Lotte contro il riscaldamento della terra, tra deliri e brusche realtà.

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 


Settima puntata della rubrica
DALL’UMANESIMO AL DISUMANESIMO: la parabola dell’uomo separato da Dio

 

cambiamenti climatici

 

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

 

di Roberto Allieri

 

Nelle stanze dei bottoni, cioè in quegli ambienti dove si pretende di decidere le sorti del pianeta (tra i quali segnalo il laboratorio del World Economic Forum, che ci infliggerà nei prossimi giorni alla ribalta di Davos nuove paranoiche prospettive), c’è qualcuno che rumina continuamente idee bislacche. E, dopo un tenace processo di assimilazione, arriva ad emettere decisioni con effetti catastrofici per le popolazioni. Le emissioni di questi cervelloni sono eticamente tossiche e altamente inquinanti. Sono una minaccia umanamente alterante.

Tra queste vorrei segnalarne una, da noi poco conosciuta: riguarda la questione delle flatulenze dei bovini. La teoria di partenza, ora diventata dogma ambientalista, è che la carne bovina vada osteggiata, sia perché per produrla occorre sacrificare troppe risorse e troppo carbonio e sia perché le mandrie di mucche sono colpevoli di appestare il pianeta con le loro flatulenze. Esse sono incriminate alla stregua di formazioni terroristiche fiancheggiatrici del riscaldamento climatico, essendo considerato il metano che emanano come pericolosamente climalterante.

Per combattere tali flatulenze, i ‘filantropi’ oligarchi che si sacrificano per il nostro bene hanno emesso le loro contro-flatulenze cerebrali. 

E qui vengo alla genialata di introdurre nell’alimentazione di questi animali un additivo chimico, il Bovaer, che contribuirebbe alla riduzione del 30% delle loro emissioni di metano. Tra gli sponsor della prima ora di questa trovata (nonché finanziatore di ricerche e con immensi interessi nella commercializzazione della carne sintetica) il noto benefattore Bill Gates, sempre in prima linea nelle ricerche per la protezione dell’umanità quali la produzione di vaccini a MRNA o la promozione di contraccezione e aborti. 

Ebbene, a seguito di questa decisione, già introdotta negli Stati Uniti e nel Regno Unito e che presto potrebbe arrivare nella UE, si sta scatenando una battaglia di boicottaggio da parte dei consumatori. Essa prende di mira chi commercializza carni e prodotti caseari di bovini alimentati con l’additivo BOVAER 3-NOP nitrossipropanolo (questo il termine chimico della sostanza attiva, prodotto dall’azienda farmaceutica olandese Dsm – Firmenich). Ci sarebbero anche boicottaggi contro carni contaminate da vaccini ad mRNA inoculate alle mucche ma non mi dilungo su questo versante di approfondimenti.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Studi e pareri scientifici indipendenti sembrerebbero indicare effetti di tossicità del Bovaer sia per gli animali che per l’uomo. E comunque mancano adeguate sperimentazioni sulla tollerabilità e le controindicazioni relative a questo principio attivo, mai testato su larga scala. Appare quindi fondata la preoccupazione che una sostanza introdotta nel cibo bovino diventi anche una minaccia alla salute umana.

Va poi osservato che, tra gli effetti nocivi del prodotto chimico, ci sono impatti sulla sterilità, con rischio di danni ai testicoli e alla qualità degli spermatozoi, messi in luce persino dalle avvertenze del produttore (vedi nella scheda sotto riportata la dicitura ‘Caution should be exercized when handling this product. 3-NOP nitrooxipropanol may damage male fertility and reproductive organs’).

L’invito che faccio è quello di drizzare le antenne ed agire come stanno facendo tanti consumatori soprattutto nel mondo anglosassone (vedi QUI). Ma anche nel nord Europa il popolo dei social sta opponendosi efficacemente con informazioni e proteste che suppliscono a mancate risonanze del mainstream, come sempre allineato agli interessi dei potenti. 

Le campagne americane inneggiano anche contro multinazionali, supermercati e catene distributrici con slogan quali ‘Cancer in your milk’ o ‘Cancer in your meat’.

Io proporrei, modestamente, uno slogan per il territorio italiano, da indirizzare ai burocrati europei e ai politici nostrani che presteranno loro il fianco alla promozione del Bovaer (speriamo di no, ma è probabile):

‘Preferiamo le scoregge delle mucche a quelle dei vostri cervelli’.

 

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

*  *  *

 

È poi allucinante pensare che l’impatto di questo rimedio sugli effetti dei cambiamenti climatici è infimo e ridicolo. C’è uno scarto, una sproporzione esagerata tra i rischi che corriamo e il risultato che si vuole ottenere che non giustifica per niente tali misure.   

Solo un’ideologia giunta ad uno stadio patologico può arrivare a tale aberrazione.

 

Qualcosa di simile (vedi qui) ovvero una abissale sproporzione tra rischi e benefici si può cogliere nell’ostinazione degli ambientalisti californiani per la salvaguardia dello ‘sperlano’, pesciolino simile alla nostra alborella o pesce latterino, che sguazza nel fiume Sacramento. Da molti anni sul tema è in corso una polemica, con accesi toni politici. Da una parte ci sono gli agricoltori, ma anche i privati ad entrambi i quali viene sempre più razionata l’acqua, anche per necessità primarie. La giustificazione è che ce n’è poca, ed è vero. Peraltro, non capisco perché non dissalino l’acqua del mare, come fanno i Paesi arabi e del Medio Oriente che riescono a rendere giardini i deserti…

Prestito personale

Delibera veloce

 

Dall’altra parte della barricata abbiamo gli ambientalisti e le pubbliche amministrazioni progressiste sempre schierate dalla loro parte che da quasi venti anni hanno dichiarato lo sperlano come specie protetta, per evitarne l’estinzione. Nel loro fanatismo puritano, l’interesse alla salvaguardia del pesciolino viene prima delle necessità agricole, produttive e, in genere, umane di avere disponibilità idriche. Per cui, da molti anni sono stati drasticamente limitati i prelievi di acqua dal fiume Sacramento per irrigare le terre: c’è infatti il pericolo che i pesciolini vengano risucchiati dalle pompe e decimati. Così denunciava già nel 2009 Vittorio Messori in un suo articolo (sulla rivista il Timone n. 86). E lo stesso giornalista a quell’epoca rammentava che ‘la Central Valley della California, orto dell’intera nazione, corre il rischio di ritornare quel deserto che era prima dell’arrivo dei coloni’.

A quella eventualità, che oggi sta diventando realtà, si è aggiunto ora un altro disastro, forse ancora peggiore. Gli incendi che stanno devastando la California, con danni nell’ordine di 250 miliardi di dollari, avrebbero potuto essere molto limitati se i bacini avessero avuto più acqua a disposizione. Acqua che invece è stata pienamente mantenuta per le necessità dei pesciolini per poi finire inutilmente in mare. Ripropongo ancora il titolo dell’articolo sopra citato del sito di Rai News che inquadra la questione.   

Il governatore della California avrebbe, secondo Trump, privato la regione di Los Angeles dell’acqua utile a spegnere i roghi per proteggere questa specie, nota in Italia come pesce latterino, che vive nel delta del fiume Sacramento-San Joaquin

Ora, da parte mia non voglio certo affermare che la colpa dei roghi sia tutta dei pesciolini. Dico solo che quell’acqua negata alla comunità californiana avrebbe fatto maledettamente comodo. E poi dico anche che un agricoltore che è costretto ad arare un deserto mi fa più pena di un pesce risucchiato dalla sua acqua. Ma per gli ambientalisti californiani vale il contrario.

 

Il dilagante furore proibizionista che sta sommergendoci, tipico della mentalità giacobina, ha una matrice gnostica che meriterebbe un approfondimento a parte (suggerisco, tra i tanti testi, il recente saggio di Roberto Marchesini ‘Il trionfo della gnosi. Una lettura della modernità’).

Il puritanesimo è un suo tratto tipico: partendo da una verità di cui i proibizionisti sono depositari, ne discendono conseguenze inflessibili che riducono manicheisticamente il mondo e la realtà in un contrasto di bianco e nero, senza alcuna presenza di gradazioni di grigio.

Non c’è spazio in questa follia per ripensamenti, rettifiche o ammissioni di colpa. Perché per loro non è mai sbagliata l’idea ma è la realtà ad essere fuori posto. Se la realtà contraddice l’utopia occorre insistere nella teoria. Come a dire: se la mia chiave non riesce ad aprire la porta vuol dire che è la porta che andrebbe cambiata oppure, essendo giusta la chiave, basta moltiplicare i tentativi e prima o poi la porta si deve aprire.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Ma forse c’è un modo efficace per combattere questo purismo tirannico.

Diceva Pietro Nenni: ‘Gareggiando a fare i puri, troverai sempre uno più puro che ti epura’.

E allora ecco una idea per confondere e disperdere questi superbi nei pensieri del loro cuore. 

Riprendiamo il cavallo di battaglia tanto caro non solo agli ambientalisti, ma anche ai loro sodali vegetariani e vegani (non voglio dire che fanno parte di una stessa categoria, ma molto spesso è così): la crescente stigmatizzazione dei carnivori con giri di vite che colpiscono il consumo di carne, sino a prospettare tasse, limitazioni e magari poi, chissà, anche multe. Un po’ come succede per alcool, sigarette e vino.

I motivi di tanto rigore sono sempre quelli, di carattere virtuoso, di tutela dell’ambiente ma anche del nostro bene: e infatti, si sa, i surrogati di farine di insetti e carni sintetiche hanno innegabili benefici salutari e di gusto oltre che pregi di minor consumo di carbonio.

Facciamo nostra questa loro lotta alle emissioni climalteranti, questa sensibilità alla catastrofe delle emissioni esagerate di metano. Diventiamo più puri di loro, distruggiamoli con una purezza ancora più imbattibile!

La questione da propagandare e buttare in faccia agli eco-ambientalisti più radicalizzati per vanificare tante loro pretese dovrebbe essere questa:

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Caro proibizionista che ti batti contro il consumo di carne perché le mucche emettono troppe flatulenze dannose per l’ambiente, che cosa ne pensi delle risaie?

Lo sai che sono la principale fonte antropogenica di metano e che ad esse è imputabile fino al 17 per cento del metano presente in atmosfera, il gas serra responsabile del 20 per cento circa del riscaldamento globale? 

E allora è tempo di agire: anzi, non c’è più tempo, è già tardi.

La strada è una sola: limitare, tassare, multare, con l’obiettivo di eliminare entro il 2030, il consumo di riso.

Noi carnivori potremmo fare la nostra parte, a patto che voi consumatori di riso facciate la vostra, in egual modo. Ovviamente, partite prima voi che siete i capifila nella battaglia alle emissioni climalteranti. Noi vi seguiremo dopo, ricalcando il vostro esempio virtuoso. Quando gli asiatici avranno smesso di mangiare riso, noi occidentali smetteremo di fare barbecue.

A voi proibizionisti di tutto il mondo la prima mossa’…

 

Microcredito

per le aziende

 

Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente quelle del responsabile di questo blog. I contributi pubblicati su questo blog, ritenuti degni di rilievo, hanno il solo ed unico scopo di far riflettere, di alimentare il dibattito e di approfondire la realtà. Qualora gli autori degli articoli che vengono qui rilanciati non avessero piacere della pubblicazione, non hanno che da segnalarmelo. Gli articoli verranno immediatamente cancellati.

 

 


 

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link