Merano Wine Festival. I Vignaioli di Riparbella

Per la 33esima edizione di Merano Wine Festival 6.500 presenze totali e più di 600 espositori presenti tra Wine, Food – Spirits – Beer. In questo prestigioso contesto con piacere voglio sottolineare la stupenda Masterclass dei Vignaioli di Riparbella. Voglio anche cogliere l’occasione per ringraziare di cure tutti i produttori presenti all’evento per l’enorme impegno che ogni giorno mettono in queste occasioni (e non solo) nello spiegare persona dopo persona il loro prodotto, cercare di condensare in poche parole, dietro a un banchetto, l’enorme impegno che ogni giorno richiede la natura.

Nella giornata di domenica 10 novembre ho avuto l’onore di partecipare come invitata alla masterclass dei Vignaioli di Riparbella “DNA Etrusco dei vini della maremma settentrionale” condotta sapientemente, e con il grande carisma che lo contraddistingue, da Andrea Radic.

Ad aprire la degustazione Flavio Nuti, presidente dell’Associazione e amministratore del Podere La Regola, a Riparbella, è stato il primo a far conoscere questo territorio con la sua cantina a partire dai primi anni Novanta. Il suo esempio è stato poi seguito da molti altri produttori. Non è famosa come Montalcino, come il Chianti Classico o come la vicina Bolgheri, per adesso, ma la zona vinicola di Riparbella nel corso degli ultimi 25-30 anni ha attratto gli investimenti di molti, raggiungendo i più alti livelli di eccellenza.

«I vignaioli delle Colline di Riparbella hanno sentito la necessità di dare vita a una associazione. Spiega il presidente Flavio Nuti – Le eccellenze vinicole affermate nel territorio sono degli ambasciatori della nostra storia ed efficienza. Riparbella è strettamente legata a quella che è l’attività commerciale e turistica di Cecina e della costa. Per noi è stata un’occasione per conoscersi, condividere progetti e ambizioni. Ci piacerebbe pianificare negli anni attività mirate per far conoscere la qualità delle attività turistico ricettive e di ristorazione unite anche a quelle dei produttori di vino riparbellini, molti dei quali hanno riconoscimenti anche internazionali. Sono convinto – conclude– che possa essere un connubio vincente».

I vini in degustazione:

Colline Albelle – Inbianco 2021 Toscana Bianco IGT

Vermentino che affina prevalentemente in acciaio e solo un 10% in barrique. Naso invitante di mela fresca e pesca bianca. Ottima sapidità, propria dei terreni della costa, a cui si aggiungono leggere note vanigliate che arricchiscono prosegue in un ottimo allungo finale con intriganti note di idrocarburo.

Pakravan Papi – Ribellante 2023 Toscana Bianco IGT

Blend di Riesling 60% per il restante: Malvasia Toscana, Malvasia di Candia e Chardonnay. Naso esplosivo, dato dalla gioventù con note ben definite di pesca, banana e camomilla. Anche qui si raggiunge un’ottima sapidità e ottimo centro bocca.

Podere La Regola – La Regola Bianco 2021 Costa Toscana IGT

Blend di Chardonnay e Sauvignon Blanc, prima annata in commercio ma già le sperimentazioni erano iniziate nei primi anni 2000, dei quali ho avuto il pregio di assaggiarne alcuni esempi. Anche qui si intravedono quelle ricche e intriganti note di idrocarburo che negli anni divengono ancora più accattivanti. Limone, pesche bianche al naso e mandorla. Corpo medio con una spinta acida che si allunga in un finale di mandorla, frutta matura e idrocarburo.

La Cava – Soleterra 2023 Toscana Bianco IGT

Azienda giovanissima ma promettente. Propone il suo Sangiovese in purezza coltivato con metodi biodinamici, sorso pieno, si alternano note verdi e ossidative. Minerale, con un buon centro bocca e tannini ben distribuiti.

Duemani – Duemani 2020 Costa Toscana Rosso IGP

Questo Cabernet Franc in purezza mi ha sempre conquistato. Note succose di mora, spezie e erbe medicinali. Il corpo è avvolgente dove ai succosi frutti rossi susseguono note di cuoio e ematiche. Sostengono la beva tannini setosi che si uniscono ad una fresca acidità per terminare in un finale molto persistente.

Tenuta Prima Pietra – Prima Pietra 2020 Toscana Rosso IGT

I 200 ettari di proprietà di Massimo Ferragamo si trovano nella parte più alta di Riparbella a circa 500 metri sul livello del mare. In questo blend 50% merlot 35% Cabernet Sauvignon 15% Cabernet Franc, si riversano proprio quei profumi di macchia toscana, bosco e salmastro, i tannini sono ancora ben presenti ma perfettamente centrati sulla lingua, si sentono le note balsamiche, di caffè e arancia rossa.

Azienda Agricola Urlari – L’Urlo 2020 Toscana Rosso IGT

Merlot in purezza che rispecchia una piacevole evoluzione dove le note dolci di frutta e miele di castagno si uniscono ai terziari di cuoio e pepe nero. In bocca il sorso si arricchisce ulteriormente con note di cioccolata e spezie dolci. Un vino giocato sull’eleganza, vibrante e con un ottima qualità prezzo.

Caiarossa – Caiarossa 2020

40 ettari di vigneti sono coltivati a regime biodinamico, una azienda giovane e all’avanguardia. Il top di gamma della loro produzione si esprime con un accurato blend di: 28% Cabernet Franc 23% Syrah 18% Cabernet Sauvignon 13% Merlot 13% Sangiovese 4% Petit Verdot 1% Grenache. Denso e concentrato, note di ribes nero, mora e prugna. In bocca si aggiungono anche note ferrose, i tannini sono decisi e l’acidità vibrante.

Dopo questo incantevole viaggio toscano, proseguo nel vivo del Festival e alla fine della giornata è stato immancabile un aperitivo nella Gourmet Arena allo stand Flamigni, azienda storica di alta pasticceria leader nella produzione di panettoni e torroni.

Ha fatto innamorare il pubblico con i deliziosi pasticcini salati della linea Aperitivo Italiano, 12 gusti che ripercorrono i gusti più iconici della nostra penisola da provare in abbinamento con un vino. Infine il prodotto innovativo di quest’anno: il panettone Demisel, salato perchè prodotto con il burro francese di Normandia Isigny AOP, qui le vacche producono naturalmente latte con una spiccata sapidità.

Alice Romiti