’industria. Nei servizi, settori come il commercio, l’alloggio e la ristorazione mostrano una riduzione della domanda di personale, riflettendo le difficoltà economiche di questi comparti. Questo impatta maggiormente le figure professionali con titoli di studio meno specializzati, spesso impiegate in ruoli operativi o di base. Nell’industria, le recenti difficoltà produttive si traducono soprattutto in una riduzione delle richieste per profili tecnici e specializzati. L’aver maturato una precedente esperienza nel settore si conferma un fattore richiesto dalle imprese per il 44% delle entrate previste, mentre una pregressa esperienza nella professione è indicata nel 23% dei casi.
La richiesta di lavoratori da parte delle imprese lucchesi risulta incentrata sulle qualifiche/diplomi professionali, che nel mese di dicembre arrivano a 760 unità (-25% rispetto al 2023). La richiesta di esperienza da parte delle imprese interessa due assunzioni su tre (67%): nel 45% dei casi si tratta di una precedente attività nel settore e nel 22% nella professione. Tra gli indirizzi professionali, la ristorazione resta il più richiesto (130 unità), con esperienza necessaria in due casi su tre, seguita dalla meccanica (110 unità; 64%) e dal benessere (90 unità; 89%).
Sono invece circa 570 le assunzioni pianificate dalle imprese lucchesi per figure in possesso di un diploma di scuola secondaria (-17% rispetto allo scorso anno). In questo caso il requisito di esperienza tocca il 74%, con le aziende che la considerano necessaria sia nel settore (49% dei candidati) che nella specifica professione (25%). Gli indirizzi con la maggiore richiesta di conoscenze pregresse sono il turismo, enogastronomia e ospitalità (90%; 120 unità richieste), la meccanica, meccatronica ed energia (80%; 50 entrate) e l’amministrazione, finanza e marketing (72%; 140 unità).

Per il personale laureato (190 entrate, -14% sul 2023), a dicembre quasi nove assunzioni su dieci necessitano di una precedente esperienza, che risulta elevata soprattutto nella professione (55%), mentre quella nel settore è indicata nel 32% dei casi. L’indirizzo di laurea più domandato è quello economico, dove la necessità di aver già svolto un’attività lavorativa arriva all’85%, mentre per l’insegnamento e formazione raggiunge il 94% e per l’ingegneria industriale il 92%. Per quanto concerne gli Its, è senz’altro da segnalare l’elevata esperienza richiesta dalle imprese (94%), soprattutto nel settore (68%), per il reperimento dei 30 diplomati previsti in entrata. Per i lavoratori con la sola scuola dell’obbligo il numero delle assunzioni programmate raggiunge quota 460 nel mese (+15% rispetto alle 2023), con una domanda di conoscenze pregresse del 49%, soprattutto nel settore.

Esperienza richiesta per professione
Tra i grandi gruppi professionali, per i dirigenti, le professioni con elevata specializzazione e i tecnici (280 entrate, -10% rispetto allo scorso anno) la richiesta di esperienza risulta determinante in quasi nove assunzioni su dieci, arrivando al 48% in relazione alla professione e al 39% al settore. Risulta invece inferiore la necessità di aver già svolto attività lavorativa per impiegati, professioni commerciali e nei servizi: per le 850 figure programmate dalle imprese lucchesi (-11% sul 2023) è prevista una richiesta di esperienza nel 72% dei casi (49% nel settore, 23% nella professione). Tra le professioni si segnalano valori elevati per gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (75%), ma soprattutto per gli operatori della cura estetica (86%) e le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (84%).

Le recenti difficoltà del comparto manifatturiero incidono sulla domanda di operai specializzati che si ferma a 610 ingressi (-22% sul 2023), con una richiesta di esperienza pregressa del 71%: nel 51% dei casi si tratta di esperienza nello stesso settore, mentre quella nella professione si ferma al 20%. Le quote maggiori di assunzioni sono previste per i conduttori di veicoli (110 entrate), con una esperienza richiesta che raggiunge il 72%, e per i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili, con 90 entrate e una richiesta di competenze già maturate nell’83% dei casi. Segue la filiera dell’edilizia con gli operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (90 entrate; 87% con esperienza) e gli operai specializzati nell’impiantistica (40 entrate; 90% con esperienza). Sono infine 290 (come lo scorso anno) le assunzioni di personale non qualificato, per il quale l’esperienza lavorativa si ferma al 27% e interessa una generica pratica nel settore. Le professioni più domandate sono quelle degli addetti allo spostamento e alla consegna merci (140 entrate; 21% con esperienza) e del personale nei servizi di pulizia (120 entrate; 34% esperienza richiesta).

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