Musk e l’attacco al cancelliere tedesco Scholz: cosa ha detto

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Elon Musk senza pietà. Il miliardario americano consigliere di Donald Trump, dopo l’attacco a Magdeburgo, ha scritto su X: “Scholz dovrebbe dimettersi immediatamente. Incompetente idiota”.

L’appoggio all’estrema destra dell’AfD

Musk, primo e solo ad aver raggiunto la quota di 400 miliardi di patrimonio già in mattinata aveva puntato il suo cannone social sulla Germania esprimendo un sostegno deciso per AfD, Alternative fur Deutschland, il partito di estrema destra che negli ultimi anni ha macinato consensi attaccando prima l’euro e l’Europa e oggi i migranti e le politiche di inclusione tedesche. Un movimento che, per le posizioni neonaziste di alcuni suoi esponenti, al Parlamento europeo è stato prima espulso da Id, il gruppo di Marine Le Pen e Matteo Salvini, e poi tenuto fuori dal gruppo dei Patrioti guidato da Viktor Orban.

Solo l’AfD può salvare la Germania”, ha scritto Musk su X, creando il solito sisma politico. Ha poi rilanciato un post di Naomi Seibt, soprannominata “l’anti-Greta” per le sue posizioni negazioniste sul cambiamento climatico. Seibt ha lodato Musk, affermando che il probabile cancelliere Friedrich Merz (Cdu) non avrebbe il coraggio di confrontarsi con l’AfD o di adottare un approccio libertario simile a quello promosso dal magnate. Alice Weidel, candidata cancelliera dell’AfD, ha ovviamente apprezzato la mossa, definendo Musk “assolutamente nel giusto”.

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Le sue dichiarazioni arrivano in un momento critico, con le elezioni tedesche previste per il 23 febbraio e un panorama politico che tende all’instabilità, ma seguono quelle del 2023, quando aveva chiesto la fine del governo “semaforo” (SPD, Verdi e FDP) criticando il finanziamento di operazioni di soccorso nel Mediterraneo, considerato contrario alla volontà popolare. Aveva poi definito Olaf Scholz un “folle” e attaccato Angela Merkel. La sua ostilità verso la burocrazia tedesca, che Musk considera esasperante, è anche legata agli impianti Tesla che ha costruito nel Paese.

Musk e la politica estera

Ma questa non è la prima volta che Musk mette il naso negli affari interni di altri Paesi. Senza menzionare il rapporto con la Cina, la disputa giudiziaria in Brasile o il suo ruolo nella guerra in Ucraina, si può fare una breve lista delle incursioni europee.

Partendo dall’Italia: Musk ha ormai un rapporto diretto e affettuoso con Giorgia Meloni. Si è schierato con Matteo Salvini, a processo per il caso Open Arms, e contro i magistrati italiani che secondo lui ostacolano le politiche migratorie italiane, come l’accordo con l’Albania per la gestione dei richiedenti asilo. Un intervento che ha portato il Presidente Sergio Mattarella a ricordare pubblicamente che l’Italia è un grande paese democratico e sovrano che sa badare a sé stesso.

Regno Unito

Nel Regno Unito, Musk ha creato non pochi problemi quest’estate, a poche settimane dall’elezione di Keir Starmer, quando attraverso X ha contribuito a diffondere retoriche incendiarie, parlando di una “guerra civile inevitabile” dopo un tragico attacco a Southport. In quell’occasione persero la vita dei bambini per mano di un minorenne che nelle prime ore era stato descritto come un richiedente asilo entrato illegalmente nel paese. Non era vero ma le rivolte che sono seguite sono durate settimane e hanno messo a dura prova il governo e la società inglese. Musk ha poi definito quello di Starmer “uno stato di polizia tirannico” e lo ha accusato di gestire una “polizia a due velocità” contro i manifestanti di destra rispetto a quelli di sinistra.

Nelle ultime settimane Musk ha rivolto la sua attenzione al partito populista di Nigel Farage, Reform UK, e si è parlato di una possibile donazione da 100 milioni di dollari, scatenando polemiche sull’ingerenza esterna del miliardario e sulla trasparenza dei finanziamenti politici.

Francia

La posizione di Musk sulla Francia è complessa. Da un lato, ha criticato il Paese per l’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, definendo la mossa una violazione della libertà di espressione. Ha suggerito di non viaggiare più nei Paesi che non rispettano i diritti costituzionali visto che si rischia l’arresto anche solo facendo scalo con l’aereo.

Dall’altro lato, ha più volte lodato il presidente Macron, definendo le sue riforme pensionistiche “necessarie” per affrontare l’aumento dell’aspettativa di vita. Inoltre, il ministro francese della Funzione pubblica e della semplificazione, Guillaume Kasbarian, si è pubblicamente congratulato con lui per il suo ruolo nell’amministrazione Trump, considerandolo un collega e lodandone l’impegno nel “tagliare la burocrazia”.

Spagna

Le interazioni con i paesi europei non sono sempre state controverse. C’è stata una fase in cui Musk, pur effervescente e fuori dagli schemi, si concentrava soprattutto sulle sue attività e innovazioni, come quando suggeriva alla Spagna di costruire un gigantesco parco fotovoltaico solare invece di spendere miliardi nella creazione di industrie di semiconduttori. All’epoca il primo ministro Sanchez lo aveva invitato a investire nel Paese.

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Unione europea

Ultime ma non meno dirompenti le interazioni con l’Unione europea: dopo la conferma del bis di Ursula von der Leyen, ha commentato così: “la commissione europea non è democratica. Il parlamento dovrebbe votare direttamente sulle questioni e non cedere la propria autorità alla commissione”. Ci furono poi gli scontri con gli ex commissari Thierry Breton, al quale ha riservato un meme di Tropic Thunder in cui Tom Cruise minaccia con una serie di parolacce il suo interlocutore; e Vera Jourova, definita “l’epitome del male banale e burocratico” in risposta all’accusa di essere un “promotore del male”.



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