Cuorgnè, l’affondo del Comune «Centro anziani, troppe ombre»

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CUORGNE’. Oggi, sabato 21, dalle 9 alle 18.30, in piazza Martiri della Libertà, si terrà una raccolta fondi promossa dal capogruppo della minoranza di “Cuorgnè c’è”, Davide Pieruccini. L’iniziativa mira a ripianare i debiti del sodalizio e consentire al Centro e ai suoi iscritti di continuare a restare a svolgere le loro attività a Villa Filanda, soprattutto in seguito al rifiuto delle sedi alternative proposte dall’amministrazione comunale.

Un comunicato al vetriolo

Nel frattempo, la sindaca Giovanna Cresto ha diffuso un lungo comunicato, dai toni in alcuni passaggi decisamente al vetriolo, rivolgendosi ai concittadini per esporre il suo punto di vista sulla vicenda. La sindaca offre una dettagliata cronistoria per rinfrescare la memoria di tutti.

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Si parte dal 1996, quando l’amministrazione Vacca Cavalot manifestò l’intenzione di acquisire l’ex Manifattura spa, un’operazione completata nell’aprile 1997. Il progetto prevedeva un istituto di formazione alberghiera, un hotel a cinque stelle, due piscine olimpioniche, un centro commerciale, la palazzina uffici e la nuova sede del Comune. La villa bifamiliare a due piani, invece, avrebbe dovuto ospitare il “Centro Incontro anziani”. E così fu: dopo la ristrutturazione, Villa Filanda divenne la sede del Centro. Il resto del progetto invece naufragò. Pochi i fondi pubblici e nessun finanziatore privato interessato a ridar vita a quello che fu il cuore pulsante di Cuorgné: la Manifattura coi suoi mille dipendenti.

Le idee di Pezzetto

Nel 2012, l’esecutivo guidato dal sindaco Beppe Pezzetto approvò un intervento di recupero e riqualificazione dell’area verde della Villa, con l’obiettivo di favorire l’aggregazione tra giovani e anziani. Il progetto, dal costo previsto di 30mila euro, comprendeva anche la realizzazione di un campo da tennis. Nel 2013, la giunta decise di concedere al Centro Incontro Anziani esclusivamente il primo piano della Villa, in comodato gratuito, fatta eccezione per le spese relative alle utenze. La stessa delibera stabiliva che il resto della Villa – il piano terra, la tendostruttura, il campo da tennis e l’area verde attrezzata – sarebbe stato concesso a terzi in cambio di un canone mensile. Nel 2014, questa porzione fu assegnata all’associazione Mastropietro per finalità sociali e aggregative, ma il campo da tennis non fu mai utilizzato ed è stato, col tempo, completamente divorato dalle erbacce.

I rapporti difficili

«Durante il periodo di convivenza nella Villa (dal 2014 al 2022), l’associazione Mastropietro segnalò ripetutamente difficoltà a collaborare con il Centro Anziani – spiegano dal Comune –. Altre realtà che tentarono di utilizzare l’immobile per attività rivolte a giovani e bambini evidenziarono problematiche simili. Nonostante ciò, l’associazione Mastropietro supportò il Centro Anziani, rinunciando a chiedere il rimborso per le utenze».

Nel 2018, scaduto il comodato gratuito, «l’amministrazione propose al Centro Anziani un contratto di locazione per il primo piano e la tendostruttura, con un canone annuo di 1.464 euro più le utenze da corrispondere alla Mastropietro, oltre a un altro contratto per il salone polivalente del complesso Salesiani (utilizzabile la domenica pomeriggio, da ottobre a maggio), al costo di 780 euro annui e 1.300 euro di rimborso forfettario per le utenze. Tuttavia, il progetto non ebbe successo e, dopo l’insediamento dell’attuale giunta, il contratto fu risolto di comune accordo. La Mastropietro saldò integralmente il debito, e da agosto 2022 il Centro Anziani rimase l’unico utilizzatore di Villa Filanda».

I bandi deserti

I bandi per l’affidamento della struttura andarono deserti. «Ad ottobre 2023 – spiegano dal Comune – cambiò il direttivo del Centro: il nuovo presidente Antonino Lupica, subentrato a Santo Zaccaria, si trovò a gestire un grave problema di liquidità. Il conto corrente, che nel 2019 ammontava a circa 3mila euro, si era ridotto a 250 euro. Era evidente che il Centro non aveva le risorse economiche per coprire le spese». Ad aprile 2024, scaduto il contratto per l’uso del primo piano, il Centro risultava moroso per oltre 3mila euro di utenze relative al 2023. «Abbiamo spiegato più volte – aggiungono dal Comune – che l’associazione Centro Anziani, pur cambiando presidente o direttivo, resta lo stesso soggetto giuridico: debiti e crediti permangono».

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Buoni e cattivi

«Dopo l’estinzione del debito Mastropietro, furono conteggiate anche le utenze del periodo agosto-dicembre 2022, pari a 1.585 euro, portando il debito complessivo a oltre 3.500 euro», ricorda la sindaca Cresto.

«Abbiamo fatto tutto il possibile per trovare una soluzione condivisa – rimarcano dalla sua Giunta – ma non è né eticamente né legalmente corretto utilizzare i soldi della comunità per ripianare i bilanci di una realtà su cui gravano pesanti ombre e un esposto in Procura. Eravamo pronti a erogare un contributo che non è mai stato riscosso. Perché? Perché non è mai stato presentato un bilancio. I soci del Centro sono diminuiti negli anni da 500 a 70, mentre le spese sono quadruplicate: Villa Filanda è occupata da morosi». Toccherà ora ai cittadini decidere se sostenere economicamente il Centro. Il Comune, per parte sua, non lo farà. (Ha collaborato Chiara Cortese)



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