Pensioni, il Fondo ‘Fon.Te.’ chiude il 2024 con oltre 6 miliardi di patrimonio

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La Relazione annuale 2024 del Fondo Fon.Te., illustrata al Senato, esamina il bilancio dell’anno 2024 e le proposte per valorizzare il ruolo della previdenza complementare nel contesto socioeconomico italiano

Pubblicato:19-12-2024 15:44

Ultimo aggiornamento:19-12-2024 15:44


ROMA – Il Fondo pensionistico Fon.Te. continua la sua crescita e chiude un 2024 molto positivo: sono 45mila le aziende associate e aumentano anche gli iscritti, oltre 290mila (+7%), con 19mila nuove adesioni al netto delle uscite. Il patrimonio gestito supera i 6 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2023 del 13%, dovuto anche dalla maggior contribuzione in entrata, che nel 2024 ha superato i 700 milioni di euro. Fondo Fon.Te. ha investito su innovazione tecnologica, ricerca medicale, transizione ecologica e agrifood-tech, allocando 30 milioni di euro in Venture Capital italiano e deliberato 130 milioni di euro per la gestione di Fondi di Investimento Alternativi internazionali. Ammonta a 270 milioni di euro, invece, il capitale erogato nel 2024 in favore di oltre 22mila aderenti.

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È quanto è emerso dalla Relazione annuale 2024 del Fondo Fon.Te., illustrata al Senato, che esamina il bilancio dell’anno 2024 e le proposte per valorizzare il ruolo della previdenza complementare nel contesto socioeconomico italiano. All’evento hanno preso parte, tra gli altri, Maurizio Grifoni, Presidente Fondo Fon.Te., Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, Annamaria Furlan, Vicepresidente della Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale del Senato della Repubblica, Anna Maria Selvaggio, Direttore generale Fondo Fon.Te., Michele Carpinetti, Vicepresidente Fondo Fon.Te.

Fondo Fon.Te., nato nel 1996 per la gestione della previdenza complementare del terziario, è ente no profit e dall’1 aprile 2022 ha allargato il proprio ambito di attività ai liberi professionisti e ai lavoratori autonomi. Degli iscritti al Fondo Fon.Te. quasi il 50% è costituito da donne, un dato in netta controtendenza rispetto ad altri settori economici. I lavoratori con età compresa tra i 20 e i 34 anni rappresentano, invece, solo il 25% della popolazione iscritta. La fascia di età compresa tra i cinquantacinquenni e gli over 65 raggiunge il 19% della platea degli aderenti. Nel 2024 sono state gestite 30mila richieste di contatto telefonico e oltre 45mila pervenute via mail, mentre sono stati svolti oltre 60 incontri formativi/informativi con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sui vantaggi del sistema di secondo pilastro. Il Fondo ha poi sviluppato e concluso un progetto di collocazione di sportelli della previdenza complementare. Sul fronte della gestione finanziaria, per il comparto Conservativo, con 1,8 miliardi di euro di capitalizzazione, si è registrato un rendimento del +4,8% a dodici mesi. Ottime performance anche per i comparti Sviluppo (+9,3%), Crescita (+10,6%) e Dinamico (+14,1%). Un importante driver strategico della gestione finanziaria di Fon.Te. resta anche nel 2024 la crescente allocazione in investimenti illiquidi.

Da un’indagine promossa da Fon.Te. su come la previdenza complementare sia percepita dai lavoratori del settore terziario, è emerso che l’88,2% delle persone intervistate esprime forte preoccupazione sulla vita da lavoratore in pensione, nonostante solamente 1 su 3 si sia informata. Molti degli intervistati già aderenti, tuttavia, si dichiarano iscritti a un fondo pensione negoziale poiché questo infonde maggiore tranquillità, considerato che è stato istituito attraverso accordi collettivi tra datori di lavoro e organizzazioni sindacali.
Dal 2025 sarà introdotto un meccanismo di life cycle, per ampliare l’offerta di investimento per gli iscritti e garantire la scelta automatica della linea di investimento in relazione alla fase del ciclo di vita e alla distanza dal momento del pensionamento. Verrà rafforzata l’infrastruttura tecnologica e amministrativa con l’implementazione della Generative AI, mantenendo alta l’attenzione ai rischi sulla sicurezza IT. È previsto, inoltre, l’avviamento del processo di adesione paperless, e Fon.Te. sarà il primo Fondo negoziale in Italia a offrire una soluzione di adesione senza scambi di documentazione cartacea, con l’utilizzo di firma elettronica digitale one shot a costo zero per l’aderente.

‘In questa Manovra finanziaria- ha dichiarato Durigon– è stato messo al centro il tema della previdenza complementare, uno strumento necessario per dare una visione pensionistica adeguata al futuro dei giovani, e non solo. È fondamentale, infatti, tenere conto del fatto che dal ’96 il sistema contributivo è prevalente e avremo pensioni più povere. In tal senso, abbiamo inserito in Legge di Bilancio una norma in forza della quale la previdenza integrativa potrà contribuire alla flessibilità in uscita attraverso un cumulo con il primo pilastro. Non accettiamo lezioni dalla professoressa Fornero, che con un pianto ci ha tolto sette anni di pensioni. Dare la possibilità di un’uscita anticipata ai lavoratori rappresenta un cambio culturale significativo, con il fine di dare un maggiore sostegno ai giovani. Un secondo intervento che avremmo voluto inserire riguarda il meccanismo del silenzio assenso. Non siamo riusciti a inserirlo per motivi legati alle coperture economiche, ma ci lavoreremo ancora di più, stiamo andando nella giusta direzione’.

Per il presidente Grifoni, ‘la presentazione al Senato della terza Relazione annuale di Fondo Fon.Te., uno dei più grandi Fondi negoziali italiani, è l’occasione per illustrare i risultati di un 2024 per noi molto positivo e per provare a far comprendere più in profondità il ruolo della previdenza complementare. Ciò che appare inevitabile è l’avvio di una seria riforma del sistema previdenziale di secondo pilastro, che migliori le agevolazioni di natura fiscale per renderla più accessibile a tutti, in particolare ai giovani lavoratori. Per il futuro, Fondo Fon.Te ha tanti progetti che vedranno la piena concretizzazione a partire dal 2025 su un orizzonte di medio lungo termine. Il nostro impegno resta immutato e con spirito innovativo continueremo ad assicurare il necessario contributo nella costruzione di un sistema previdenziale sempre più vicino alle persone e utile al futuro del Paese’.

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Anna Selvaggio, Direttore Generale di Fondo Fon.Te., ha affermato: ‘Il 2024 è stato un anno estremamente positivo per il Fondo pensione Fon.Te.. Lo strumento della previdenza complementare comincia a diffondersi tra i nostri settori, c’è una maggiore consapevolezza, non solo da parte dei lavoratori ma anche delle aziende che, dopo la pandemia, hanno scoperto e valutato meglio i vantaggi derivanti dall’adesione alla previdenza complementare. È ovvio che il Fondo pensione Fon.Te. ha ancora una strada molto lunga da fare, ma siamo molto contenti e soddisfatti, anche perché come emerge da un’indagine che abbiamo promosso, emerge una grande fiducia nel Fondo e nel modo in cui vengono gestite le risorse che ci vengono affidate’.

Per Rizzetto ‘la Relazione Annuale di Fondo Fon.Te. presenta numeri particolarmente positivi nonostante le crisi economiche recenti. Le sfide del sistema previdenziale italiano sono numerose. È fondamentale, pertanto, prevedere adeguate tutele per i casi di carriere discontinue, tenendo conto delle complesse dinamiche salariali, per cui occorre costruire un sistema pensionistico in grado di dare risposte. L’aumento dell’età pensionabile con l’incremento dell’aspettativa di vita rende necessario introdurre meccanismi di flessibilità in entrata e in uscita dal mercato del lavoro. Ribadisco la mia intenzione di riproporre la norma relativa all’introduzione del meccanismo del silenzio assenso, un passo importante in questa direzione. Altri aspetti centrali riguardano l’educazione finanziaria dei giovani, le agevolazioni fiscali e le deducibilità al fine di rendere più accattivante la sottoscrizione di una pensione integrativa’.

Secondo Annamaria Furlan, Vicepresidente della Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale del Senato della Repubblica, ‘sono molte le donne lavoratrici iscritte al Fondo Fon.Te. e c’è un impegno concreto nell’economia reale. Credo che sia un risultato positivo, che può dare prospettive a tanti lavoratori e tante lavoratrici. Bisogna informare e coinvolgere i giovani, che un domani, anche attraverso l’adesione alla previdenza integrativa, saranno pensionati con un reddito dignitoso. Occorre capire cosa serve affinché l’adesione alla previdenza complementare sia sempre più estesa. In tal senso, è opportuno prevedere un fisco premiante per i Fondi che investono in economia reale e, al contempo, intervenire per contrastare il fenomeno dei salari bassi’.

Donatella Prampolini, Vicepresidente Confcommercio-Imprese per l’Italia, ha affermato: ‘Quest’anno, all’interno del dibattito politico sulla Manovra finanziaria, si sta finalmente affrontando il tema della previdenza complementare, un passo importante. Tuttavia, persiste la tendenza a trascurare il momento in cui saranno necessari i requisiti per accedere alla pensione. In questo contesto, il ruolo della contrattazione diventa fondamentale. È quindi indispensabile intensificare il lavoro a livello territoriale per dare il giusto rilievo a una questione cruciale’.

Francesca Mandato, Responsabile nazionale Filcams CGIL, ha evidenziato che ‘nonostante i dati estremamente positivi emersi dalla Relazione e gli evidenti vantaggi della previdenza complementare, persistono criticità che richiedono interventi mirati, come la questione delle carriere discontinue e del lavoro povero, problematiche che colpiscono soprattutto le donne. Per rafforzare un sistema pensionistico integrativo è fondamentale rendere più stabile e solido il mercato del lavoro. Sul piano finanziario e degli investimenti è inoltre necessario distinguere tra profit e no profit, garantendo così rendimenti sicuri e una gestione responsabile’.

Per Mirco Ceotto, Fisascat Cisl Nazionale, ‘una delle sfide principali è spostare l’attenzione sull’informazione, trasformandola in un tema sociale. È cruciale agire sulla contrattazione di secondo livello. Serve avviare un confronto tra Governo e parti sociali per affrontare questioni come il TFR, gli aumenti contrattuali, le quote da destinare alla previdenza complementare e le agevolazioni fiscali’.
Infine, Gabriele Fiorino, Segretario nazionale UILTuCS, ha sottolineato che ‘nel settore del Terziario le persone che avrebbero più bisogno della previdenza complementare sono proprio i giovani e le donne. Gli strumenti di intervento per incentivare le adesioni sono diversi. Occorre promuovere una maggiore informazione, rafforzare la contrattazione e prevedere misure a sostegno della previdenza complementare’.

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