Un 2025 all’insegna dell’efficienza energetica e della sostenibilità

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Siamo sempre più attenti alle tematiche ambientali e, infatti, vorremmo più biodiversità nelle nostre città e quando ordiniamo online stiamo attenti alla sostenibilità della spedizione. Potremmo però migliorare le nostre conoscenze su queste tematiche e diamo comunque un peso determinante alle questioni economiche. È questo, in sintesi, l’identikit del nostro Paese, almeno per quanto riguarda gli aspetti più legati all’ambiente

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Tre ricerche, uscite di recente, permettono di tratteggiare un ritratto degli italiani che conferma un’attenzione crescente ai temi della sostenibilità e della giustizia sociale, anche, fattore non trascurabile, per ragioni economiche.

L’efficienza energetica permette infatti di risparmiare sui costi delle bollette, un tema che per molte persone sta diventando sempre più urgente se, come risulta da una ricerca condotta da Aira, azienda svedese specializzata in tecnologie per l’energia pulita, il 54% degli italiani deve attingere ai propri risparmi per pagare le bollette per il riscaldamento e la luce.

Bollette che sono sempre più salate, visto che nel nostro Paese un terzo (29%) dei proprietari di case con sistemi di riscaldamento autonomo spende oltre 200 euro al mese.

Una delle risposte più efficaci al carobollette è l’installazione di una pompa di calore al posto delle vecchie caldaie a gas. Il problema è che, per circa un terzo degli intervistati, l’investimento iniziale è troppo elevato e rappresenta quindi un ostacolo.

Per favorire e rendere ancora conveniente il passaggio dalla caldaia alla pompa di calore, Aira ha però previsto un piano di finanziamento mensile per i consumatori attraverso Aira Dynamic, una tariffa dinamica integrata, attraverso una App, con la pompa di calore, che garantisce ai consumatori un risparmio del 35% sulle bollette adeguando il funzionamento della pompa in base ai momenti in cui la tariffa energetica è più conveniente e ottimizzando in consumi.

La seconda ricerca, condotta da Packlink, piattaforma che opera nel settore logistico, ha invece preso in esame le attitudini rispetto alla questione della logistica e degli imballaggi.

La maggior parte degli intervistati (quasi l’80%) si dichiara disposta ad aspettare di più pur di avere una consegna meno inquinante e un terzo degli intervistati considera molto importante che i rivenditori offrano imballaggi ecocompatibili e spedizioni a zero emissioni.

Tutte le fasce d’età sono attente alla sostenibilità, ma i più giovani (Gen Z e Millennials) sono più propensi a scegliere opzioni ecologiche. Tuttavia, anche se il 60,4% degli appartenenti alla Generazione Z ritiene che sia un tema abbastanza importante, solo il 17% di loro attribuisce a questo fattore un’importanza cruciale.

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Questa dualità rappresenta una sfida molto significativa per le aziende che devono cercare di bilanciare la domanda di sostenibilità con le aspettative di immediatezza degli ordini.

L’ultima ricerca, condotta da Prospettiva Terra – progetto non-profit creato da alcune aziende che hanno deciso di affrontare insieme il problema del riscaldamento globale – è stata condotta in cinque città italiane (Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo) e punta a valutare il grado di conoscenza dei cittadini sul ruolo degli alberi nel contrasto e nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Diversamente da quanto è emerso dalle altre due analisi, in questo caso i giovani sembrano meno consapevoli del ruolo fondamentale degli alberi nell’assorbimento della CO2 e nella mitigazione degli effetti degli eventi estremi: questa consapevolezza è diffusa tra il 58% dei 18-24enni (58%), contro il 65% dei 55-64enni (65%).

Prescindendo dall’età, emerge che quasi 3 italiani su 4 vorrebbero più alberi nelle loro città, con punte massime a Napoli e Palermo, città dove la percezione della presenza di alberi è più bassa in assoluto e dove gli alberi sono più desiderati (rispettivamente 93% e 87%).

Ancora, la richiesta di più alberi è più forte nei centri urbani, mentre in periferia, dove la presenza di verde è generalmente maggiore, il desiderio è meno intenso.

Da Nord a Sud e per la quasi totalità degli intervistati, vivere circondati dagli alberi può migliorare il benessere mentale, donando relax, serenità e gioia, con Napoli che, nonostante la carenza di alberi, è la città in cui gli abitanti associano maggiormente gli alberi al benessere mentale.

Infine, la ricerca ha individuato nella quercia specie simbolo della lotta al cambiamento climatico, superando nettamente l’abete (39%) e il pino (37%). Fuori dal podio sono i tigli (25%), i cipressi (24%) e i frassini (23%).

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