USA, lavoratori di Amazon in sciopero durante le feste

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Dal 19 dicembre, migliaia di dipendenti Amazon negli Stati Uniti, guidati dal sindacato Teamsters, hanno dato avvio al più grande sciopero nella storia dell’azienda. La protesta che ha unito la gran parte dei lavoratori di Amazon in sciopero ha coinvolto circa 10.000 operai, dipendenti. La protesta è stata appositamente organizzata in un periodo cruciale prima delle festività natalizie, e attualmente coinvolge lavoratori in quattro stati: New York, California, Georgia e Illinois. Questo momento dell’anno è particolarmente sensibile per Amazon, che gestisce un’enorme mole di ordini e consegne in vista delle feste. Il sindacato che segue i lavoratori di Amazon è Teamsters, uno dei più grandi negli Stati Uniti, e ha rivendicato lo sciopero per avere “salari più alti, migliori benefit e condizioni di lavoro più sicure”.

Obiettivi degli scioperanti

Al centro delle rivendicazioni dei lavoratori di Amazon in sciopero vi è la richiesta di un riconoscimento ufficiale del sindacato, il miglioramento delle condizioni di lavoro e aumenti salariali. «Se il vostro pacco arriverà in ritardo, prendetevela con l’avidità insaziabile di Amazon», ha dichiarato Sean O’Brien, presidente dei Teamsters. Il sindacato accusa l’azienda di ignorare le scadenze per avviare trattative e di continuare a registrare profitti record senza redistribuirne i benefici ai lavoratori.

I lavoratori hanno il progetto di portare avanti la protesta anche nei prossimi giorni, picchettando davanti alle entrate di altre sedi di Amazon, come quelle a New York, in Illinois o i California, sostenuti sempre dal sindacato di riferimento. Lo sciopero riguarderà proprio la sospensione delle consegne degli ordini di Amazon durante le festività natalizie. 

Picchetti e tensioni

Gli scioperanti hanno organizzato picchetti fuori dai magazzini, tra cui quelli di New York, Atlanta e diverse località californiane. A New York si sono registrate tensioni, con l’arresto di un autista che cercava di unirsi alla protesta, rilasciato dopo alcune ore.

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Nel frattempo, il sindacato ha annunciato che potrebbe estendere i picchetti ad altri magazzini nei prossimi giorni, aumentando la pressione sull’azienda.

Una battaglia sindacale complessa

Amazon si è sempre opposta al riconoscimento dei sindacati negli Stati Uniti, accusando i Teamsters di ingannare l’opinione pubblica e di costringere i lavoratori ad aderire. Attualmente, il sindacato rappresenta circa 10.000 dipendenti Amazon, meno dell’1% della forza lavoro totale negli Stati Uniti. Questa scarsa rappresentanza è dovuta alle politiche antisindacali dell’azienda e all’ampio utilizzo di contratti precari e subappalti.

Ciò che ha unito i lavoratori di Amazon in sciopero è stata anche la necessità di avere un riconoscimento legale e fattuale del proprio sindacato, sebbene Teamsters rappresenti solo una piccola parte dei dipendenti di Amazon.

Il ruolo degli autisti esternalizzati

Un ulteriore fronte della protesta riguarda gli autisti esternalizzati, considerati cruciali nella catena di distribuzione. Recenti decisioni della National Labor Relations Board (NLRB) hanno stabilito che Amazon ha una responsabilità congiunta su questi lavoratori, dato il controllo esercitato sul loro processo di lavoro. Questa sentenza potrebbe aprire nuove possibilità di sindacalizzazione, ma Amazon ha contestato la decisione in tribunale.

Una storia di tentativi e resistenze

I tentativi di organizzare i lavoratori di Amazon negli Stati Uniti non sono nuovi. Durante la pandemia, i dipendenti del magazzino di Staten Island a New York hanno formato la Amazon Labor Union (ALU), ottenendo una storica vittoria. Nel 2024, l’ALU si è affiliata ai Teamsters, abbandonando la propria autonomia sindacale in favore di maggiori risorse organizzative.

Lo sciopero non ha ancora ricevuto dichiarazioni significative né dall’amministrazione democratica in carica né da quella repubblicana. Da un lato, il presidente dei Teamsters cerca di costruire un dialogo con la politica, ma dall’altro anche Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha cercato alleanze con l’ex presidente Trump, nonostante i rapporti altalenanti del passato.

Un’azienda che resiste al cambiamento

Amazon, che nel 2023 ha registrato un fatturato di 575 miliardi di dollari e un utile netto di oltre 30 miliardi, è determinata a mantenere la propria posizione dominante. L’azienda continua a opporsi fermamente ai movimenti sindacali, sostenendo che lo sciopero abbia avuto un impatto limitato, con molti partecipanti descritti come “estranei all’azienda”. Tuttavia, la protesta rappresenta un segnale di crescente malcontento tra i lavoratori, che chiedono maggiori tutele e riconoscimenti.

Lo sciopero dei Teamsters potrebbe rappresentare un punto di svolta per la sindacalizzazione negli Stati Uniti. Sebbene la strada sia ancora lunga, il movimento dei lavoratori dimostra che l’organizzazione collettiva è l’unico modo per riequilibrare i rapporti di forza con un colosso come Amazon.

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Lucrezia Agliani



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