L’aula della Camera ha votato la fiducia alla manovra con 211 sì e 117 no. In serata arriverà il via libera definitivo da parte di Montecitorio alla Legge di Bilancio 2025. Poi dopo Natale il passaggio al Senato (che partirà lunedì 23 in commissione) l’entrata in vigore dei vari provvedimenti. Il testo introduce una serie di misure volte a rafforzare il sistema scolastico.
Ecco una scheda di riepilogo con tutti i dettagli.
Le novità della Manovra 2025
Un focus particolare è rivolto agli aumenti stipendiali per personale scolastico, con un incremento del 6% per il contratto collettivo 2022/2024 e lo stanziamento di risorse per la successiva tornata contrattuale (2025/2027), garantendo un aumento stipendiale a regime del 5,4%, superiore all’inflazione programmata. Inoltre, il “taglio” del cuneo fiscale fino a 40 mila euro lordi si tradurrà in un ulteriore aumento stipendiale per il personale scolastico, pari al 6/7%. Per il rinnovo dei contratti pubblici, nel dettaglio, la Legge di Bilancio stanzia 1.775 milioni di euro nel 2025, 3.550 milioni nel 2026 e 5.550 milioni nel 2027.
2 milioni di euro, invece, per il “Programma studente-atleta”, realizzato dalle istituzioni scolastiche al fine di permettere agli studenti-atleti, individuati sulla base dei requisiti stabiliti dal Ministero dell’istruzione e del merito in accordo con il Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), il Comitato italiano paralimpico (CIP) e Sport e salute Spa, ed iscritti alle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione, di conciliare l’impegno agonistico con quello scolastico.
Importanti novità riguardano anche il sostegno agli studenti con disabilità, con un incremento di 256 cattedre per i docenti di sostegno (si arriva a 1.866 unità di personale in più) e l’avvio di un piano di stabilizzazione a partire dall’anno scolastico 2025/26. Rinviato al 2025-2026 il taglio di 2.100 posti di personale ATA.
Spazio, inoltre, per un fondo di 10 milioni di euro è destinato al sostegno psicologico nelle scuole, a supporto di studenti e studentesse in difficoltà. Durante l’esame dei provvedimenti, via libera anche agli stanziamenti per combattere la povertà alimentare (oltre 1 milione di euro) e per l’insegnamento dell’educazione sessuale a scuola (più di 500mila euro). Previsti anche 30 milioni di euro da destinare alle famiglie a basso reddito di giovani under 14. Per la gestione delle gite scolastiche, poi, incremento di 101 unità di personale per il disbrigo delle pratiche.
Dalla valorizzazione del personale al sostegno psicologico: le principali novità
La Legge di Bilancio prevede un incremento del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa di 93,4 milioni di euro a regime e uno stanziamento di 100 milioni di euro per l’attività dei docenti tutor e orientatori. 75 milioni di euro a partire dall’anno scolastico 2025/2026 per la stabilizzazione dei docenti di sostegno. Inoltre, 111 milioni di euro sono destinati a migliorare il funzionamento delle istituzioni scolastiche nel 2025/2026.
L’articolo 85 della Legge di Bilancio estende strutturalmente la Carta del docente ai docenti con contratto di supplenza annuale su posto vacante e disponibile. L’importo della Carta, non più fissato a 500 euro, sarà determinato annualmente con decreto ministeriale, fino a un massimo di 500 euro. Per finanziare questa estensione, l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 1, comma 123, della legge n. 107 del 2015 è incrementata di 60 milioni di euro annui a decorrere dal 2025. Inoltre, per garantire una maggiore trasparenza e controllo sull’utilizzo delle risorse, il Ministero trasmetterà annualmente al Ministero dell’Economia e delle Finanze una relazione sul monitoraggio dell’utilizzo della Carta del docente.
Ulteriori misure includono l’aumento di 15 milioni di euro per la creazione dei campus della filiera tecnologico-professionale e l’innalzamento delle detrazioni per le spese sostenute per frequentare una scuola privata o paritaria da 800 euro a 1000 euro l’anno. Sempre per le paritarie, un contributo di 50 milioni di euro per il 2025 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2026.
Altre misure di interesse generale
Pensioni
Chi è nel sistema contributivo potrà cumulare la previdenza obbligatoria e quella complementare per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo, riuscendo ad anticipare la pensione a 64 anni. Nulla di fatto invece per l’apertura di un nuovo semestre di silenzio-assenso per la scelta da parte del lavoratore di spostare il trattamento di fine rapporto dall’azienda alla previdenza complementare.
Turnover PA
Nel 2025 scatta il blocco parziale del turnover per la pubblica amministrazione: sono esclusi enti locali, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco e ricercatori universitari.
Sport e disabilità
Un altro fondo da 1,5 milioni, è invece rivolto alle persone con disabilità, sotto forma di contributi a sostegno di enti, organismi e associazioni che promuovono i diritti delle persone con disabilità e la loro inclusione sociale. Ulteriormente incrementato – con 2,4 milioni nel 2024, 4,4 nel 2026 e 3,2 nel 2027 – il Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano, in aggiunta all’aumento di 15 milioni già disposto per ogni anno dal 2025 al 2027. Sempre sul fronte sport, in arrivo un aumento di 3 milioni per il triennio per ausili e protesi che consentano l’attività sportiva alle persone con disabilità. Un altro emendamento approvato, infine, stanzia 1 milione di euro l’anno per i prossimi tre anni per il Fondo sanitario nazionale per l’inclusione delle persone con disabilità.
Famiglia
Famiglie e nuovi nati al centro dell’attenzione: confermate e potenziate le misure sui congedi parentali per il 2025. Arriva la “Carta per i nuovi nati” con un bonus di 1.000 euro per i genitori con Isee entro i 40.000 euro e il rafforzamento del bonus asili nido. Rifinanziata anche la carta “Dedicata a te”. Le detrazioni fiscali saranno modulate in base al numero dei familiari a carico.
Ministeri
Modifiche ai compensi di ministri e parlamentari: vietati gli incarichi retribuiti da Paesi extra-UE per ministri, presidenti di Regione e Province, parlamentari italiani ed europei. I ministri non potranno, a differenza dei parlamentari, ottenere deroghe a questo divieto. Bloccato, inoltre, l’adeguamento degli stipendi dei ministri non eletti a quelli dei colleghi parlamentari, con la previsione del solo rimborso delle spese di trasferta.
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