Tariffe Cinque Terre Express, le associazioni alla Regione: “Riduzione è migliorativa, ma non ci soddisfa”

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“La scommessa è ora sì di continuare ad attrarre ma soprattutto quella di consolidare un turismo di qualità in grado di offrire un vasto numero di esperienze capaci di trattenere sul territorio le persone che arrivano in soggiorni prolungati”. Le associazioni di categoria Cna, Confcommercio, Confartigianato, Confesercenti e Confindustria hanno consegnato al nuovo assessore regionale al Turismo Luca Lombardi un documento che fotografa il turismo spezzino e la sua crescita, ma che traccia anche una serie di obiettivi da centrare nell’immediato futuro.

Le associazioni parlano di un turismo che “è cresciuto nell’arco dell’ultimo decennio e ha visto, cosa da sempre auspicata e sostenuta, crescere la consapevolezza del territorio tutto di dover trovare politiche comuni sia nella promozione che nella progettazione”. Parole che finalmente iniziano a riempirsi di contenuto, dopo fallimenti e dietro front e dopo oltre un quarto di secolo dagli anni in cui l’industria dei viaggiatori è ritornata a fare capolino sul territorio spezzino grazie alle Cinque Terre e alle intuizione di personaggi come Rick Steves, vera e propria istituzione statunitense del comparto, ma anche dell’ex presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, Franco Bonanini, che comprese tra i primi l’importanza della promozione oltre i confini nazionali.

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“Proprio sul turismo – ricoscono oggi le associazioni – nasce del resto una sinergia inter-associativa che si è rivelata sicuramente proficua ed è stata ed è un bel banco di prova della forza e della capacità propositiva delle associazioni imprenditoriali basata sul loro essere complementari”.
L’offerta va però giocata a 360 gradi, “senza distinguo tra chi è riconosciuto come attrattore e chi meno. Non è casuale che solo la nostra provincia continui a marcare un segno positivo anche in mesi di raffreddamento di questa tendenza e alla Spezia in particolare è una meta su cui puntare. Lo sviluppo del settore ricettivo e turistico è strettamente legato al consolidarsi delle Cinque Terre come meta di rilievo internazionale, di altri Comuni costieri quali Porto Venere e Lerici e, negli ultimi anni, anche dello stesso comune capoluogo”.

“Riteniamo che in questi ultimi anni – si legge ancora nel documento consegnato all’assessore Lombardi – molto si sia consolidato grazie alla maggior capacità del territorio che si è fatto parte trainante in molte progettazioni anche di aree limitrofe (pensiamo ai Comuni di Massa e Carrara e della Lunigiana). Merito di azioni che hanno avuto ben presente di dover fare i conti con la concorrenza delle mete emergenti e meno costose di Paesi terzi, col cambiamento del comportamento dei consumatori, col passaggio a un’economia turistica dell’esperienza, con la richiesta di servizi di qualità per la clientela, con la necessità di dover attrarre e trattenere personale qualificato, con i cambiamenti demografici e la stagionalità”.

Per le associazioni è necessario “favorire una corretta e adeguata “Politica industriale del turismo” per superare quella meno organizzata e poco strutturata causa, ancora, di esternalità negative e distorsioni nelle dinamiche sociali e demografiche del territorio. Per questo, è utile e necessaria un’Analisi Strategica del contesto attuale che, analizzando le tendenze di mercato e le peculiarità del nostro territorio, sia finalizzata ad individuare i punti di forza e di debolezza della nostra destinazione e le più adeguate ed attuali forme di gestione e promozione turistica della stessa”.

Un occhio di riguardo viene riservato per l’espanzione della filiera del turismo nautico, ma anche alla valorizzazione della rete dei sentieri della Val di Vara e non solo, alle attività artigianali ed enogastronomiche.
“Tralasciamo la discussione e la disamina sui flussi (a volte rappresentata, in modo secondo noi errata, come overtourism), ma invitiamo a progettare e organizzare un’offerta capace di trasformare un turismo mordi e fuggi, che poco o nulla lascia sul territorio e sicuramente potrebbe avere effetti mediatici non positivi, in un turismo che voglia non “consumare” ma “vivere” la nostra terra. Per questo abbiamo sempre condiviso la necessità di una regia unica, o meglio condivisa, proprio come stiamo cercando di fare noi associazioni, per governare meglio anche problemi che sicuramente esistono ma sono risolvibili. Il brand Cinque Terre non è nato per caso ma dall’idea di qualcuno che ha creduto che la bellezza di questo paesaggio potesse rappresentare un valore aggiunto. Le navi da crociera non sono arrivate per caso e oggi la stazione crocieristica e i player che si sono uniti per realizzare questo importante tassello (Costa, MSC e Royal Caribbean) sono una realtà”, affermano le associazioni.

Le imprese faranno la loro parte operando per alzare la qualità dell’offerta nelle tante strutture ricettive che nella nostra provincia sono oggi sono 1.569, di cui 163 alberghi e 1.409 extralberghiero; discorso a parte sono poi gli appartamenti a uso turistico (8.820 nello spezzino) che hanno visto un aumento importantissimo e sui quali vengono chieste forme di regolazione.

Vista l’importanza che il comparto sta assumendo a livello territoriale, Rete Imprese e Confindustria La Spezia ritengono necessario avviare una riflessione a partire dal “Patto del Turismo” pianificato con la Regione Liguria, per una valutazione complessiva, degli aspetti positivi e di quelli da modificare e migliorare come nell’ambito delle modalità di utilizzo degli introiti annuali derivanti dall’applicazione dell’imposta di soggiorno da concordare, come previsto dalla normativa, con le associazioni datoriali.

“La Regione – si legge ancora – è ovviamente fondamentale anche come regolatrice dell’imposta di soggiorno che, per esempio, pensiamo potrebbe essere anche rimodulata ipotizzando, come già fanno in altre parti d’Italia, ai fini di fare emergere anche nei fatti una reale volontà di destagionalizzazione, una sua applicazione per i soli periodo di maggior flusso per esempio, magari 9 mesi l’anno anziché
12. Tassa di soggiorno che davvero dovrà essere utilizzata per servizi in più da offrire a chi sceglie di venire da noi”.
“Per quanto concerne la sperimentazione del “Cinque Terre Express” e l’adozione per il primo anno di tariffe maggiorate riteniamo che sia stato fatto prioritariamente un errore nel metodo che ha previsto un confronto formale e non sostanziale sul tema. Il risultato dell’eccessivo costo dei biglietti ha scoraggiato notevolmente il movimento dei visitatori nella stagione 2024, sia di coloro che soggiornano all’interno del territorio sia dei turisti giornalieri. Ciò ha comportato gravi ripercussioni, anche alle attività di ristorazione e al commercio. Le tariffe sono state riviste dal presidente Bucci e dalla giunta regionale con una riduzione dei giorni considerati ‘rossi’ con corrispondete incremento della fascia ‘gialla’. L’aggiustamento, se pur migliorativo, non ci soddisfa, perché non affronta il tema in maniera coerente all’obiettivo dichiarato della gestione dei flussi. Il ruolo del settore turistico in termini economici, visto il numero di imprese e di operatori diretti e indiretti, deve essere gestito con piani programmatici comprovati da analisi e studi di riferimento, non procedere tramite sperimentazioni e aggiustamenti delle misure adottate. Il clima di incertezza tra gli operatori economici, inoltre, non favorisce lo sviluppo turistico, scoraggia gli investimenti e mette a rischio la continuità lavorativa, mentre il nostro obiettivo è studiare e adottare azioni in grado di consolidarlo e dargli prospettive future solide”.

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