A CONTI FATTI – La stella cometa di Giorgetti: “Un’agenzia per la natalità”

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di Giovanni Vasso




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Giancarlo Giorgetti durante il dibattito dal titolo “Due anni di successi : dati che smentiscono i gufi”. Roma, 12 dicembre 2024. ANSA / Federico Perruolo

Giorgetti vuole un’agenzia per la natalità. L’immagine più potente del Natale non è quella dell’albero ma, ovviamente, è la grotta della Natività. Si celebra una nascita, anzi “la” nascita per eccellenza: quella di nostro Signore. Non è solo una questione di etimo né di radici semantiche: il Natale quest’anno capita nel bel mezzo dell’inverno…demografico. E il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti propone la costituzione di un’agenzia apposita per tentare di invertire il trend e di ripopolare le culle (oggi dolorosamente vuote) in questo Paese. Agli Stati generali della natalità della Lombardia, Giorgetti ha spiegato: “Ogni anno il tema della natalità diventerà sempre più serio e non si potrà nascondere sotto un tappeto, quindi penso che sia assolutamente necessario un forum, un’agenzia, che non sia semplicemente un suppellettile burocratico ma un luogo bipartisan e fuori dalle logiche di interesse delle fazioni, delle partigianerie, con un’azione di lungo respiro”. Ma non è tutto: “Un Paese vecchio non ha futuro, non è solo insostenibile con il welfare che abbiamo immaginato negli anni Sessanta, quando il Paese era giovane e cresceva. Arriverà un momento in cui questo dibattito diventerà un imperativo, cui la politica non si potrà sottrarre e a quel punto un soggetto terzo potrebbe venire veramente utile”.

Buste verdi, urne rosse?

È da settimane che se ne parla. Nei giorni scorsi, Ernesto Maria Ruffini, papabile “guida” del Partito democratico che qualcuno dà come possibile federatore delle opposizioni alla ricerca di un Ulivo 4.0, s’è dimesso dalla guida dell’Agenzia delle Entrate. Ex Equitalia, Ruffini ha detto che “non scenderà in politica” (per ora…) ma che rivendica il diritto di poter dire la sua. Come quando bacchetta i toni che, a suo modo, sono stati eccessivi nel commentare il lavoro suo e della sua agenzia da parte del centrodestra che, nel corso degli anni, ha tuonato più e più volte contro gli esattori del Fisco. La strada è tracciata: dalle buste verdi alle urne rosse?

Vola colomba

Lagarde cambia passo. Almeno (o forse solo) nella comunicazione. La Bce sconta il costo del denaro di un ulteriore 0,25. Per le famiglie che pagano il mutuo si tratta di un risparmio stimabile, stando ai conti Codacons, tra i dieci e i 30 euro al mese. Le notizie però sono due: la prima, il nuovo corso espansivo è obbligato perché l’Ue arranca e tra un po’ i dazi Usa potrebbero mettere la lapide sulle speranze europee. La seconda, i falchi sono sconfitti ma non sono morti. Altrimenti i tassi sarebbero scesi ancora un po’.


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