Vilnius, la Capitale verde europea del 2025

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È Vilnius la Capitale verde europea per l’anno 2025. La città lituana, capitale del Paese baltico, è stata premiata per l’impegno a favore di un futuro sostenibile.

La Capitale verde europea

Il titolo di Capitale verde europea è assegnato ogni anno dal 2010 dalla Commissione Europea a una città del Vecchio Continente con oltre i centomila abitanti che sia riuscita a realizzare alcuni obiettivi in tema di salvaguardia ambientale e di sviluppo economico sostenibile.

Vilnius ha convinto la giuria di esperti del premio Capitale verde europea 2025 per l’impegno dimostrato a favore di un futuro sostenibile, anche per quel che riguarda lo sviluppo ecocompatibile del turismo locale, e per le pratiche volte a raggiungere la neutralità climatica entro l’anno 2030. Altro punto che è valso a Vilnius il favore della giuria è il coinvolgimento dei cittadini nelle azioni di tutela dell’ambiente, cittadini che possono usufruire di una rete di piste ciclabili lunga circa 140 chilometri.

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Vilnius eredita il titolo da Valencia, Capitale verde europea 2024. Nel 2023 la capitale era stata un’altra capitale baltica, la estone Tallinn. Paesi baltici che si confermano all’avanguardia sul tema ecosostenibilità.

La storia di Vilnius, Capitale verde d’Europa

Insediamento in origine baltico – vale a dire del popolo indoeuropeo dei Baltici – e poi slavo ed ebreo – la città è stata uno dei centri più importanti della presenza ebraica in Europa –, nonché successivamente, dal 1323 alla fine del Settecento, capitale del Granducato di Lituania, Vilnius può vantare un centro storico ottimamente conservato, nonostante la sua travagliata storia. La città vecchia di Vilnius nel 1994 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco – primo dei cinque siti lituani iscritti nella lista.

Vilnius sorge alla confluenza dei fiumi Neris e Vilnia – da cui origina il nome della città – ed è soprannominata l’Atene del Nord per il suo ruolo centrale nello sviluppo culturale di quell’area del continente. Anche per queste ragioni storiche nel 2009 è stata nominata Capitale europea della cultura.

Il centro del Continente

La nuova Capitale verde europea è inoltre nei pressi del dibattuto centro geografico del continente europeo, collocato secondi alcuni studi nel villaggio di Purnuškės, a ventisei chilometri a Nord della capitale.

Cosa vedere a Vilnius, Capitale green d’Europa 2025

Oltre al già citato centro storico capace di resistere a secoli di invasioni e conflitti – per ultimi la Seconda guerra mondiale e gli scontri succedutisi nei mesi dell’indipendenza dall’Unione Sovietica, avvenuta ufficialmente nel ’91 –, Vilnius Capitale green d’Europa può vantare altri patrimoni di grande interesse storico e artistico.

Partiamo però dal centro storico in cui è possibile ammirare una delle bellezze architettoniche più mirabili dell’intera città. È la Chiesa di Sant’Anna, sulla sponda destra della Vilnia, edificio sacro di stile gotico fiammeggiante e gotico baltico che affascinò anche Napoleone. Fra realtà e fantasia il fatto che l’Imperatore dei francesi, di passaggio da Vilnius durante la Campagna di Russia, abbia manifestato il desiderio di portarsi la chiesa così com’era a Parigi.

Chiesa di Sant’Anna di Vilnius (Foto di Makalu da Pixabay)

Altro tempio di Vilnius è la Chiesa di San Casimiro di Cracovia, la più antica chiesa barocca della capitale lituana, risalente al 1618. San Casimiro (1458-1484), patrono di Polonia e di Lituania, vede le sue spoglie conservate proprio a Vilnius, in una cappella della Cattedrale della città. Principale luogo di culto cattolico della capitale, la Cattedrale metropolitana dei Santi Stanislao e Ladislao è stata edificata nell’ultimo quarto del Settecento. Da segnalare oltre alla cappella in cui riposano i resti del Santo, la facciata del duomo, di stile affine al Neoclassicismo e in cui sono inserite opere dello scultore italiano Tommaso Righi.

Vilnius e la Lituania tutta, come si evince, sono state nel corso dei secoli centro di continui incroci di culture e religioni. Risalente al XIV secolo e ricostruita in stile barocco nel 1785, a Vilnius si trova anche il principale tempio della Chiesa ortodossa russa locale e nazionale, la Cattedrale di Santa Maria Madre di Dio.

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Monumenti e luoghi di interesse a Vilnius

Le vicende del Secolo breve hanno messo a dura prova la città e ne hanno segnato l’aspetto odierno. Uno dei luoghi più significativi di Vilnius è senza dubbio la Sinagoga corale, costruita nel 1903, la sola sinagoga della capitale baltica a essere sopravvissuta alle devastazioni naziste dell’Olocausto.

Prima dello scoppio della Seconda guerra mondiale, a Vilnius esistevano oltre cento sinagoghe, fra queste la cosiddetta Sinagoga grande, edificata negli anni trenta del Seicento e cancellata dalla furia antisemita delle milizie di Hitler nel corso dell’ultima guerra. Oggi nel luogo in cui si trovava la sinagoga è situato un asilo, costruito in epoca sovietica.

Su una collina panoramica che domina il centro storico di Vilnius è collocato il Monumento delle Tre Croci, ricostruito in più occasioni dal Seicento al termine del secolo scorso, uno dei simboli della città lituana e di tutta la nazione.

Interessante anche la Torre di Gediminas, una torre di guardia situata su un altro colle attorno alla città e che un tempo era parte di un castello oggi scomparso. La torre ospita un museo archeologico.

Per quel che riguarda i musei meritevoli di cenno sono la Galleria nazionale e il Centro di Arte Contemporanea, il maggiore dei musei dedicati all’arte dei secoli Ventesimo e Ventunesimo di tutti i Paesi baltici.

I ponti di Vilnius

Presenti, infine, come ogni città attraversata da fiumi, diversi ponti. Fra questi, sul Neris, il ponte Verde (Žaliasis in lituano) e il ponte Mindaugas, intitolato al re di Lituania dal 1253 al 1263. Sulla Vilna, invece, si trova il ponte Užupis, carico di lucchetti di innamorati presenti e passati, da cui si accede al singolare quartiere “repubblica” di Užupis, il luogo più bohémien di Vilnius coi suoi artisti e studenti, i suoi caffè e gallerie d’arte, ricco di murali e installazioni artistiche.

Foto di Patryk Kuzior da Pixabay

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