AI Generativa: in Italia il 43% l’ha utilizzata nell’ultimo anno

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L’ottimismo cresce con l’uso: ciò vale sicuramente per l’intelligenza artificiale. Una recente indagine condotta da Ipsos e Google a livello mondiale rivela un trend significativo: la percezione dell’intelligenza artificiale tende a migliorare con la diffusione del suo utilizzo.

Lo studio “La nostra vita con l’AI: dall’innovazione all’applicazione”, che ha coinvolto 21mila persone in 21 Paesi, tra cui l’Italia, offre interessanti spunti sul rapporto tra società e AI.

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Indice degli argomenti:

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Italia: il 43% degli intervistati ha utilizzato l’AI generativa nel 2024

In Italia, il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato l’AI generativa nell’ultimo anno, un dato che riflette la crescente penetrazione di questa tecnologia nella vita quotidiana. Ciò che emerge con particolare evidenza è il progressivo superamento delle preoccupazioni da parte dell’entusiasmo: il 54% degli italiani si dichiara entusiasta delle possibili applicazioni dell’AI, contro il 46% che esprime preoccupazione.

Questo divario si accentua notevolmente tra coloro che hanno effettivamente utilizzato l’AI, con il 70% che si dichiara ottimista contro solo il 30% di preoccupati. Questi dati suggeriscono una correlazione diretta tra l’esperienza pratica con l’AI e una visione più positiva delle sue potenzialità, indicando che la familiarità con la tecnologia tende a dissipare i timori iniziali e a far emergere un atteggiamento più favorevole.

L’indagine evidenzia quindi come l’adozione e l’uso dell’AI stiano gradualmente plasmando una percezione pubblica più informata e ottimista, gettando le basi per una maggiore accettazione e integrazione di questa tecnologia in vari aspetti della vita sociale ed economica.

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L’impatto dell’AI su economia e lavoro: percezioni e aspettative

L’indagine Ipsos-Google offre una panoramica dettagliata sulle aspettative degli italiani riguardo l’impatto dell’AI sull’economia e sul mondo del lavoro. Emerge un quadro di cauto ottimismo, con il 37% degli intervistati che ritiene che l’AI influirà positivamente sull’economia nazionale. Questo ottimismo si estende anche al futuro del lavoro, con il 61% degli italiani che prevede cambiamenti significativi nelle professioni nei prossimi 5 anni, considerando tali trasformazioni in chiave positiva. Questo dato supera la media globale del 58%, indicando una maggiore apertura degli italiani verso le potenzialità trasformative dell’AI nel contesto lavorativo.

Tuttavia, l’indagine rivela anche la presenza di preoccupazioni: il 24% dei rispondenti teme effetti negativi sull’economia, mentre il 33% prevede un impatto sfavorevole su professioni e settori lavorativi specifici. È interessante notare come solo il 14% dei lavoratori – in linea con la media globale – ritenga di dover cambiare ruolo o settore a causa dell’AI, suggerendo una percezione di relativa stabilità professionale nonostante i cambiamenti previsti. Questi dati dipingono un quadro complesso, dove ottimismo e preoccupazione coesistono, riflettendo la natura disruptiva dell’AI e la sua capacità di generare sia opportunità che sfide.

La percezione prevalentemente positiva, soprattutto tra chi ha esperienza diretta con l’AI, suggerisce che l’educazione e l’esposizione a queste tecnologie potrebbero essere chiavi per mitigare le preoccupazioni e massimizzare i benefici percepiti nel contesto economico e lavorativo.

AI come strumento di progresso: applicazioni in scienza, medicina e istruzione

L’indagine Ipsos-Google rivela un forte ottimismo degli italiani riguardo al potenziale dell’AI come catalizzatore di progresso in settori cruciali come la scienza, la medicina e l’istruzione. In particolare, emerge un entusiasmo marcato per la capacità dell’AI di apportare benefici significativi alla società, soprattutto nel favorire le scoperte scientifiche e il progresso nel campo della salute e della medicina.

I dati sono eloquenti: oltre sette italiani su dieci prevedono un impatto positivo dell’AI sulla scienza (72%) e sulla medicina/healthcare (72%). Questi settori si posizionano in cima a una lista che include anche l’istruzione (59%), la cybersecurity e l’agricoltura (entrambi al 43%).

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Agricoltura

 

La fiducia nell’AI come strumento di avanzamento scientifico e medico riflette una comprensione crescente delle sue potenzialità nel processare grandi quantità di dati, identificare pattern complessi e accelerare la ricerca in modi precedentemente inimmaginabili.

Nel campo dell’istruzione, l’aspettativa di un impatto positivo al 59% suggerisce che gli italiani vedono nell’AI un potenziale alleato per personalizzare l’apprendimento, rendere l’educazione più accessibile e preparare le future generazioni per un mondo sempre più tecnologico.

L’inclusione della cybersecurity e dell’agricoltura tra i settori che beneficeranno dell’AI, seppur con percentuali inferiori, indica una consapevolezza della versatilità di questa tecnologia e del suo potenziale di applicazione in ambiti diversificati. Questi dati non solo evidenziano un’apertura generale verso l’integrazione dell’AI in settori cruciali per il progresso sociale e scientifico, ma suggeriscono anche una crescente comprensione della sua natura trasformativa e del suo potenziale nel risolvere sfide complesse in ambiti fondamentali per il benessere collettivo.

L’intelligenza artificiale nel mondo professionale: produttività e innovazione

L’indagine Ipsos-Google offre una prospettiva illuminante sull’integrazione dell’AI nel contesto lavorativo italiano, rivelando un’adozione significativa e un atteggiamento generalmente positivo verso questa tecnologia. Il dato più sorprendente è che il 71% degli italiani intervistati dichiara di utilizzare l’intelligenza artificiale per scopi professionali, un numero che testimonia una penetrazione già avanzata dell’AI nel tessuto lavorativo nazionale.

L’utilizzo dell’AI generativa nel contesto professionale si rivela variegato e va ben oltre le applicazioni più scontate: il 74% la impiega per attività di scrittura, il 62% per il brainstorming, e addirittura il 78% per il problem solving. Inoltre, il 72% degli utenti utilizza l’AI per riassumere documenti più lunghi, mentre il 71% la sfrutta per semplificare informazioni complesse.

Questi dati suggeriscono un’integrazione profonda dell’AI in processi lavorativi che richiedono creatività, analisi e sintesi, tradizionalmente considerati domini esclusivamente umani. La percezione dell’AI come strumento di potenziamento professionale è evidente: il 58% degli italiani ritiene che l’AI libererà del tempo al lavoro, permettendo di concentrarsi su aspetti più gratificanti, contro il 42% che teme un aumento della pressione lavorativa.

Questa visione positiva è corroborata dalla priorità che gli italiani assegnano all’uso dell’AI per aiutare le persone a utilizzare dati o sistemi complessi (82% di importanza) e per supportare il benessere dei lavoratori (82%). Tali percentuali indicano una comprensione sofisticata del potenziale dell’AI non solo come strumento di efficienza, ma anche come mezzo per migliorare la qualità del lavoro e il benessere professionale.

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L’ampia adozione e la percezione positiva dell’AI nel contesto lavorativo italiano suggeriscono un terreno fertile per ulteriori innovazioni e per una trasformazione del panorama professionale guidata dalla tecnologia, con potenziali implicazioni significative per la produttività e la competitività del sistema economico nazionale.

Verso un futuro AI-friendly: le aspettative su governo e aziende tech

L’indagine Ipsos-Google evidenzia un crescente consenso tra gli italiani per un ambiente favorevole all’innovazione nel campo dell’AI, con aspettative precise nei confronti sia del governo che delle aziende tecnologiche. Il 53% degli intervistati ritiene che l’Italia stia facendo abbastanza per garantire che la propria economia possa trarre beneficio dall’AI, un dato che, pur essendo positivo, lascia spazio a miglioramenti. Emerge una chiara aspettativa di collaborazione tra settore pubblico e privato: il 65% degli italiani sostiene le aziende di AI che aiutano i governi a comprendere meglio questa tecnologia, mentre il 61% approva la collaborazione tra aziende di AI e governo per testare strumenti di AI nei servizi governativi. Questi dati suggeriscono una visione matura della complessità dell’AI e della necessità di un approccio collaborativo per massimizzarne i benefici sociali ed economici.

Particolarmente significativo è il sostegno agli investimenti governativi nelle infrastrutture necessarie per l’AI: il 65% degli italiani appoggia gli investimenti in Internet ad alta velocità e nella generazione di energia elettrica per supportare l’AI. Questo dato riflette una comprensione sofisticata delle esigenze infrastrutturali dell’AI e una disponibilità a sostenere investimenti pubblici in questo settore. La fiducia nelle aziende tecnologiche come partner del governo nell’avanzamento dell’AI suggerisce anche un’apertura verso un modello di innovazione che combini l’agilità e l’expertise del settore privato con la visione e la regolamentazione del settore pubblico.

Conclusioni

Complessivamente, questi risultati dipingono il quadro di una società italiana sempre più consapevole del potenziale trasformativo dell’AI e desiderosa di vedere un approccio proattivo e collaborativo per sfruttarne i benefici.

L’enfasi sulla collaborazione tra pubblico e privato e sugli investimenti infrastrutturali suggerisce una visione strategica di lungo termine, dove l’AI è vista non solo come una tecnologia emergente, ma come un pilastro fondamentale per il futuro sviluppo economico e sociale del paese.



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