Apofruit, + 15% per le liquidazioni estive 2024

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La cooperativa Apofruit traccia un bilancio positivo per la liquidazione estiva 2024, con un incremento significativo dei conferimenti e del liquidato ai soci. Prosegue l’impegno per la qualità e la sostenibilità, in vista delle celebrazioni per il 65° anniversario della fondazione.

Un’annata estiva da record

Va in archivio una liquidazione estiva 2024 decisamente positiva per Apofruit, storica cooperativa di produttori ortofrutticoli con 2.700 soci in tutta Italia, che nel 2025 celebrerà i 65 anni della sua fondazione.  

A confermare i numeri molto soddisfacenti per le performance di drupacee (ciliegie, albicocche, pesche, nettarine e susine), pere, patate, cipolle e ortaggi di stagione sono Mirco Zanotti, Ernesto Fornari e Mirco Zanelli, rispettivamente presidente, direttore generale e direttore commerciale di Apofruit.  

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Produzioni di qualità e focus sul biologico

“I conferimenti della campagna estiva 2024 – spiega Zanelli – sono stati pari a 333.000 quintali, un 16% in più rispetto al 2023, quando i quantitativi conferiti si sono fermati a 287.000 quintali. La liquidazione che stiamo erogando in questi giorni a tutti i produttori interessati è complessivamente di 25 milioni di euro, rispetto ai 21,7 milioni dello scorso anno”.

Interviene Zanotti rilevando: “Gli elementi da sottolineare sono il significativo incremento dei volumi conferiti e la contemporanea crescita del liquidato ai soci. Fattori che hanno come risultato valori di liquidazione delle produzioni estive molto interessanti anche per questa campagna”. 

Fornari poi specifica: “La produzione estiva riguarda per la maggior parte, a seconda delle referenze, gli areali dell’Emilia-Romagna, del Veneto, della Puglia, della Basilicata e del Lazio. I conferimenti 2024 hanno anche rispettato i programmi della nostra Op per quanto riguarda il biologico e il convenzionale, con il bio che si conferma con un 30% del totale conferito.

Il dato che emerge da questa liquidazione è molto significativo anche perché il comparto dell’ortofrutta estiva, negli ultimi vent’anni, ha sofferto in linea generale una crisi profonda, in favore di quella invernale. Le riconferme che abbiamo registrato sui mercati dimostrano ora, una volta di più, che è possibile invertire la tendenza e andare verso un riequilibrio delle produzioni, che attualmente vedono un 70% di quota appannaggio delle colture invernali e un 30% di quelle estive”.  

I dettagli delle liquidazioni

Passando al dettaglio delle liquidazioni per il convenzionale, le ciliegie di prima categoria nell’area Romagna sono state liquidate a una media di 4 euro il chilo, a Vignola (grazie anche all’Igp) a 4,12 euro il chilo, in Puglia a 4,11 euro.

Per le albicocche, in Emilia-Romagna sono stati riconosciuti 1,31 euro il chilo alla extra e 1,08 euro il chilo alla standard; in Puglia, 1,24 €/kg alla extra e 0,90 €/kg alla standard; in Basilicata, 0,91 €/kg alla standard.

Le pesche gialle, in Emilia-Romagna sono state liquidate a 1,15 €/kg per la qualità extra e a 0,80 €/kg per la standard; in Puglia, 1 €/kg per l’extra e 0,83 €/kg la standard; in Basilicata, 0,94 €/kg la standard.

Per le nettarine gialle, in Emilia-Romagna sono stati riconosciuti 1,08 €/kg all’extra e 0,80 €/kg alla standard; in Puglia 0,87 €/kg alla standard; in Basilicata 0,77 €/kg alla standard. La performance delle nettarine bianche è stata di 1,23 €/kg per l’extra e 0,90 €/kg per la standard in Emilia-Romagna, nonché di 0,82 €/kg per la standard in Puglia.  

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Per quanto riguarda le susine (produzione dell’Emilia-Romagna), la Fortune è stata liquidata a 0,56 €/kg, la Crimson Glo a 0,53 €/kg, la TC Sun a 0,61 €/kg, la Stanley a 0,68 €/kg e la President a 0,78 €/kg.  Sul fronte delle pere estive, sempre per l’areale emiliano romagnolo, la Carmen prima categoria 55+ è stata liquidata mediamente a 0,72 €/kg, mentre la Santa Maria a 0,60 €/kg.  Passando ai meloni, al liscio dell’areale emiliano sono stati riconosciuti 1,10 €/kg. Tra gli ortaggi, per le zucchine chiare la media è stata di 0,68 €/kg, per le patate estive novelle al selenio 0,54 €/kg, per la cipolla gialla 0,25 €/kg, per la cipolla bianca 0,35 €/kg, per la cipolla rossa 0,38 €/kg.  

Venendo al capitolo della produzione biologica, che appunto rappresenta complessivamente circa il 30% del totale in termini quantitativi, alle ciliegie della Romagna sono stati riconosciuti 6,36 €/kg, a Vignola 6,34 €/kg, alla Puglia 4,21 €/kg. Proseguendo, alle albicocche dell’Emilia-Romagna sono andati 1,38 €/kg, della Puglia 1,10 €/kg, della Basilicata 1,11 €/kg. Per le pesche gialle dell’Emilia-Romagna il riconoscimento è stato di 0,90 €/kg; 1,03 €/kg invece per le pugliesi e 1,07 €/kg per le lucane. Per le nettarine gialle, 1 €/kg per quelle dell’Emilia-Romagna, 1,12 €/kg per il prodotto pugliese e 1,18 per quello della Basilicata. Per le nettarine bianche, 1,05 €/kg per l’Emilia-Romagna e 1,18 €/kg per la Puglia.

Nelle susine, per la Fortune sono stati riconosciuti 0,96 €/kg, per la Crimson Glow 0,90 €/kg, per la TC Sun 0,94 €/kg, per la Stanley 0,83 €/kg e per la President 0,88 €/kg. Tra le pere, sono stati riconosciuti 1,10 €/kg alla varietà Carmen 55+ e 0,96 €/kg alla Santa Maria 55+.

Per quanto riguarda gli ortaggi, la cipolla estiva gialla è stata liquidata a 0,45 €/kg, la rossa a 0,55 €/kg, il melone retato a 0,60 €/kg, le zucchine a 0,82 €/kg, il pomodoro ciliegino a 1,60 €/kg, il datterino a 1,98 €/kg e il grappolo a 1,22 €/kg.   

L’impegno dei soci e i 65 anni della cooperativa

“Nonostante le difficoltà dell’annata – concludono Zanotti, Fornari e Zanelli – il liquidato ai soci si mantiene su livelli estremamente elevati e mostra in tutta la sua evidenza il riscatto delle produzioni estive, che finalmente mostrano tutte le potenzialità affinché vi sia un’inversione di tendenza che porti a un reale riequilibrio rispetto all’autunno-invernale.

Ma non solo: va riconosciuto da un lato il grande lavoro dei soci in campagna per una produzione di qualità, dall’altro il forte impegno della cooperativa nel valorizzare al massimo la merce conferita. Il 90% della produzione conferita, infatti, è risultata essere di prima categoria, per cui, su questa percentuale, sono state applicate le medie poc’anzi espresse. 

Apofruit, inoltre, si impegna nel mantenere quattro liquidazioni l’anno. Prima di Natale, tutti i soci avranno già ricevuto quanto spetta loro per i conferimenti estivi, oltre al primo acconto sulla produzione autunno-invernale”.  

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I risultati delle liquidazioni sono stati comunicati e commentati assieme ai soci in quattro diverse assemblee, svoltesi la scorsa settimana a Cerignola, Scanzano Jonico, Aprilia, Vignola e Pievesestina di Cesena.  



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