Rutte: per le armi troviamo i soldi con tagli a pensioni e sanità

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 



Mark Rutte, segretario generale della NATO, si dice “profondamente preoccupato” per la sicurezza in Europa. Afferma che non siamo in guerra, ma nemmeno in pace, e che è fondamentale sostenere e intensificare l’invio di aiuti militari all’Ucraina per cambiare le sorti del conflitto. Fino a qui sembra tutto chiaro, no? Ma poi arriva il colpo di scena: come finanziare questi aiuti? Tagliando altrove, ovviamente. E dove? Su pensioni, sanità e sicurezza sociale.

Queste parole, pronunciate al Parlamento Europeo, non lasciano spazio a dubbi. Secondo Rutte, per garantire la sicurezza “nostra e dei nostri figli e nipoti” (perché, diciamocelo, un pizzico di retorica familiare non guasta mai), dobbiamo investire di più nella difesa.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Quando “investire nella sicurezza” diventa un mantra

Rutte ci spiega che spendere di più per la difesa equivale a spendere meno per altre priorità, a meno che non si vogliano aumentare le tasse. Ma, essendo un “politico centrista”, dice di non amare l’aumento delle tasse. Quindi, la soluzione è tagliare su quelle spese che “ci servono meno” per garantire il nostro benessere quotidiano: pensioni, sanità, e sicurezza sociale.

Ah, ma attenzione, non chiamatela spesa: è un investimento. Un investimento che, a suo dire, proteggerà il nostro stile di vita, i nostri figli e persino i nostri nipoti. Le parole chiave per digerire questa ricetta amara? Sicurezza, protezione, e futuro. Non importa se, nel frattempo, quel futuro sarà un po’ più incerto per chi non può permettersi di curarsi o andare in pensione.

E il Parlamento Europeo che dice?

Il Parlamento Europeo si è già espresso in modo chiaro: armare Kiev, continuare la guerra, e scordarsi ogni tentativo di diplomazia. In sostanza, l’Europa sembra aver tracciato una rotta ben precisa, con buona pace per chi sperava in soluzioni pacifiche.

Aumentare la produzione di armi, munizioni, carri armati, e droni è diventato un imperativo categorico. Una ricetta semplice, come direbbe qualcuno: “La pace o il condizionatore?” Solo che qui non si parla più di aria condizionata, ma di qualcosa che va ben oltre.

Dove si prendono i soldi?

Questa è la parte più interessante, e forse la più inquietante. Rutte lo dice chiaramente: “In media, i paesi europei spendono fino a un quarto del reddito iniziale in pensioni, sanità e sicurezza sociale. Basterebbe una piccola frazione di quei soldi per rendere la difesa molto più forte.”

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

E qui la domanda sorge spontanea: se tagliamo sulle pensioni e sulla sanità per comprare carri armati, droni e missili, chi garantirà la sicurezza quotidiana dei cittadini europei?

In Italia, ad esempio, il 5% del PIL richiesto da Trump per le spese militari significherebbe destinare 110 miliardi di euro all’anno alla difesa. Una cifra che fa impallidire, se pensiamo che già fatichiamo ad arrivare all’1,57%.

Tagliare per la “sicurezza”

Dunque, la ricetta è chiara: niente nuove tasse, ma tagli su ciò che ci serve davvero. Tutto questo per garantire una “sicurezza futura”. E se nel frattempo le bollette salgono, le pensioni scendono, e le liste d’attesa negli ospedali si allungano, beh, sono sacrifici necessari per un bene più grande.

Un futuro inquietante

Mentre Rutte parla al Parlamento Europeo, in Germania si consuma l’ennesima crisi politica ed economica. Scholz, per evitare un suicidio elettorale, ha respinto ulteriori 3 miliardi di aiuti a Kiev. Una mossa che riflette la crescente insofferenza dei cittadini europei verso politiche che sembrano ignorare le loro esigenze quotidiane.

Nel frattempo, la Slovacchia si trova senza gas a causa del mancato rinnovo, da parte di Kiev, del contratto con Gazprom. La Germania è in recessione per il secondo anno consecutivo. E l’Europa, nel suo complesso, sembra più impegnata a seguire ordini dall’altra parte dell’Atlantico che a tutelare i propri cittadini.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

La vera domanda: chi ci ha portato qui?

La narrazione ufficiale parla di sicurezza e protezione, ma chi ci ha davvero portato in questa situazione di insicurezza? La risposta, a ben vedere, sembra chiara: decisioni prese a tavolino da un ristretto gruppo di politici e media allineati, in barba ai cittadini e ai loro bisogni reali.

Conclusione

La realtà è che, mentre si parla di sicurezza futura, l’Europa sembra scivolare sempre più in una spirale di insicurezza presente. Tagliare su pensioni, sanità e istruzione per comprare armi non sembra una strategia lungimirante, ma piuttosto un salto nel buio.

Le fonti dell’articolo

_____________________
Grazie per aver letto questo articolo!
Se ti è piaciuto ti invito ad abbonarti 👈 qui.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Con il tuo sostegno, potrò continuare a produrre contenuti di qualità e a condividere le mie conoscenze e le mie idee con te, sia attraverso il sito che attraverso i miei video su YouTube.
Grazie per il tuo supporto!

Danilo Torresi



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link