Movida nell’Umbertino i gestori siglano un patto: «Controllori e telecamere»

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Movida, arriva la nuova ordinanza. Sono pronti ad autoregolamentarsi e lo hanno messo nero su bianco in una proposta inviata al sindaco Vito Leccese, 57 titolari di attività commerciali dell’Umbertino a Bari, in accordo anche con le principali associazioni di categoria. L’obiettivo è di “rispettare le normative vigenti, promuovere la sicurezza pubblica e la qualità della vita nell’area interessata”, evitando quindi una nuova ordinanza. Il documento è stato consegnato dal sindaco al prefetto.

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Il sindaco

«Apprezzo – ha detto Leccese – questa loro disponibilità perché non era un atto scontato e perché credo questo sia un segnale di maturità offerto da un pezzo di città che è stato oggetto di pesanti critiche e restrizioni. Credo che questo codice sia anche il frutto del dialogo che abbiamo portato avanti in questi mesi». Leccese precisa che l’obiettivo dell’amministrazione non è mai stato “punitivo”. «L’assunzione di impegni e responsabilità – ha detto ancora il sindaco – con una partecipazione anche nei costi, da parte degli operatori economici, sia un segnale che va nella direzione giusta. Per questo crediamo si possa oggi avviare una nuova fase di sperimentazione, dove le regole sono dettate non da un’ordinanza ma dalla partecipazione di ognuno alle regole della convivenza civile della comunità». Non sarà quindi emessa nessuna ordinanza ma si richiederà ai gestori il rispetto degli impegni. «Dal canto nostro – ha aggiunto Leccese – proseguiremo con i controlli, nel rispetto delle regole nazionali che erano e restano in vigore e con una nuova attività di monitoraggio dell’inquinamento acustico nelle principali vie dell’Umbertino con la collaborazione di Arpa, così da monitorare costantemente la zona e garantire che il diritto alla salute dei residenti sia sempre rispettato. Dopo anni di dispute e di conflitti, potrebbe aprirsi una nuova stagione nella quale il futuro delle attività economiche è anzitutto nelle mani degli esercenti. Sono certo – ha concluso il sindaco – che i residenti sapranno cogliere questo importante cambio di prospettiva. Gli esiti del monitoraggio, che resterà collettivo, orienteranno le scelte future».

L’ordinanza

Nello specifico il codice proposto si compone di sei articoli: collaborazione con le forze dell’ordine, collegando e potenziando i sistemi di videosorveglianza; arrivano gli “street controllers” per garantire la tranquillità e la vivibilità dell’area, operativi 7 giorni su 7, dalle 22 alle 3 del mattino, prevenendo atti di vandalismo e comportamenti incivili. Saranno dotati di un distintivo riconoscibile. Ed ancora: ogni locale si impegna a nominare un “ “Noise Regulation Ambassador” che avrà il compito di monitorare livelli di rumorosità all’interno e nei pressi del locale; gli esercenti si impegnano a promuovere la cultura della civile convivenza all’interno dei propri locali e nelle aree adiacenti, affiggendo cartelli visibili che incoraggino i clienti a mantenere un comportamento reciprocamente rispettoso, evitando atti di disturbo, atti di vandalismo o qualsiasi altro comportamento che possa ledere la tranquillità pubblica.

Gli esercenti si impegnano a rispettare rigorosamente la legislazione nazionale e locale in materia di somministrazione di alimenti e bevande, garantendo il rispetto degli orari di apertura e chiusura, nonché le modalità di somministrazione, sia per quanto riguarda il consumo in loco che per l’asporto; saranno adottate specifiche misure per evitare il sovraffollamento ed infine c’è l’impegno a collaborare con le forze dell’ordine per monitorare l’efficacia delle misure di autoregolamentazione. Sarà istituito un canale di comunicazione tra i commercianti e le autorità locali, attraverso il quale sarà possibile segnalare tempestivamente eventuali problematiche o situazioni di rischio. Non si escludono anche convenzioni con taxi o altri mezzi di trasporto per incentivare i giovani a lasciare le auto. La decisione di non emettere una nuova ordinanza ha fatto storcere il naso ai residenti che già ieri mattina avevano chiesto al sindaco di continuare con le restrizioni.

«Grazie all’intervento del sindaco dopo dieci anni, s’inizia a parlare di decongestionare la zona dell’Umbertino – dice Irma Melini, ex consigliera comunale – a favore della valorizzazione di nuovi quartieri». «Capiamo – ha detto il presidente del comitato Mauro Gargano – che le cattive abitudini non possono essere sradicate subito, motivo per cui siamo intervenuti in maniera soft». Per i residenti «è impensabile credere di tornare a quella situazione di ‘far west’ con centinaia di ragazzi fuori dai locali ad occupare senza limiti di orario, quello che nella realtà è suolo pubblico. Bisogna trovare altre aree che diventino spazi aggregativi nuovi, affinchè non esista più l’agglomerato di presenza solo in determinate zone».

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Intanto nella giornata di ieri si è svolto l’incontro tra l’assessore allo Sviluppo locale, Pietro Petruzzelli, e i partiti di maggioranza per presentare la bozza di regolamento sulle limitazioni alle nuove aperture nelle zone tutelate. Bozza accolta favorevolmente e che ora sarà portata in giunta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA – SEPA





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