Soldi in cambio di certificati di invalidità per patologie e malattie inesistenti. Quattro medici e il titolare di un centro di servizi di Albano Laziale (Roma), sono finiti agli arresti domiciliari. Avrebbero chiesto fino a 200 euro per rilasciare gli attestati. Venticinque gli indagati tra le persone che si sono rivolte a loro per ottenere i documenti per truffare l’Inps. I professionisti coinvolti sono specialisti in varie branche che lavorano in strutture ospedaliere della capitale e della provincia.
A eseguire le cinque misure cautelari, emesse dal giudici per le indagini preliminari di Velletri su richiesta della Procura, sono stati i carabinieri del Nas. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica in atto pubblico. A quanto ricostruito dagli inquirenti, i cinque si sarebbero fatti pagare in contanti tra i 150 e i 200 euro a certificato da persone che si affidavano a loro per la gestione delle proprie domande per il riconoscimento di invalidità, per l’indennità di accompagno o l’assegno di invalidità (che vengono riconosciute ed erogate dall’INPS) senza però avere effettive patologie e a volte senza le visite richieste.
Il punto di incontro tra pazienti e professionisti era proprio il centro servizi alle porte di Roma e il titolare si sarebbe adoperato per far ottenere alle persone il massimo risultato economico nel riconoscimento dell’invalidità attraverso gli specialisti che, con certificati su carta intestata delle strutture pubbliche e a volte senza neanche la visita, attestavano patologie inesistenti. Dal monitoraggio della struttura, attraverso telecamere, gli investigatori hanno ricostruito il modus operandi del gruppo e accertato solo quest’anno venticinque casi. Il centro servizi è stato momentaneamente chiuso. Le indagini dei carabinieri del Nas, coordinati dalla Procura, vanno avanti per individuare responsabilità di altre persone coinvolte.
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