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MISINTO – Misinto comune riciclone. Si è da poco conclusa, negli spazi della Social Innovation Academy a Mind Milano, l’ottava edizione di Ecoforum Economia Circolare di Legambiente Lombardia, l’evento che ogni anno fa il punto con le imprese delle filiere del riciclo, le aziende di gestione dei rifiuti e le amministrazioni comunali sull’economia circolare in Lombardia.
Ecoforum è anche l’occasione nella quale Legambiente Lombardia pubblica e commenta il dossier comuni ricicloni-rifiuti free che premia i comuni che vogliono raccogliere una sfida ogni anno più severa, in questo caso coloro i quali siano scesi al di sotto dei 75 Kg/ab/anno di residuo secco non riciclabile.
Dando uno sguardo ai dati forniti dal sistema Orso di Arpa Lombardia e rielaborati da Legambiente, nel 2023 la produzione complessiva dei rifiuti urbani in Lombardia e stata di 4.714.739 tonnellate, con un aumento del 2,1% rispetto al 2022. Ad eccezione infatti della provincia di Lodi, dove c’è stata una riduzione del 2.4%, tutte le altre province hanno registrato un aumento della produzione pro capite rispetto all’anno precedente, tra le quali spiccano Brescia (3,5%), Cremona (2,9%) e Mantova (2,6%). A questo aumento dei rifiuti come dato assoluto, corrisponde però anche una maggiore separazione delle varie frazioni. Infatti la raccolta differenziata in Regione si assesta al 73,8%, in aumento rispetto al 73,2% del 2022. Dei millecinquecento quattro comuni lombardi,
oltre novecento hanno raggiunto una capacità di differenziazione superiore alla percentuale regionale e quasi seicento hanno gia centrato l’obiettivo del Prgr, Piano Regionale Gestione dei Rifiuti, che indica al 2027 una Rd all’80%. Per contro, in regione oltre trecento comuni non raggiungono nemmeno l’obiettivo europeo del 65% previsto al 2020, spesso disattendendo la raccolta della frazione organica e quella dei tessili prevista a partire dal 2022 per tutti i comuni.
“I dati della trentunesima edizione nazionale di comuni ricicloni hanno confermato la Lombardia al secondo posto in Italia per l’incremento dei comuni rifiuti-free, con un importante +27%,” commenta Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, che
ha concluso i lavori di Ecoforum Lombardia. “Non va però abbassata la guardia, per questo occorre tenere salde in ogni ambito le quattro R dell’economia circolare, Riduzione, Riutilizzo, Riciclo e Recupero, implementando i sistemi di raccolta che agevolino le attività di riciclo e sviluppando su tutto il territorio le filiere strategiche, dal tessile alla frazione organica, dai rifiuti speciali ai Raee.”
L’edizione 2024 di comuni Ricicloni-Rifiuti Free ha visto ben quattrocento quattro amministrazioni premiate da Legambiente. Tra questi spiccano i cinquantatré comuni della provincia di Mantova, l’82,8% del totale; i settantasei della provincia di Varese, il 55,9%; i
trenta della Monza-Brianza, il 54,5%; i quarantatré della Città Metropolitana di Milano, 32,3%; e i novanta comuni bergamaschi, il 37%, che guidano la classifica di comuni più virtuosi della Lombardia. Da rilevare la difficoltà delle province di Pavia con soli tre comuni su centottanta sei e Sondrio con un solo comune su settantasette in classifica.
Dando uno sguardo alle città capoluogo, nessuna di loro entra in classifica, seppur Mantova con 79,8 Kg/ab/anno si avvia a grandi passi verso la soglia stabilita per essere Comune Rifiuti Free. Su molte citta , come Milano, Bergamo e Brescia, pesa anche, ma non solo, il flusso di turisti e di pendolari che ogni giorno vive la città da non residente.
“Nonostante nella gran parte dei comuni lombardi la differenziazione dei rifiuti sia una prassi consolidata e fruttuosa, e ancora troppo lento il miglioramento nei comuni sotto soglia europea e regionale. Con il conseguente spreco di frazioni che potrebbero essere avviate al riciclo ma che invece finiscono per alimentare gli inceneritori,” dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.
“In Lombardia il riciclo e il recupero di materia da raccolta differenziata non solo approda ad impianti adeguati ma in molti casi viene anche riutilizzato dall’industria manifatturiera per evitare l’acquisto di materia prima, come nel caso dell’alluminio. Ma misurare l’effettivo riciclo e un esercizio difficile per la mancanza di procedure e per la frammentazione del dato attinente ai comuni. Una situazione che deve trovare una sintesi anche per definire politiche e impiantistiche utili ad aumentare la capacità di trattamento delle frazioni”.
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